martedì 31 marzo 2009
Il Papa potrebbe trascorrere le vacanze estive a Les Combes
Il Papa potrebbe accogliere l'invito a tornare in Valle d'Aosta, a Les Combes di Introd, per trascorrere le vacanze estive. La conferma ufficiale è attesa entro qualche giorno, a Pasqua, ma le amministrazioni e i fedeli si stanno preparando ad accogliere Benedetto XVI per la terza volta, dopo il 2005 e il 2006. Verrebbe così accantonata l'ipotesi di un ritorno a Bressanone come è accaduto nel 2008. La villetta che ospiterà il Santo Padre è la stessa in cui aveva soggiornato Giovanni Paolo II e lo stesso sarà anche il sindaco Osvaldo Naudin che aspetta l'ufficialità per commentare la notizia.
I vescovi del Triveneto esprimono comunione e solidarietà al Papa: non mancheremo di incoraggiare e richiamare i cristiani alla fedeltà

'L'Osservatore Romano': il Papa prima della curia e delle strutture pastorali punta a innovare la mentalità e il cuore dei cristiani

XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. La celebrazione della Domenica delle Palme con i giovani in diretta su internet

Il Papa in Camerun e Angola. Mons. Crociata: lo sguardo di Benedetto XVI è molto alto, cerca il bene della persona

Benedetto XVI ordina una visita apostolica presso la congregazione dei Legionari di Cristo per superare le difficoltà esistenti

Il Papa in Terra Santa. Il patriarca di Gerusalemme: la Messa a Nazareth il più grande raduno di cristiani nella storia recente

Il Papa: Dio a suscita le vocazioni, all'uomo spetta una libera risposta d'amore sostenuta dalla preghiera della comunità cristiana

lunedì 30 marzo 2009
L'appello del Papa per gli operatori della Croce Rossa rapiti nelle Filippine: nel nome di Dio liberateli
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Il Papa in Camerun e Angola. I vescovi angolani: riconoscimento e gratitudine a Benedetto XVI per la nobile missione compiuta

Il Papa in Terra Santa. Il nunzio apostolico in Giordania: la popolazione di questa regione ha fame e sete di giustizia e di pace

Pasqua 2009. Per la Domenica delle Palme in Vaticano i “Parmureli" di Bordighera e Sanremo

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. A Roma primo incontro di verifica e riflessione sul cammino proposto ai giovani dal Papa

Pasqua 2009. La comunità cattolica di Gaza e l'India nelle celebrazioni della Settimana Santa di Benedetto XVI

Visita alla Parrocchia del Santo Volto di Gesù. Il saluto ai membri del Consiglio pastorale e ai bambini di Prima Comunione

Il Papa ha augurato poi buoni festeggiamenti ai bambini di prima comunione ma si raccomanda di considerare Gesù e non il pranzo il centro delle cerimonie. "Vi auguro una buona preparazione alla Pasqua e alla comunione e molta gioia nelle vacanze - ha detto Benedetto XVI nel discorso rivolto ai bambini - e poi naturalmente buone feste per la prima comunione: il centro non è il pranzo, ma il centro sarà Gesù stesso, poi anche il pranzo può essere buono". Papa Ratzinger ha anche scherzato con i bambini sull'ora legale e sulla pioggia che batteva ieri il quartiere della Magliana: "Sono felice di essere oggi con voi - ha detto - anche se il tempo è brutto e ci siamo alzati un'ora prima perchè è cambiata l'ora, ma tuttavia siamo tutti riuniti e so che vi state preparando alla prima comunione, all'incontro con Gesù".
Visita alla Parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana (29 marzo 2009) - I testi integrali dei saluti del Papa
domenica 29 marzo 2009
Benedetto XVI all'Angelus: la conversione dei cuori e una nuova umanità per le sfide odierne. In Africa questa umanità è viva

"Mi hanno impressionato due aspetti, entrambi molto importanti", ha detto Benedetto XVI affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico in piazza San Pietro. "Il primo è la gioia visibile nei volti della gente, la gioia di sentirsi parte dell'unica famiglia di Dio, e ringrazio il Signore per aver potuto condividere con le moltitudini di questi nostri fratelli e sorelle momenti di festa semplice, corale e piena di fede. Il secondo aspetto è proprio il forte senso del sacro che si respirava nelle celebrazioni liturgiche, caratteristica questa comune a tutti i popoli africani ed emersa, potrei dire, in ogni momento della mia permanenza tra quelle care popolazioni. La visita - ha aggiunto Papa Ratzinger - mi ha permesso di vedere e comprendere meglio la realtà della Chiesa in Africa nella varietà delle sue esperienze e delle sfide che si trova ad affrontare in questo tempo".
Il Papa ha tratto poi spunto dal Vangelo di oggi, in cui, all'avvicinarsi della morte, per Gesù "non è più l'ora delle parole e dei discorsi", per sottolineare che per l'Africa è la conversione dei cuori e una "nuova umanità" che possono affrontare le sfide odierne. "Pensando proprio alle sfide che segnano il cammino della Chiesa nel continente africano, ed in ogni altra parte del mondo - ha detto Benedetto XVI - avvertiamo quanto siano attuali le parole del Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima. Gesù, nell'imminenza della sua passione, dichiara: 'Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo. Se invece muore, produce molto frutto'. Ormai - ha affermato Papa Ratzinger - non è più l'ora delle parole e dei discorsi. E' giunta l'ora decisiva, per la quale il figlio di Dio è venuto nel mondo, e malgrado la sua anima sia turbata, egli si rende disponibile a compiere fino in fondo la volontà del Padre". Solo con la morte di Gesù in croce "potrà germogliare e crescere una nuova umanità, libera dal dominio del peccato e capace di vivere in fraternità", ha proseguito il Papa, che poi, in riferimento al viaggio in Camerun e Angola, ha rilevato che "nella grande festa della fede vissuta insieme in Africa, abbiamo sperimentato che questa nuova umanità è viva, pur con i suoi limiti umani. Là dove i missionari, come Gesù, hanno dato e continuano a spendere la vita per il Vangelo, si raccolgono frutti abbondanti".
Benedetto XVI ha voluto salutare al termine della preghiera mariana "i numerosi africani che vivono a Roma, tra cui molti studenti" che erano presenti in Piazza San Pietro per portare la loro solidarietà al Papa oggetto di attacchi dei media e di esponenti di governi dell'Unione Europea per la sua frase sull'Aids. "Carissimi - ha detto loro il Pontefice - avete voluto venire a manifestare gioia e riconoscenza per il mio viaggio apostolico in Africa. Vi ringrazio di cuore. Prego per voi, per le vostre famiglie e per i vostri Paesi di origine". Gli studenti africani, alcune centinaia, accompagnati da mons. Robert Sarah, segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, hanno srotolato nella Piazza un grande striscione con la scritta: "Ben tornato Santo Padre".
Il Papa in visita in parrocchia: il cristiano sia sempre al servizio del prossimo. La nostra volontà si apra a quella divina e sia trasformata

"Purtroppo piove, ma sta venendo fuori anche il sole. Forse è un segno di questo tempo pre-pasquale dove sentiamo i dolori del Signore e tutti i problemi del nostro mondo di oggi, ma sappiamo anche, benché nascosto, esiste, che Dio è vicino, ci aiuta e ci accompagna. In questo senso vogliamo andare adesso verso la Pasqua sapendo che alla nostra vita appartengono le sofferenze, le difficoltà, ma sapendo che dietro c'è il sole della Bontà divina". Così, Benedetto XVI, sul sagrato della chiesa a forma di 'v', come simbolo delle braccia aperte di Cristo, ha salutato al suo arrivo alla Magliana, le centinaia di persone che lo attendevano sotto la pioggia. La chiesa, intitolata dal 1982 a San Massimiliano Kolbe, ha modificato la denominazione nel 2001 in Santo Volto di Gesù. La parrocchia, 15mila abitanti a Ovest di Roma, conta 4 mila famiglie con genitori e figli fuori casa per lavoro e scuola gran parte della giornata. “Questo, spiega il parroco don Luigi Coluzzi, porta spesso ad una completa delega educativa da parte dei genitori, con la perdita della loro capacità formativa. Anche se i giovani della Magliana esprimono una forte domanda di valori, anche semplici”. Ed a loro il Papa, nell’omelia, non ha mancato di far arrivare il suo incoraggiamento: “Lasciatevi coinvolgere dal fascino di Cristo! Fissando, con gli occhi della fede, il suo Volto, chiedetegli: ‘Gesù. Cosa vuoi che io faccia con Te e per Te?’. Rimanete quindi in ascolto e, guidati dal suo Spirito, assecondate il disegno che Egli ha su di voi”.
Sullo sfondo della crisi economica, il Papa ha lodato ancora una volta il ruolo della Caritas. "In questo nostro tempo, segnato da una generale crisi sociale ed economica, molto meritevole è lo sforzo che state compiendo, attraverso soprattutto la Caritas parrocchiale e il gruppo di Sant'Egidio per andare incontro, come è possibile, alle attese dei più poveri e bisognosi", ha detto Benedetto XVI. Anche in tempi difficili come l’attuale, il cristiano, pur avvertendo le proprie difficoltà, non può che porsi "al servizio dei fratelli". Nella quinta domenica di Quaresima, il Papa ha esortato a "condividere lo stato d’animo di Gesù, rivivendo il mistero della sua crocifissione, morte e risurrezione". Anche in momenti di difficoltà - ha affermato - "Dio ci è vicino". È un "combattimento", quello contro la crisi e le difficoltà, che il Papa paragona a quello condiviso dai discepoli con Cristo, compensato dall’essere "compartecipi della sua vittoria". Recita il Vangelo che "chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna": parte da qui il Papa per spiegare: "'Odiare' la propria vita è una espressione semitica forte e paradossale, che ben sottolinea la radicale totalità che deve contraddistinguere chi segue Cristo e si pone, per suo amore, al servizio dei fratelli. Non esiste altra via - ha aggiunto il Pontefice - per sperimentare la gioia e la vera fecondità dell'amore". Gesù era un vero uomo, con i nostri sentimenti: avvertiva l'abisso del terrore, si sentiva schacciato dal peccato umano, da tutto quanto è sporco nell'umanità". Benedetto XVI ha spiegato poi la preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi, riassumendola cosi': "Padre salvami da quest'ora, non permettere la croce, dammi la vita". "Ma allo stesso tempo - ha ricordato il Papa - non viene meno la sua filiale adesione al disegno divino. Dice infatti: 'Padre glorifica il tuo nome, accetto la Croce, la grandezza del tuo amore. Non la mia volontà ma la tua". Per il Pontefice "il grande processo del Monte degli Ulivi è quello che dovrebbe realizzarsi in ogni nostra preghiera, aprire la nostra volontà alla volontà divina perche sia trasformata. Gesù ha pregato con grida e lacrime. Ma è stato esudito, nel senso che è risorto, e ha trasformato cosi' il mondo". Concludendo l’omelia, Papa Ratzinger ha raccomandato che "la preghiera, personale e liturgica, occupi sempre il primo posto nella nostra vita" e ha incoraggiato i giovani a prepararsi "seriamente a costruire famiglie unite e fedeli al Vangelo" e a "essere suoi testimoni nella società". Oppure, ha detto guardando alla crisi delle vocazioni, "a dedicare totalmente la vostra esistenza al servizio della Chiesa come sacerdoti o come religiosi e religiose". Il Papa ha ricordato infine san Massimiliano Kolbe, morto ad Auschwitz al posto di altri prigionieri del campo di concentramento. "Mi rallegro con voi - ha detto Benedetto XVI - perché la vostra parrocchia è aperta ed accogliente, animata e resa viva da un amore sincero verso Dio e verso tutti i fratelli, ad imitazione di san Massimiliano Kolbe, a cui in origine essa era dedicata", ha detto il Papa. "Ad Auschwitz, con eroico coraggio, egli sacrificò se stesso per salvare la vita altrui".
29 marzo 2009: Visita Pastorale alla Parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana - il testo integrale dell'omelia del Papa
sabato 28 marzo 2009
Domani la visita del Papa alla parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana. Sullo sfondo la crisi economica

'The Lancet' attacca il Papa sull'Aids. 'Radio Vaticana': nel 2000 sosteneva posizioni conformi. 'Avvenire': più cattolici, meno contagi

Secondo Radio Vaticana, la rivista nel 2000 sosteneva, proprio sul preservativo, posizioni conformi a quelle di Benedetto XVI. In un servizio di oggi l'emittente vaticana sostiene che nel 2000 Lancet scriveva che "i preservativi, come le cinture di sicurezza, possono rendere più disinvolti e far aumentare i comportamenti a rischio. Il condom non basta per sconfiggere l'Aids". "La stessa rivista scientifica - continua l'emittente del Papa - , sempre nel 2000, aveva spiegato che il rischio di contrarre il virus dell'Hiv, usando i preservativi durante i rapporti sessuali, è del 15 per cento. Ben lontano dallo zero".
"Anche se colpisce la virulenza dell'attacco da parte di una rivista che pure, in passato, ha ospitato studi e analisi che avanzavano dubbi sul preservativo come soluzione all'Aids, l'argomento - si legge sul quotidiano cattolico - non è certo nuovo e in queste settimane è stato sbandierato ripetutamente da scienziati, politici, capi di governo. Già nell'aprile 2005 - ricorda Avvenire - sulle colonne del giornale britannico The Guardian si leggeva che 'con il suo divieto del preservativo, la Chiesa sta provocando milioni di morti nelle zone dominate dai missionari, in Africa e nel resto del mondo'. Come sempre, però, chi lancia queste accuse - rileva il giornale della CEI - omette di portare esempi concreti a sostegno di questa tesi. Eppure, dovrebbe essere abbastanza semplice verificarne l'esattezza: siccome la presenza dei cattolici nei Paesi africani varia molto da Paese a Paese, e altrettanto varia è la diffusione dell'Aids, se certe accuse fossero vere si dovrebbe riscontrare una più alta prevalenza dell'infezione nei Paesi dove maggiore è la presenza cattolica. Come i dati segnalano efficacemente, però, non solo tale relazione è smentita dalla realtà, ma addirittura si nota come a un'alta percentuale di cattolici nel Paese si correli a un inferiore tasso di infezioni".
Riunione in Vaticano della Commissione sulla Chiesa in Cina. Al centro questioni religiose attuali e importanti

Il Papa ai giovani del Servizio Civile: siate strumenti di pace e diffondete la giustizia, l'accoglienza, il perdono

Il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi che accompagnava i giovani del Servizio Civile ha descritto nel suo saluto al Papa questa realtà come un “piccolo grande esercito di pace”. La “volontà’ di mettersi al servizio del prossimo accomuna fortemente - ha speiagto - il servizio civile ai valori cristiani, che sono testimoniati oggi nel mondo da 16 mila missionari italiani, che non fanno polemiche ma dedicano la loro esistenza al servizio dei più poveri e dei più emarginati”. “Nato da queste forte radici, esiste dunque oggi un altro piccolo grande esercito di pace, costituito da ragazze e ragazzi e da molti enti pubblici e privati presso i quali sono impiegati”, ha concluso il sottosegretario indicando la “difesa non armata dei valori della patria” la funzione del servizio civile.
UDIENZA AI GIOVANI VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE ITALIANO - il testo integrale del discorso del Papa
venerdì 27 marzo 2009
Il presidente cipriota: Benedetto XVI potrebbe fare scalo nell'isola durante il viaggio verso la Terra Santa

Il messaggio del Papa in Camerun e Angola: alzate la voce! Svegliarti e incoraggiati costruiamo il nostro futuro

di LDCaterina63
Il giornalista Gianteo Borderosabato 21 marzo 2009 inizia il suo articolo con queste parole: "Ormai è chiaro che quello di Benedetto XVI sarà tramandato ai posteri come un pontificato contestato".
Anche il Pontificato di Giovanni Paolo II venne contestato per questi temi, e lo stesso Kung ebbe a dire che era stato un Pontificato di grandi fallimenti. Qualsiasi Pontificato che non darà ragione alle lobby economiche, sarà definito fallimentare, inconcludente, castrante e quant'altro.
Vorrei sottolineare che il Papa non è andato in Africa per parlare di preservativi o di sesso. Il Papa non ha mai parlato nei suoi interventi di sesso o di contraccettivi, e aggiungo: leggete i testi del Papa! Andate alla fonte diretta per capire quale grande ed immenso messaggio egli sta portando.
Benedetto XVI non da fastidio perchè dice "no" ai presevativi, ma perchè sta dicendo molto di più. Sta dicendo agli africani: Svegliatevi! Vi stanno sfruttando, vi stanno strumentalizzando, vi stanno uccidendo l'anima. E questo non lo stanno comprendendo solo gli africani i buoni, ma anche i cattivi.
Questo temono le grandi lobby: che gli africani si sveglino e comincino a dire "no, adesso basta!". Il messaggio del Papa costruisce ponti e dona la speranza di un futuro migliore. Questo i nemici dell'Uomo non possono accettarlo; vogliono l'uomo addormentato, inibito, ricintrullulito per potergli vendere i loro prodotti fatti di illusion e di paradisi artificiali. Tale messaggio del Papa infatti dovrebbe rimbombare anche da noi, qui in Italia.
Il Messaggio culturale e sociale del Pontefice è appunto cattolico (= universale) e ci spinge a destarci da certi sogni che ci stanno semplicemente uccidendo dentro, sogni che fanno nutrire intere generazioni di cibo avariato, e tutto questo destare le coscienze ai nemici di Dio non può piacere.
Parole del Papa come domenica 22 marzo: "Il futuro dell’umanità nuova è Dio; proprio un iniziale anticipo di ciò è la sua Chiesa. Quando ne avrete la possibilità, leggetene con attenzione la storia: potrete rendervi conto che la Chiesa, nello scorrere degli anni, non invecchia; anzi diventa sempre più giovane, perché cammina incontro al Signore, avvicinandosi ogni giorno di più alla sola e vera sorgente da dove scaturisce la gioventù, la rigenerazione, la forza della vita". Non possono piacere a chi odia l'Uomo stesso e fa della Chiesa il capro espiatorio per nascondere la vera indole del male.
Chiedere ai Vescovi di difendere la dignità dell'Uomo fa tremare i politici ostili all'Uomo stesso. Parole del Papa quali: "Nella vostra sollecitudine di Pastori nei confronti di ogni essere umano, continuate ad alzare la voce in difesa della sacralità della vita umana e del valore dell'istituto matrimoniale e per la promozione del ruolo che ha la famiglia nella Chiesa e nella società, chiedendo misure economiche e legislative che le rechino sostegno nella generazione e nell'educazione dei figli", fanno tremare i politici corrotti e asserviti al male. "Alzate la voce" dice il Papa rammentandoci l'invito di Cristo: "gridate dai tetti la verità e se tacerete parleranno le pietre".
E' davvero scomodo e "pericoloso" un Papa che invita ad alzare la voce per dire la Verità sull'Uomo. E ancora certi dialoghi dottrinali di Benedetto XVI con l'Uomo, non piacciono, specialmente quando le risposte alle domande producono conversioni.
Dice il Papa ai giovani: "Leggo nel vostro cuore un dubbio, che voi rivolgete a me: «Questo è ciò che abbiamo. Quello che tu ci dici non si vede! La promessa ha la garanzia divina – e noi vi crediamo –, ma Dio quando si alzerà per rinnovare ogni cosa?».La risposta di Gesù è la stessa che Egli ha dato ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto?» (Gv 14, 1-2).Ma voi, carissimi giovani, insistete: «D’accordo! Ma quando accadrà questo?» Ad una domanda simile fatta dagli apostoli, Gesù rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni (…) fino agli estremi confini della terra» (At 1, 7-8). Guardate che Gesù non ci lascia senza risposta; ci dice chiaramente una cosa: il rinnovamento inizia dentro; riceverete una forza dall’Alto. La forza dinamica del futuro si trova dentro di voi.Si trova dentro...ma come? Come la vita è dentro un seme: così ha spiegato Gesù, in un’ora critica del suo ministero".
Un Papa che "legge dentro i cuori" le attese e le domande di chi comincia a svegliarsi, e risposte secche come queste: guardate che Gesù vi sta dicendo che che la forza del futuro è dentro di voi, svegliatevi, alzatevi, andiamo, fanno tremare i nemici dell'Uomo.
Difendere dunque il Papa da certi attacchi è difendere noi stessi, la nostra dignità da questi attacchi subdoli che vogliono invece che noi, i giovani non ascoltino, ma indirizzino la loro attenzione su false piste per vedere il Papa da un aspetto castrante e non invece il vederlo dalla nostra parte, dalla parte di ogni uomo.
Sta a noi destarci, sta a noi difenderci da chi vuole farci del male, a questo ci sta richiamando il Pontefice, il non ascoltarlo (e i suoi nemici lo ascoltano attentamente invece! ) non fa male a lui, ma a noi stessi.
Grazie Benedetto XVI!
XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. Domenica delle Palme di speranza: le iniziative dei giovani italiani per la GMG 2009

Chiavari. La GMG si svolgerà sette giorni prima rispetto alla data del 5 aprile: domenica 29 marzo nella parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa a Lavagna. L’appuntamento è alle 17: dopo l’accoglienza, è previsto un momento di gioco insieme; alle 18.30 veglia di preghiera, presieduto dal vescovo Tanasini. Seguiranno cena insieme e animazione.
Asti. "C’è speranza per te" è lo slogan della serata di musica e lectio divina col vescovo Ravinale.
Torino. Il 4 aprile, nel teatro Grande Valdocco, si svolgerà la fase conclusiva del Concorso musicale "Annunciare la bella notizia" che vedrà la presenza di artisti di christian music.
Pescia. Per la Domenica delle Palme una caccia al tesoro per le vie della città con una veglia di preghiera serale.
Pinerolo. Doppio appuntamento con la liturgia penitenziale animata dai ragazzi, venerdì 3, e un concerto del complesso musicale "The hope" con raccolta di fondi a favore di una nuova sezione della San Vincenzo, sabato 4.
Venezia. Il 4 aprile grande Via Crucis diocesana dei giovani ("Cristo vive in me") con il card. Scola.
Basilicata. Le sei diocesi della regione terranno veglie con i loro vescovi in occasione della Domenica delle Palme.
Puglia. Sempre al centro le parole di Benedetto: quelle per la GMG diocesana, certo, ma anche quelle pronunciate a Sydney. "Eh sì – spiega don Gaetano Luca, responsabile regionale di pastorale giovanile – può far sorridere, ma molti ragazzi a Sydney si erano persi le parole del Papa perché la traduzione simultanea non ha funzionato. Ecco che all’interno di 'Sulle orme di Sydney' ogni mese i protagonisti non solo hanno offerto la loro testimonianza, ma ristampare le parole di Benedetto è stata l’occasione per rileggerle insieme e meditarle". In tutte le diocesi pugliesi si celebrerà la GMG diocesana con un occhio però al 18 aprile quando si terrà il convegno regionale per preparare la chiusura dell’Agorà dei giovani.
Isernia-Vanafro. la Veglia delle Palme si terrà il 4 aprile a partire dalle 17.30 con una preghiera corale, a cui seguiranno testimonianza da Nomadelfia, fino alle cena tipica offerta dal paese di Miranda che ospita i ragazzi e alla veglia vera e propria.
Rimini. Sulla frase paolina proposta dal Papa («Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente») sta lavorando il servizio di Pastorale giovanile che il 4 aprile richiama tutti in piazza Tre Martiri, dove il santuario di Sant’Antonio dei frati Paolotti è rimasto aperto per i giovani fino all’una di notte nei sabati di Quaresima, per andare in processione fino al Duomo e incontrare il vescovo Lambiasi.
Genova. Si chiama «Pasquagiovani», l’incontro dei ragazzi con l’arcivescovo Bagnasco la sera del 4 aprile dalle 19,30 (cena nel chiostro di San Matteo): la veglia comincerà in cattedrale alle 21, con il saluto del cardinale e un audiovisivo sulla Sindone che introdurrà alla Settimana Santa. Come ogni anno verrà dato un regalo ai diciottenni.
Cremona. Incontro con il vescovo Lafranconi per i giovani che si troveranno per la veglia delle Palme al Palazzetto dello sport a partire dalle ore 18; alle 20.45 lo spettacolo «Mani in alto!» della compagnia Intrecci-Associazione Giorgia.
Vercelli. Una veglia di preghiera insieme con l’arcivescovo Masseroni nella Cattedrale.
Nocera-Sarno. La pastorale giovanile, rimandando i festeggiamenti della GMG alla vigilia di Pentecoste, organizza però una Via Crucis con tutti i giovani per mercoledì 1° aprile.
Foggia-Bovino. Una veglia di preghiera vissuta in vari momenti: il primo in chiesa, arricchito da vari linguaggi (musica, drammatizzazione, video). La serata procede con una fiaccolata attraverso il centro con testimonianze di giovani che stanno plasmando la loro vita sulla speranza.
Palestrina. Ci si prepara a vivere la prossima GMG la notte che precede la domenica delle Palme con una fiaccolata fino alla Cattedrale di Sant’Agapito. Qui i ragazzi si riuniranno in una veglia di preghiera presieduta dal vescovo Sigalini; il giorno seguente, celebrazione della Messa delle Palme ognuno nelle parrocchie, ma nel pomeriggio il clou con il vescovo che accompagnerà i ragazzi al santuario della Madonna delle Grazie alla Mentorella in un pellegrinaggio un po’ particolare: ciascuno in sella al proprio motorino.
Catania. L’esperienza delle Palme è strettamente legata con la «Pentecoste dei giovani», l’annuale raduno-festa dei ragazzi catanesi. Sulla scia ideale della GMG, il 4 aprile a partire dalle 21.00, una grande croce verrà fatta passare dai giovani del quartiere Librino ai coetanei del quartiere di San Paolo a Gravina.
Diocesi di Alghero-Bosa. Spazio domenica prossima, a Macomer, all’animazione di Hope Music, l’iniziativa di musica legata al Servizio nazionale per la Pastorale giovanile, con la proposta dal titolo «Sulla strada... con la casa nel cuore». L’accoglienza avverrà presso l’Istituto Madonna di Bonaria (casa Fma) in viale Pietro Nenni, 16, a partire dalle 9. Alle 15.15 celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Lanzetti.
Diocesi di Avezzano. Ci si prepara a scendere in piazza il 4 aprile: «Siate protagonisti di speranza...scommettete sugli ideali e non vivacchiate all’ombra della mediocrità» è il tema trattato dal vescovo Santoro in una lettera aperta indirizzata ai giovani. Previsti momenti di musica, con un concerto dal vivo di Eugenio Bennato, testimonianze, preghiera.
Diocesi di Ascoli Piceno. La GMG diocesana verrà vissuta a partire dalle ore 21 del 4 aprile, nella chiesa dell’Adorazione, con una veglia di preghiera per i giovani dai 14 anni in su. E dalle 23 si va avanti per tutta la notte fino alle 7 del mattino con l’adorazione eucaristica.
Il Papa in Terra Santa. La Messa nella valle di Josafat: in un luogo carico di significati biblici e cristiani la memoria della Passione

Una Messa all’aperto sotto le mura di Gerusalemme. In quel tratto della valle del Cedron che – secondo la tradizione – è la valle di Josafat (foto), cioè il posto dove alla fine dei tempi Dio «riunirà tutte le genti e verrà a giudizio con loro» ( Gioele 4,2). È probabilmente questo momento la novità più significativa del programma del viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, ufficializzato ieri dalla Sala Stampa vaticana. Martedì 13 maggio alle 16.30 il Papa presiederà la sua unica Messa pubblica a Gerusalemme. E lo farà – appunto – in questo luogo molto denso di significati. La valle del Cedron corre a ridosso della Città Vecchia e prende il nome dal torrente omonimo che qui un tempo scorreva. La valle scende fino al deserto di Giuda in quella che politicamente oggi è Gerusalemme Est; ma il tratto in cui si trova l’area dove Benedetto XVI presiederà la Messa è proprio quello centrale, tra il Monte del Tempio e il Monte degli Ulivi. È la zona che chiunque è stato a Gerusalemme ricorda per i grandi cimiteri: quello ebraico, con le tombe bianche senza fiori ma solo pietre, come è nella tradizione giudaica; ma, a poca distanza ci sono anche le tombe musulmane e il piccolo cimitero cristiano. Si tratta di una collocazione legata proprio al passo del profeta Gioele: gli abitanti di Gerusalemme si fanno seppellire qui perché questo sarà il luogo del giudizio finale. Per la tradizione cristiana, però, questo luogo è importante anche per un altro motivo: di qui Gesù è certamente passato nella notte della Passione. Per andare dal Cenacolo, il luogo dell’Ultima Cena, al Getsemani, il podere dove pregò il Padre prima di essere consegnato nelle mani di coloro che lo avrebbero crocifisso, il Maestro e i discepoli devono avere per forza percorso questo tratto della valle del Cedron. La Messa che il Papa celebrerà qui – dunque – sarà il momento del viaggio in cui si farà memoria della Passione. Il luogo dove avverrà la celebrazione in realtà è un terreno abbastanza piccolo che verrà sistemato per l’occasione. Non si tratterà di un momento di massa: saranno appena cinquemila i posti disponibili. Vi parteciperanno dunque molte meno delle cinquantamila persone attese giovedì 14 a Nazaret, per la Messa sul Monte del Precipizio. Ma la celebrazione eucaristica di Benedetto XVI nella valle di Josafat sarà comunque uno dei momenti più suggestivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Sarà infatti la prima volta che un Papa celebrerà una Messa in uno spazio aperto a Gerusalemme: sia Paolo VI nel 1964 sia Giovanni Paolo II nel 2000 avevano presieduto la loro solenne concelebrazione all’interno della Basilica del Santo Sepolcro. Dunque si tratterà di un momento dal significato particolare per la comunità cristiana della Città Santa. Inoltre sarà anche un rito che rimarrà impresso nelle memoria per via delle immagini: il Papa celebrerà avendo sullo sfondo la sagoma d’oro – musulmana – della Cupola della Roccia, le pietre bianche delle tombe del cimitero ebraico e la basilica cristiana del Getsemani. Insieme allo spettacolo ineguagliabile delle mura di Gerusalemme all’ora del tramonto.
Udienza del Papa al presidente di Cipro. Nel colloquio la speranza per il processo di pace e le relazioni con ortodossi e musulmani

giovedì 26 marzo 2009
Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Il card. Rouco Varela: nella croce Cristo ha manifestato il suo amore infinito per tutti gli uomini

Il Papa in Terra Santa. Il programma ufficiale del pellegrinaggio di Benedetto XVI

Benedetto XVI partirà alla volta della Giordania la mattina di venerdì 8 maggio. Nella capitale Amman, dopo la cerimonia di benvenuto, visiterà prima il Centro “Regina Pacis” e poi si recherà nel Palazzo Reale al-Husseinye per una visita di cortesia al re ed alla regina di Giordania. Sabato 9 maggio, lascerà Amman per la visita all’antica Basilica del Memoriale sul Monte Nebo, dove Mosè vide la Terra Promessa mentre nella vicina Madaba benedirà la prima pietra dell’Università del Patriarcato latino. Al rientro ad Amman farà visita al Museo Achemita ed alla Moschea Al-Hussein Bin-Tatal dove incontrerà i capi religiosi musulmani, con il Corpo diplomatico e con i rettori delle università giordane. Nel pomeriggio la celebrazione dei Vespri con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi ed i movimenti ecclesiali, nella cattedrale Greco-Melkita di San Giorgio. Domenica 10, in mattinata la Santa Messa allo Stadio internazionale di Amman, il pranzo con i patriarchi ed i vescovi nel Vicariato latino e nel pomeriggio il trasferimento al Bethany beyond sul fiume Giordano, per la benedizione delle prime pietre delle Chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti su uno dei siti dove secondo la tradizione sarebbe stato battezzato il Signore. Lunedì mattina 11 maggio, la partenza da Amman e l’arrivo in Israele, all’aeroporto internazionale di Tel Aviv. Nel pomeriggio la visita di cortesia al presidente dello Stato d’Israele nel Palazzo presidenziale di Gerusalemme, l’attesa visita al Memoriale di Yad Vashem e l’incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso nell’Auditorium del Notre Dame of Jerusalem Center. La mattinata di martedì 12 sarà dedicata al dialogo interreligioso: sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme infatti, la visita alla Cupola della Roccia e l’incontro del Papa con il Gran Muftì. Seguirà la visita al Muro Occidentale e quella di cortesia ai due Gran Rabbini di Gerusalemme nel Centro Hechal Shlomo. Benedetto XVI reciterà poi il Regina Coeli con gli ordinari di Terra Santa nel Cenacolo di Gerusalemme e visiterà la Concattedrale dei Latini. Nel pomeriggio un breve incontro con i consoli generali di Gerusalemme nella delegazione apostolica e la Santa Messa nella Josafat Valley della Città Santa. Mercoledì 13 il pellegrinaggio papale farà tappa a Betlemme nei Territori palestinesi, con la Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia e la visita privata alla Grotta della Natività. Nel pomeriggio dopo aver fatto visita al Caritas Baby Hospital ed al Campo profughi Aida, il Papa sarà ricevuto dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese nel Palazzo presidenziale di Betlemme. Dopo il rientro a Gerusalemme, giovedì 14 Benedetto XVI si trasferirà a Nazareth dove in mattinata celebrerà una Messa sul Monte del Precipizio. Seguirà l’incontro con il premier israeliano nel Convento dei Francescani, il saluto ai capi religiosi della Galilea e la visita alla Grotta dell’Annunciazione. Sempre in serata, la celebrazione dei Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i movimenti ecclesiali e gli operatori pastorali della Galilea, nella Basilica superiore dell’Annunciazione. Venerdì 15 maggio, prima della partenza per Roma, l’incontro ecumenico nella Sala del Trono della Sede del Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, la visita al Santo Sepolcro e la visita alla Chiesa patriarcale Armena apostolica di San Giacomo, ultima tappa di questo pellegrinaggio papale sulle orme di Gesù.
mercoledì 25 marzo 2009
Il Papa in Camerun e Angola. 'L'Osservatore Romano': per un cristianesimo africano nelle le manifestazioni culturali e liturgiche locali

Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun e Angola è servita per promuovere la fisionomia di un "cristianesimo africano", spiega il quotidiano della Santa Sede, L'Osservatore Romano, in un articolo pubblicato nell'edizione italiana di questo giovedì. Compiendo un bilancio del primo viaggio in Africa di questo pontificato, l'analisi osserva che l'undicesima visita apostolica internazionale ha permesso di manifestare "l'apprezzamento del Pontefice per le manifestazioni culturali e liturgiche locali". Secondo l'articolo, firmato da Mario Ponzi, giornalista del quotidiano vaticano, la visita ha avuto luogo in un momento in cui la Chiesa in Africa sta intensificando "un'attenta opera di inculturazione del Vangelo e di inserimento della espressività culturale tipica del continente nelle celebrazioni liturgiche". "Durante il viaggio, in alcune occasioni gli africani hanno manifestato a Benedetto XVI il loro progredire su questa strada", constata L'Osservatore Romano. Il momento più importante in questo senso è stata la celebrazione della Messa nello stadio Amadou Ahidjo, a Yaoundé, per la consegna dell'"Instrumentum laboris", il documento di lavoro del prossimo Sinodo dei Vescovi africani, che si celebrerà a Roma a ottobre. "Canti sacri ritmati dagli strumenti tradizionali delle tribù africane, intronizzazione del Vangelo su una portantina di legno, sorretta da giovani nei costumi tradizionali, preceduti e seguiti da due schiere di giovani che agitavano piume e rami di palmizi", spiega. "Ma sono stati soprattutto i canti, eseguiti coralmente dalle sessantamila persone presenti, a dare l'esatta dimensione di quanto gli africani abbiano bisogno di rimanere se stessi per ritrovarsi nella casa del Padre come nella loro casa". Secondo il quotidiano, "incontrando questi popoli, appare aleatorio il concetto di civiltà e di cultura che abitualmente riferiamo al modello europeo o comunque occidentale. Quando il Papa parla di unicità della cultura africana, ne indica le radici nella dimensione spirituale". "Nella visione africana del mondo, da sempre, il sacro occupa una posizione centrale - aggiunge -. La consapevolezza del legame tra il creatore e le creature è profonda". "Ne derivano un grande rispetto per la vita, in tutte le sue manifestazioni, e uno spiccato senso della famiglia e della comunità. Il che spiega la stessa carica di affetto dimostrata al Pontefice in ogni istante della sua permanenza tra di loro". Il Papa, afferma L'Osservatore Romano, "ha giudicato con favore le manifestazioni della cultura africana proposte durante il suo viaggio". "Ha solo raccomandato che non venga mai meno la solennità, l'integrità e la compostezza della celebrazione stessa", conclude.
Pasqua 2009. Calendario delle dirette della Settimana Santa di Benedetto XVI
Domenica 5 aprile
ore 9.30 BENEDIZIONE DELLE PALME, SANTA MESSA E RECITA DELL’ANGELUS diretta su Rai Uno dalle 9.25
Mercoledì 8 aprile
Mercoledì 8 aprile
ore 10.30 UDIENZA GENERALE
Giovedì 9 aprile
ore 9.30 SANTA MESSA DEL CRISMA
ore 17.30 SANTA MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE
Venerdì 10 aprile
ore 17.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 21.15 VIA CRUCIS AL COLOSSEO diretta su Rai Uno dalle 21.10
Sabato 11 aprile
Giovedì 9 aprile
ore 9.30 SANTA MESSA DEL CRISMA
ore 17.30 SANTA MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE
Venerdì 10 aprile
ore 17.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 21.15 VIA CRUCIS AL COLOSSEO diretta su Rai Uno dalle 21.10
Sabato 11 aprile
ore 21.00 VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA
Domenica 12 aprile
Domenica 12 aprile
ore 10.15 SANTA MESSA DEL GIORNO DI PASQUA E BENEDIZIONE URBI ET ORBI diretta su Rai Uno dalle 10.10
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