
martedì 16 giugno 2009
La Santa Sede: tra il Papa e i vescovi dell'Austria dialogo fraterno e costruttivo sulla situazione della Chiesa nel Paese. Il richiamo alla fedeltà

Revoca della scomunica ai lefebvriani. Mons. Fellay: entro sabato il Motu Proprio per la ristrutturazione della commissione Ecclesia Dei

Affaritaliani.it
Il Papa a San Giovanni Rotondo. I 'papaboys' dalla Sardegna e dalla Campania pellegrini con Benedetto XVI nei luoghi di Padre Pio

Papaboys.it
Il card. Zen: non accettare compromessi con il regime di Pechino e attuare le indicazione del Papa nella Lettera ai cattolici della Cina

Il Sussidiario.net
Le nomine del Papa. Padre Di Noia segretario della Congregazione per il Culto Divino, mons. Ranjith arcivescovo di Colombo

Il domenicano Di Noia non è un liturgista, bensì un teologo, neoscolastico per giunta, direttore a lungo della rivista The Tomist e membro della Pontificia Accademia San Tommaso d'Aquino. Dal 2002 è sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ossia il numero tre del dicastero: dal 2002 al 2005 ha quindi lavorato a stretto contatto con l'allora card. Ratzinger, che evidentemente lo apprezza e si fida di lui. Ma soprattutto, Di Noia porta una marca di merito che fa ben sperare: nel 1997 era stato nominato provinciale dei domenicani del Midwest americano, ma la sua elezione venne immediatamente cassata, senza dare spiegazione di questo gesto, previsto dagli statuti ma assai raro, dal Maestro Generale dell'Ordine di allora, padre Timothy Radcliffe, uno dei peggiori arnesi del progressismo che tanto ha impestato l'Ordine di San Domenico. Non si conoscono pubbliche prese di posizione di mons. Di Noia sulla liturgia. Per quel che vale, si sa comunque che si era distinto per elogi fatti al film "The Passion" di Mel Gibson.
Asca, Messainlatino.it
Il Papa a San Giovanni Rotondo. Il portavoce Campanella: si respira un clima di forte preparazione spirituale

In questi giorni, spiega il direttore Campanella, “in particolare si sta rifinendo il grande palco che accoglierà la Celebrazione Eucaristica, che avrà come elementi decorativi alcuni mosaici del padre gesuita Marco Rupnik, che è lo stesso autore dei mosaici della Chiesa inferiore e della rampa di accesso alla Chiesa inferiore che saranno inaugurati, e questa è una novità, dal Santo Padre prima di lasciare San Giovanni Rotondo”.
Ovviamente, “il momento principale della visita sarà la grande Celebrazione Eucaristica”, ha sottolineato Campanella. Ma l'attesa preghiera del Papa di fronte ai resti mortali di San Pio, che sicuramente sarà uno “dei momenti mediatici più forti dell'intera visita”, avrà anche un alto valore spirituale. “Sarà una conferma tangibile – precisa Campanella – dell'ammirazione del Papa nei confronti di Padre Pio”. Un'ammirazione concreta, fatta di gesti e parole, e che si legge in “quello che Ratzinger ha detto già quando era cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede; da quello che ha fatto, quando si recò a Benevento per concludere il Congresso eucaristico diocesano, quando volle visitare Pietrelcina, e quindi i luoghi d'origine di Padre Pio. E poi quello che lui ha detto da Papa, citando per ben sette volte il nome di Padre Pio, quale esempio da vita cristiana da proporre a tutti i fedeli, quale esempio di vita religiosa. Questi atti ci fanno capire comunque che Benedetto XVI ha una grande considerazione di Padre Pio”.
In linea con quella di Giovanni Paolo II? “E' ipotizzabile – spiega il direttore - ma non abbiamo la prova che abbia avuto modo di parlarne con Giovanni Paolo II. O meglio, è probabile che Giovanni Paolo II abbia avuto modo di parlare di Padre Pio con il card. Ratzinger. Ma non abbiamo alcuna certezza. Certo è che i due hanno sempre agito con molta sintonia, e questo fa capire che sul pensiero che Ratzinger ha maturato su Padre Pio, avrebbe potuto influire anche Giovanni Paolo II”.
Anche per chiarire questi aspetti, ma non solo, si attendono le parole del Papa. “C'è grande attesa per varie ragioni. - dice Campanella - Benedetto XVI è il Papa e basta. Per Giovanni Paolo II c'era anche l'aspetto dell'amicizia personale con Padre Pio, nata nel 1948, quando venne a San Giovanni Rotondo da giovane sacerdote. Benedetto XVI è il Santo Padre, che viene qui a rendere omaggio e pregare dinnanzi a Padre Pio”. E poi, c'è “l'altro valore importante: il fatto che Benedetto XVI è il Papa teologo. E quindi darà una sua interpretazione di alto profilo sulla figura di Padre Pio e sulla devozione che lo circonda, quella 'clientela mondiale', come la chiamò Paolo VI nel 1971”.
Insomma, per San Giovanni Rotondo, la visita del Papa, non sarà solo un evento mondiale, ma soprattutto un momento per cercare una nuova linfa spirituale. La diocesi e i frati, infatti, spiega Campanella, hanno cercato di creare “per sé stessi, per la comunità di San Giovanni Rotondo e per i pellegrini una preparazione spirituale”, anche attraverso “una serie di celebrazioni più una serie di catechesi tutte presiedute da vescovi pugliesi o cappuccini”.
E tutti si augurano sia un nuovo modo per ripartire. “C'è stata già un'altra occasione per ricevere un incoraggiamento molto forte, - conclude Campanella - l'udienza che Benedetto volle concedere alla 'grande famiglia spirituale di Padre Pio', come la chiamò lui stesso, il 14 ottobre del 2006, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario dell'inaugurazione di Casa Sollievo della Sofferenza. Già questo diede ai frati una grande carica spirituale e un grande entusiasmo. Si augurano che anche in questa circostanza ci sia una parola, un gesto in questa direzione”.
Salvatore Scolozzi, Korazym.org
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