mercoledì 24 agosto 2011

Il Papa ai pellegrini dell'Ucraina: il 20° anniversario di indipendenza del Paese susciti il desiderio di operare per la giustizia, la pace e il bene

Benedetto XVI ha rivolto questa mattina "un cordiale saluto ai pellegrini dell'Ucraina", presenti oggi a Castelgandolfo per ricordare "il ventesimo anniversario di indipendenza del loro Paese, la cui storia e cultura - ha detto il Papa - sono segnate in modo indelebile dai valori cristiani". "Cari amici, auspico che questa significativa ricorrenza susciti in voi e nei vostri connazionali il vivo desiderio di operare sempre in favore della giustizia, della pace e del bene comune", ha aggiunto parlando ancora alla delegazione giunta a Castelgandolfo, per incontrare il Papa dopo l'Udienza generale. A guidare il gruppo Tetiana Izhevska, ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede. Tra i presenti c'era anche un folto gruppo di pellegrini ortodossi e cattolici, rito latino e orientale. "Siamo felici di presentarci uniti davanti al Papa", ha detto l'ambasciatrice che su L'Osservatore Romano ricordando che "per tutti gli ucraini celebrare i vent'anni di indipendenza della nostra nazione e' un fatto di grande rilievo per contribuire a rendere il nostro popolo ancora piu' unito". La presenza della delegazione a Castelgandolfo ha voluto celebrare anche i dieci anni della storica visita di Giovanni Paolo II a Kiev e a Leopoli nel 2001.

Affaritaliani.it

GMG 2011-ll Papa a Madrid. La stampa: una festa della fede, un successo senza palliativi. Il cambio di rotta dei quotidiani spagnoli e stranieri

Tra i quotidiani spagnoli che nei giorni scorsi hanno criticato maggiormente il viaggio di Benedetto XVI a Madrid c'è El País, che questo lunedì ha pubblicato un editoriale in cui ha definito il terzo viaggio di questo Pontefice in Spagna “un successo di partecipazione come si può vedere raramente”. Il quotidiano spagnolo più distribuito ratifica le sue differenze con le posizioni della Chiesa in questioni morali, ma riconosce che il Pontefice ha compiuto un'autentica “visita pastorale”. Se questo è il bilancio di uno dei quotidiani più critici nei confronti della Chiesa in Spagna, la gran parte ha sottolineato non solo la massiccia partecipazione (i quotidiani più timidi parlano di 1,5 milioni di partecipanti, altri ne registrano due milioni), ma soprattutto la qualità, descritta in generale con la formula “festa di fede”. El Mundo, un altro dei quotidiani a maggior tiratura, ha iniziato l'articolo di bilancio finale, firmato da José Manuel Vidal, con queste parole: “Un viaggio perfetto, un successo senza palliativi quello di Benedetto XVI e del card. Rouco alla GMG di Madrid 2011”. Andrea Tornielli, corrispondente del quotidiano La Stampa di Torino, ha lamentato su Vatican Insider che per giorni i quotidiani abbiano dato più spazio ai “duemila indignados” che hannno protestato contro il viaggio papale che ai due milioni di partecipanti. Andrew Brown, del The Guardian, ha pubblicato un articolo il 18 agosto in cui riconosceva: “Se fossi cattolico, sarei piuttosto infastidito con la BBC”, che ha dedicato i suoi servizi alle proteste, senza nemmeno parlare della Giornata Mondiale della Gioventù. Un titolo della pagina web dello storico quotidiano spagnolo ABC sintetizza l'evento presieduto dal Papa a Cuatro Vientos: “Due milioni di preghiere”. Dal canto suo, La Razón si riferisce a questo incontro con il titolo “Apostoli per il XXI secolo”. Il giorno che ha strappato più titoli sulla stampa di tutto il mondo è stato quello dell'accidentata veglia a Cuatro Vientos. “Non poteva andare meglio”, ha affermato un commentatore della Rai. Il Papa è stato “acclamato da un oceano di pellegrini”, secondo Le Monde. Il New York Times ha ammesso che si è trattato di “una riunione senza precedenti”, che andava “molto al di là di Sydney”. El Universal ha commentato che il Papa ha “superato i pronostici”. Tra i circa 4.700 professionisti del mondo dell'informazione, come riferisce Inma Álvarez, la responsabile di redazione dell'agenzia Zenit che ha coordinato la copertura di questo viaggio, “ciò che ha colpito maggiormente è stato l'atteggiamento dei giovani”. “Non solo di fronte alle difficoltà della pioggia e del sole, ma anche davanti alle manifestazioni contrarie. I giornalisti sono rimasti colpiti dalla festa che c'era per le strade, dalla civiltà e dalla correttezza, dall'assenza di incidenti e dall'atteggiamento positivo di quanti non sono riusciti a entrare a Cuatro Vientos per mancanza di spazio”, ha aggiunto. Per Giovanni Maria Vian, la Giornata è stata un “successo riconosciuto dai media, soprattutto spagnoli”. “Per merito dei protagonisti, innanzitutto, cioè, di Benedetto XVI e della sua juventud, poi naturalmente degli organizzatori e, last but not least, della Spagna: di re Juan Carlos, con la famiglia reale, del Governo e delle diverse autorità”, conclude il direttore de L'Osservatore Romano.

Jesús Colina, Zenit

GMG 2011-Il Papa a Madrid. Come Benedetto ha innovato l'evento. Spazi di silenzio, l'età giovanissima, la passione di testimoniare la fede nel mondo

Dopo ogni suo viaggio fuori d'Italia, Benedetto XVI ama tracciarne un bilancio nell'Udienza generale del mercoledì successivo. Fece così dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, nell'agosto del 2005. Non lo fece invece tre anni dopo, di ritorno da Sydney, perché era luglio e in questo mese le udienze generali sono sospese. Ma il Papa commentò più tardi quella sua trasferta australiana nel discorso che tenne alla Curia romana per gli auguri di Natale del 2008. Questa volta, di ritorno da Madrid, Benedetto XVI ha dedicato la riflessione alla terza Giornata Mondiale della Gioventù del suo pontificato durante l'Udienza generale di questa mattina. Da questa e dalle sue precedenti riflessioni, è evidente che Benedetto XVI vede le Giornate Mondiali della Gioventù come un momento saliente della sua missione di successore di Pietro. A una semplice osservazione esterna, questi ultimi raduni mondiali manifestano almeno tre caratteri distintivi e nuovi, che a Madrid sono apparsi con particolare visibilità. Il primo è il silenzio. Un silenzio prolungato, intensissimo, che cala nei momenti chiave, in una marea di giovani che fino a subito prima esplodevano di gioia festante. La Via Crucis è uno di questi momenti. Un altro, ancor più impressionante, è quello dell'adorazione dell'Ostia santa durante la veglia notturna. Un terzo è stato quello della comunione durante la Messa conclusiva. L'adorazione silenziosa dell'Ostia santa è un'innovazione introdotta nelle Giornate Mondiali della Gioventù da Benedetto XVI. Il Papa si inginocchia e con lui si inginocchiano sulla nuda terra centinaia di migliaia di giovani. Tutti protesi non al Papa ma a quel "nostro pane quotidiano" che è Gesù. Il violento scroscio temporalesco che a Madrid ha preceduto l'adorazione eucaristica, creando notevole scompiglio, ha reso ancor più impressionante l'irrompere di tale silenzio. E altrettanto è accaduto la mattina dopo, nella messa. L'inaspettata cancellazione della distribuzione della comunione, per non chiarite ragioni di sicurezza, non ha prodotto disordine e distrazione nella distesa sterminata dei giovani ma, al contrario, un silenzio di compostezza e intensità sorprendenti, una "comunione spirituale" di massa di cui non si ricordano precedenti. Un secondo carattere distintivo di quest'ultima Giornata Mondiale della Gioventù è l'età media molto bassa dei convenuti, 22 anni.Questo significa che molti di essi vi hanno preso parte per la prima volta. Il loro Papa è Benedetto XVI, non Giovanni Paolo II, che hanno conosciuto solo da bambini. Essi sono parte di una generazione di giovani e giovanissimi molto esposta a una cultura secolarizzata. Ma sono nello stesso tempo il segnale che le domande su Dio e i destini ultimi sono vive e presenti anche in questa generazione. E ciò che muove questi giovani sono proprio queste domande, alle quali un Papa come Benedetto XVI offre risposte semplici eppure potentemente impegnative e attrattive. I veterani delle Giornate Mondiali della Gioventù c'erano, a Madrid. Ma soprattutto tra le decine di migliaia di volontari che si sono prestati per l'organizzazione. O tra i numerosi sacerdoti e religiose che hanno accompagnato i giovani, e le cui vocazioni sono sbocciate proprio in precedenti Giornate Mondiali della Gioventù. È ormai assodato che questi appuntamenti sono un vivaio per le future leadership delle comunità cattoliche nel mondo. Un terzo carattere distintivo è la proiezione "ad extra" di questi giovani. A loro non interessano affatto le battaglie interne alla Chiesa per un suo ammodernamento al passo con i tempi. Sono lontani anni luce dal "cahier des doléances" di certi loro fratelli maggiori: per i preti sposati, per le donne prete, per la comunione ai divorziati risposati, per l'elezione popolare dei vescovi, per la democrazia nella Chiesa, eccetera eccetera. Per loro, tutto questo è irrilevante. A loro basta essere cattolici come papa Benedetto fa vedere e capire. Senza diversivi, senza sconti. Se alto è il prezzo con il quale siamo stati salvati, il sangue di Cristo, alta dev'essere anche l'offerta di vita dei veri cristiani. Non è la riorganizzazione interna della Chiesa, ma la passione di testimoniare la fede nel mondo a muovere questi giovani. Il Papa glielo stava per dire con queste parole, nel discorso interrotto dal temporale: "Cari amici, non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo nome in tutta la terra".

Sandro Magister, www.chiesa

Benedetto XVI: 'Andate e fate discepoli tutti i popoli' il tema della GMG di Rio de Janeiro, 'Siate sempre lieti nel Signore' quello della GMG 2012

"Andate e fate discepoli tutti i popoli". Sarà questo il tema, tratto dal Vangelo di Matteo (28,19) della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù del 2013, che sarà celebrata a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio. Lo ha annunciato questa mattina Benedetto XVI al termine dell'Udienza Generale tenuta a Castelgandolfo, ricordando che si tratta "del mandato di Gesù". L'anno prossimo, il 2012, ha detto in precedenza, la GMG sarà celebrata invece a livello diocesano e avrà come tema "Siate sempre lieti nel Signore!", tratto dalla Lettera ai Filippesi (4,4). "Fin d’ora affido alla preghiera di tutti la preparazione di questi molto importanti appuntamenti" ha concluso il Papa.

Agi

Il Papa: la GMG evento ecclesiale emozionante, esperienza di fraternità, di incontro con Dio, condivisione e crescita nella fede, una cascata di luce

Questa mattina, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha incontrato i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza generale del mercoledì. Nella catechesi il Papa ha ripercorso con i presenti i momenti più significativi della suo recente Viaggio Apostolico a Madrid in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Quindi ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di pellegrini presenti.
“È stato un evento ecclesiale emozionante; circa due milioni di giovani da tutti i Continenti hanno vissuto, con gioia, una formidabile esperienza di fraternità, di incontro con il Signore, di condivisione e di crescita nella fede: una vera cascata di luce”. Benedetto XVI è riandato “con il pensiero e con il cuore agli straordinari giorni trascorsi a Madrid per la XXVI Giornata mondiale della gioventù”. “Ringrazio Dio – ha detto il Papa - per questo dono prezioso, che dà speranza per il futuro della Chiesa: giovani con il desiderio fermo e sincero di radicare la loro vita in Cristo, rimanere saldi nella fede, camminare insieme nella Chiesa”. Un grazie poi “a quanti hanno lavorato generosamente per questa Giornata: il cardinale arcivescovo di Madrid, i suoi ausiliari, gli altri vescovi di Spagna e di altre parti del mondo, il Pontificio consiglio per i laici, sacerdoti, religiosi e religiose, laici”. Il Pontefice ha rinnovato anche la sua “riconoscenza alle autorità spagnole, alle istituzioni e associazioni, ai volontari e a quanti hanno offerto il sostegno della preghiera” e non può dimenticare “la calorosa accoglienza” ricevuta dai reali di Spagna, come pure da tutto il Paese. “In poche parole, naturalmente – ammette il Santo Padre -, non posso descrivere i momenti così intensi che abbiamo vissuto. Ho in mente l’entusiasmo incontenibile con cui i giovani mi hanno ricevuto, il primo giorno, nella Piazza de Cibeles, le loro parole ricche di attese, il loro forte desiderio di orientarsi alla verità più profonda e radicarsi in essa, quella verità che Dio ci ha dato di conoscere in Cristo”. Nell’imponente Monastero di El Escorial, l’incontro con le giovani religiose e i giovani docenti universitari. Alle prime Benedetto XVI ha ricordato “la bellezza della loro vocazione vissuta con fedeltà, e l’importanza del loro servizio apostolico e della loro testimonianza profetica. Rimane in me l’impressione del loro entusiasmo, della fede giovane e piena di coraggio per il futuro, la volontà di servire il Signore e umanità”. Ai professori “di essere veri formatori delle nuove generazioni, non solo insegnare qualche conoscenza, ma soprattutto formare la propria persona, guidando nella ricerca della verità non solo con le parole, ma anche con la vita, consapevoli che la Verità è Cristo stesso. Incontrando Cristo incontriamo la verità”. Alla sera, nella celebrazione della Via Crucis, “una moltitudine variegata di giovani ha rivissuto con intensa partecipazione le scene della passione e morte di Cristo: la croce di Cristo dà molto più di ciò che esige, dà tutto, perché ci conduce a Dio”. Il sabato, nella Santa Messa nella Cattedrale della Almudena, a Madrid, il Papa ha incontrato i seminaristi, “giovani che vogliono radicarsi in Cristo per renderlo presente un domani, come suoi ministri”. Il Pontefice ha quindi espresso l’auspicio che “crescano le vocazioni al sacerdozio! Tra i presenti vi era più di qualcuno che aveva udito la chiamata del Signore proprio nelle precedenti Giornate della gioventù; sono certo che anche a Madrid il Signore ha bussato alla porta del cuore di molti giovani perché lo seguano con generosità nel ministero sacerdotale o nella vita religiosa”. “La visita ad un Centro per i giovani diversamente abili – ha proseguito il Santo Padre - mi ha fatto vedere il grande rispetto e amore che si nutre verso ogni persona e mi ha dato l’occasione di ringraziare le migliaia di volontari che testimoniano silenziosamente il Vangelo della carità e della vita”. Ancora: “La veglia di preghiera alla sera e la grande celebrazione eucaristica conclusiva del giorno dopo sono stati due momenti molto intensi: alla sera una moltitudine di giovani in festa, per nulla intimoriti dalla pioggia e dal vento, è rimasta in adorazione silenziosa di Cristo presente nell’Eucaristia, per lodarlo, ringraziarlo, chiedere aiuto e luce; alla domenica, poi, i giovani hanno manifestato la loro esuberanza e la loro gioia di celebrare il Signore nella Parola e nell’Eucaristia, per inserirsi sempre di più in Lui e rafforzare la loro fede e vita cristiana”. In “un clima di entusiasmo” ha poi incontrato i volontari che ha ringraziato “per la loro generosità” e con la cerimonia di congedo ha lasciato il Paese “portando nel cuore questi giorni, come un grande dono”. “L’incontro di Madrid – ha evidenziato il Santo Padre - è stato una stupenda manifestazione di fede per la Spagna e per il mondo, per noi tutti. Per la moltitudine di giovani, provenienti da ogni angolo della terra, è stata un’occasione speciale per riflettere, dialogare, scambiarsi positive esperienze e, soprattutto, pregare insieme e rinnovare l’impegno di radicare la propria vita in Cristo, Amico fedele”. “Sono certo – ha continuato - che sono tornati alle loro case con il fermo proposito di essere lievito nella massa, portando la speranza che nasce dalla fede. Da parte mia continuo ad accompagnarli con la preghiera, affinché rimangano fedeli agli impegni assunti. Alla materna intercessione di Maria, affido i frutti di questa Giornata”.

SIR

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

GMG 2011-Il Papa a Madrid. L'arcivescovo: un miracolo che si ripete, la santità è per tutti. Benedetto è stato un padre, ha voluto incontrare tutti

Una grande festa della fede, della gioia e di Chiesa: il card. Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, riassume in poche semplici parole il significato della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, conclusasi domenica scorsa con la Messa presieduta da Benedetto XVI a Cuatro Vientos alla presenza di due milioni di persone. Parole pronunciate con entusiasmo e commozione dal porporato: "Un miracolo che si ripete: questo sono le GMG, questo è stata anche questa edizione", ha detto all’inizio del suo intervento ieri mattina durante l’ultima conferenza stampa alla sede centrale del Comitato organizzatore di Madrid. Una lode particolare da parte del cardinale è andata ai pellegrini di tutto il mondo per "la disponibilità, la gentilezza e lo spirito di servizio", che li ha contraddistinti. E un grazie è stato rivolto ai ragazzi anche da parte di Yago de la Cierva, direttore esecutivo della GMG di Madrid: "Sono stati per tutti un esempio di civiltà e hanno dimostrato una speciale capacità di sopportare il caldo". De la Cierva, poi, si è scusato per i disguidi e i disservizi dell’organizzazione: "Il bilancio è di certo positivo – ha detto – ma una piccola percentuale di cose non è andato per il verso giusto. Ce ne scusiamo con tutti, perché, anche se meno dell’uno per cento dei pellegrini ha dovuto fare i conti con problemi logistici, questi intoppi hanno riguardato delle persone e creato disagi". "A Cuatro Vientos – ha proseguito Rouco Varela – abbiamo assistito all’espressione concreta del termine 'comunione', dimostrando che la Chiesa non è un’associazione ma una realtà riunita attorno a una persona, Cristo, e guidata dalla fede, dalla speranza, dalla carità, oltre che dalla promessa di una vita piena". Il mandato ai giovani, ha aggiunto il porporato, è proprio quello di portare a tutti questo messaggio: "La GMG ha dimostrato che la santità non appartiene solo a persone che vivono sulla luna, in assenza di emozioni, votate alla rinuncia, ma è l’espressione della volontà di portare a tutti l’amore di Cristo". D’altra parte già lo stile dei giovani della GMG durante questi giorni passati a Madrid è stato una testimonianza per l’intera società: "Hanno vissuto tutto con estrema disponibilità e hanno capito che la testimonianza cristiana è spirito di servizio, è capacità di non rispondere agli insulti con insulti, è risorsa per costruire la società attraverso numerosi ambiti, incluse l’arte e la cultura". Nel suo viaggio, ha aggiunto il porporato, il Papa "si è comportato come un padre. Si è rallegrato per la calda accoglienza per le strade di Madrid. Ha voluto incontrare tutti, compresi gli autisti del corteo papale e gli addetti del servizio d’ordine; ha accettato di lasciare che la sua auto andasse il più piano possibile per farsi vedere da più persone". Non solo, ha aggiunto de la Cierva: "Un segno eccezionale della sua disponibilità è stato l’incontro con un bambino malato di tumore alle ossa. La famiglia era stata notata per le vie della città da alcuni volontari che hanno suggerito ai genitori di presentarsi in nunziatura. Così hanno fatto e il Papa ha accettato di incontrarli". Benedetto XVI, ha proseguito Rouco Varela, "ha vissuto con emozione intensa tutte le celebrazioni, in particolare la veglia del sabato sera, anche con i suoi momenti difficili, e la Messa della domenica. Ha elogiato il coro e l’orchestra e ha apprezzato gli intensi momenti di silenzio e meditazione". Al termine dell’incontro di ieri i giornalisti hanno incalzato il cardinale, chiedendogli quale fosse la migliore GMG: "Non c’è uno scudetto – ha detto Rouco Varela ironicamente – e non saprei confrontarle, ma posso di certo tornare a quella di Santiago del 1989, che ho vissuto in prima persona. Allora ci trovavamo all’inizio di un cammino e non c’era il coinvolgimento che c’è oggi. Mentre la Giornata di Madrid 2011 ha confermato che questo appuntamento appartiene ormai a pieno titolo al cammino dell’evangelizzazione per la Chiesa dei giovani".

Matteo Liut, Avvenire