
venerdì 23 gennaio 2009
L'agenzia 'I.Media': domani su 'L'Osservatore Romano' la revoca della scomunica dei vescovi lefebvriani, un atto di misericordia del Papa

Il Papa ai giornalisti cattolici: i vostri colleghi attendono da voi una testimonianza ispirata ai valori della fede

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE DELL’UNIONE CATTOLICA DELLA STAMPA ITALIANA NEL 50.MO DI FONDAZIONE
Mons. Sako: Benedetto XVI ha accolto favorevolmente l'idea del Sinodo generale delle Chiese del Medio Oriente

Mons. Sako: Ho chiesto al Papa un Sinodo in Medio Oriente per rinnovare la presenza dei cristiani - L'articolo di AsiaNews
Lo Stato della Città del Vaticano festeggia i suoi 80 anni con una mostra nel Braccio di Carlo Magno

Mons. Celli: penso che il Papa, uomo di ricerca, curioso e attento, navighi in Internet. Mons. Tighe: la generazione digitale ha molto da insegnarci

''La generazione digitale ha molto da insegnarci'': lo ha riconosciuto mons. Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Il messaggio del Pontefice, ha spiegato, ''è indirizzato principalmente, anche se non esclusivamente, alla generazione digitale. Con questo termine generalmente si fa riferimento a chi e' cresciuto con le nuove tecnologie, facendone un uso spontaneo e quasi intuitivo''. Il messaggio, ha sintetizzato Tighe, ''invita tutti quelli che utilizzano i nuovi media ad essere attenti ai contenuti'' rispettando la ''dignità'' e il ''valore di altre persone. Siamo tutti consapevoli dei rischi che sono emersi negli ultimi anni, tra cui forme di cyber-bullismo e mobbing elettronico''. Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha aggiunto Tighe, ''cerca di comprendere e valutare come parte del suo mandato'' le ''implicazioni pratiche della nuova cultura di comunicazione''. Per questo, ''stiamo lanciando il messaggio anche elettronicamente. Si sta inviando il testo a migliaia di giovani cattolici nel mondo che sono invitati a condividerlo con i loro amici, soprattutto con quelli con cui sono in contatto digitale''.
Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Presidente macedone Crvenkovski. Il ringraziamento alla Santa Sede per l'attenzione al Paese

Il Papa al nuovo Patriarca di Antiochia dei Siri: la Chiesa annunci Cristo con le parole dell’Oriente e dell’Occidente

Al nuovo Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano) e ai Vescovi Siro-cattolici (23 gennaio 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
'The Vatican', il canale del Papa su 'YouTube'

INTERVENTO DI P. FEDERICO LOMBARDI, S.I. - Presentazione del canale
Il messaggio del Papa per la Giornata delle Comunicazioni Sociali: Internet è un dono per l'umanità, sia messo al servizio dei più bisognosi

La disputa teologica sulla natura di Gesù divide il gesuita Roger Haight da Papa Joseph Ratzinger

La storia del conflitto teologico fra Roger Haight e Papa Ratzinger incominciò una decina circa di anni fa, ossia quando Haight, che insegnava teologia alla Weston School of Theology di Cambridge, retta dai gesuiti, espose la sua personale interpretazione del problema della natura di Cristo in un libro intitolato “Jesus Symbol of God”. Pochi anni dopo, esattamente il 13 dicembre 2004, la Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta a quell'epoca dal card. Joseph Ratzinger, condannò quel libro vietando all’autore “l'insegnamento della teologia cattolica”. Haight allora abbandonò la sua cattedra, ma non smise di insegnare teologia. Passò allo Union Theological Seminar di New York, un istituto non cattolico, fondato dai presbiteriani nel 1836, in cui insegnarono teologi protestanti di prima grandezza come Reinhold Niebuhr e Paul Tillich, oggi indipendente dal controllo di singole denominazioni cristiane. E continuò a pubblicare libri di teologia che riproponevano le sue tesi di fondo. Due libri in particolare: “Christian Community in History”, in tre volumi, e “The Future of Christology”. Ma ora le autorità vaticane sono di nuovo intervenute contro di lui. Gli hanno ingiunto di cessare di insegnare teologia ovunque, anche in istituti non cattolici, e di non pubblicare libri e saggi di soggetto teologico. Questo - come già nella precedente notificazione - “finché le sue posizioni non siano rettificate così da essere in piena conformità con la dottrina della Chiesa”. Il nuovo provvedimento risale alla scorsa estate, ma solo ai primi di gennaio del 2009 è divenuto di dominio pubblico. Le ragioni portate a sostegno della condanna di Haight non sono di poco conto. A giudizio delle autorità vaticane, Haight usa un metodo teologico che subordina i contenuti della fede alla loro accettabilità da parte della cultura postmoderna. E alle realtà oggettive definite dagli articoli del Credo sostituisce dei simboli. Di conseguenza, si svuotano di sostanza verità capitali della fede cristiana come la preesistenza del Verbo, la divinità di Gesù, la Trinità, il valore salvifico della morte di Gesù, l'unicità e universalità della mediazione salvifica di Gesù e della Chiesa, la risurrezione di Gesù. C’è tuttavia chi sostiene il Gesù sdivinizzato di Roger Height non è in fondo molto diverso da quello presentato da un altro famoso gesuita, il card. Carlo Maria Martini, che nel suo libro “Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede”, ha tratteggiato un Gesù di sicuro successo, ma anch’esso lontanissimo dal Gesù vero Dio e vero uomo del libro “Gesù di Nazaret” di Benedetto XVI. Il senso di tutta la vicenda è stato magistralmente riassunto così da Magister: “Ancora una volta, è Gesù salvatore il grande segno di contraddizione su cui la fede cattolica sta o cade. Ed è singolare che nel cuore di questa disputa ci sia proprio la Compagnia di Gesù”. Sarà superfluo ricordare che il primo, leggendario negatore della natura divina di Cristo fu il teologo egiziano Ario, vissuto fra il III e il IV secolo d. C. E che la lettura “laica” della sua figura, e del senso della sua missione, trovò il suo più celebre fautore nel filosofo francese Ernest Renan (1823-1892), che in una sua celebre “Vita di Gesù”, pur difendendo l'esistenza storica di Cristo, ne negò la divinità, riconoscendo al suo insegnamento un semplice valore morale.
Il Vaticano imbavaglia il gesuita Roger Haight. Tutta colpa di Gesù - L'articolo di Sandro Magister
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