venerdì 17 giugno 2011

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Da domani a venerdì 8 luglio le celebrazioni dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga

Il giubileo di diamante del Papa (Google translate)

Diamantenes Priesterjubiläum (Link in lingua originale)

Bagnasco incontra il rappresentante di associazioni di vittime di preti pedofili: era addolorato. Una buona impressione, ci risentiremo ancora

L'arcivescovo di Genova e presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), ha incontrato questa mattina, presso la Curia arcivescovile di Genova, il savonese Francesco Zanardi, rappresentante di alcune associazioni che riuniscono le vittime degli abusi sessuali commessi da sacerdoti pedofili. “È stato un bell'incontro”, ha dichiarato lo stesso Zanardi al termine del colloquio. “Il cardinale - ha proseguito Zanardi - è stato molto cordiale ed era molto interessato”. Il rappresentante delle associazioni di vittime ha parlato di “un incontro molto amichevole”, che gli “ha dato una buona impressione". Al cardinale, Zanardi ha raccontato la sua storia personale e i casi di pedofilia registrati nella sua diocesi, Savona-Noli. L’arcivescovo, ha detto ancora Zanardi, “era addolorato, molto dispiaciuto”. Al termine del colloquio, ha proseguito, “ci siamo lasciati con una stretta di mano” e “mi ha accompagnato fino alla porta”. Secondo quanto riferito dallo stesso Zanardi, inoltre, “è probabile che ci siano altri incontri”. Infatti, “anche se non abbiamo l'appuntamento per un prossimo incontro”, ha spiegato, con il cardinale “ci risentiremo senz'altro”.

SIR

Rapporto del card. Wuerl ai vescovi sull'Ordinariato statunitense per ex anglicani: 100 pastori e 2000 fedeli, l'erezione più presto che tardi

Un centinaio di pastori e 2.000 fedeli ex anglicani potrebbero essere i primi membri a essere accolti nell’Ordinariato che verrà eretto negli Stati Uniti sul modello di quello di Nostra Signora di Walsingham in Inghilterra e in Galles. Lo ha annunciato il cardinale arcivescovo di Washington, Donald William Wuerl, in occasione dei lavori dell’Assemblea generale della United States Conference of Catholic Bishops che si concludono oggi, a Bellevue, nello Stato di Washington. Negli Stati Uniti compie dunque progressi significativi il percorso verso l’erezione dell’Ordinariato, in base alla Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus". Il card. Wuerl, in occasione della riunione dell’episcopato, ha presentato un rapporto sull’implementazione dell'"Anglicanorum coetibus". Il porporato ha il compito di guidare l’incorporazione dei gruppi di ex pastori e fedeli anglicani nella comunità cattolica, un percorso di accoglienza che prevede la possibilità di conservare la tradizione liturgica. Nella Costituzione Apostolica è infatti scritto che "senza escludere le celebrazioni liturgiche secondo il Rito Romano, l’Ordinariato ha la facoltà di celebrare l’Eucarestia e gli altri Sacramenti, la Liturgia delle Ore e le altre azioni liturgiche secondo i libri liturgici propri della tradizione anglicana approvati dalla Santa Sede, in modo da mantenere vive all’interno della Chiesa Cattolica le tradizioni spirituali, liturgiche e pastoralidella Comunione anglicana, quale dono prezioso per alimentare la fede dei suoi membri e ricchezza da condividere". Il card. Wuerl ha esposto i rapidi progressi verso l’erezione dell’Ordinariato, sottolineando che "che non sarebbe sorpreso" se la struttura canonica venisse eretta già nei prossimi mesi, forse entro l’anno. Comunque, ha aggiunto lo stesso porporato, "penso che ciò avverrà più presto che tardi". Un altro passo significativo è costituito dallo sviluppo del Saint Mary’s Seminary, a Houston e dall’approvazione di un corso intensivo di formazione, della durata di nove mesi, per i pastori anglicani che desiderano essere ordinati come sacerdoti cattolici. Padre Jeffrey Steenson, già vescovo episcopaliano poi ordinato come sacerdote cattolico, è attualmente impegnato presso il Saint Mary’s Seminary nel programma di formazione, che è particolarmente incentrato, ha spiegato il card. Wuerl, "sulle aree storiche di divergenza teologica tra le comunità anglicana e cattolica". Il porporato già nei mesi scorsi aveva inviato dei questionari alle comunità e ai fedeli anglicani che desiderano vivere la loro fede in
comunione piena e visibile con la Chiesa Cattolica. "Sto cercando di raccogliere il maggior numero d’informazioni - aveva puntualizzato l’arcivescovo di Washington - su quelle comunità e su quei singoli fedeli anglicani nord americani che sarebbero interessati a fare parte di un futuro Ordinariato". Finora, ha evidenziato il cardinale, in occasione dell’Assemblea generale dei vescovi, "ho ricevuto un significativo numero di lettere, e-mail e chiamate telefoniche" da parte di anglicani desiderosi di essere accolti nell’Ordinariato e ha aggiunto quindi che l’erezione dell’Ordinariato sarebbe "di fatto" già realizzabile. Attualmente il compito più impegnativo riguarda la preparazione della documentazione contenente le informazioni sui pastori anglicani che desiderano essere ordinati come sacerdoti cattolici e che seguiranno il corso di formazione. Queste informazioni, ha precisato il porporato, includono, fra l’altro, "una valutazione psicologica della persona". Una volta che le informazioni verranno presentate per l’approvazione al sacerdozio cattolico, l’ex pastore anglicano "dovrà cessare di celebrare l’Eucarestia". In conclusione, il card. Wuerl ha proposto che i vescovi potrebbero contribuire al processo verso la comunione piena e visibile fornendo spazi per il culto a quelle comunità che nelle diocesi hanno manifestato tale volontà. Inoltre, il porporato ha indicato l’opportunità di assegnare alle comunità un sacerdote cattolico per il collegamento con le istituzioni ecclesiali e di offrire anche l’ausilio di un direttore locale per l’educazione religiosa dei fedeli che vogliono essere accolti nella comunità cattolica.


L'Osservatore Romano

I vescovi degli Stati Uniti approvano le revisioni della Carta per la protezione dei bambini e giovani in linea coi recenti aggiornamenti vaticani

La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha approvato delle revisioni alla sua Carta sulla difesa dei bambini dagli abusi sessuali, portando le sue linee guida in linea con i recenti aggiornamenti vaticani. La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha approvato ieri le revisioni della Carta per la Protezione dei bambini e dei giovani. I presuli sono riuniti per la loro assemblea primaverile a Seattle. La Carta è stata adottata nel 2002 ed è già stata rivista nel 2005. Le revisioni pongono il testo in linea con le più recente istruzioni vaticane in materia, anche menzionando specificamente la pedopornografia come crimine contro il diritto della Chiesa e sostenendo che l'abuso di qualcuno che non è nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ad esempio una persona con un ritardo mentale, è equivalente all'abuso di minori.

Zenit

Il Papa: vescovi e sacerdoti siano modello di santità, amicizia ed armonia che insegnano ai fedeli come vivere il nuovo comandamento dell’amore

Questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, Benedetto XVI ha incontra il IV gruppo dei vescovi della Conferenza Episcopale dell’India, ricevuti in questi giorni, in separate udienze, in occasione della Visita "ad Limina Apostolorum".
Il vescovo sia pastore e padre che unisce e guida il suo gregge, è stata l’esortazione del Papa in un discorso tutto incentrato sulle responsabilità dei vescovi verso il clero e i religiosi. Con il vostro esempio, è stato l’incoraggiamento del Papa, siate al servizio dell’unità e conducete il popolo verso una comunione più profonda: “Promuovere il carisma dell’unità – ha affermato – che è una testimonianza potente dell’unicità di Dio” è “tra le responsabilità del vescovo”. Ed ha ribadito che, attraverso il loro ministero, i vescovi devono incoraggiare le persone chiamate da Dio. D’altro canto, ha soggiunto, uno dei modi in cui la comunione della Chiesa si mostra più chiaramente è proprio nella relazione tra i vescovi e i sacerdoti: “Per questo – ha detto – dovete sostenere i vostri sacerdoti, i vostri più stretti collaboratori, ed essere attenti ai loro bisogni e alle loro aspirazioni, mostrando sollecitudine nei confronti del loro benessere spirituale, intellettuale e materiale”. I sacerdoti, d’altra parte, sono chiamati “a rispettare la vostra autorità, a lavorare con gioia, umiltà e completa dedizione al bene della Chiesa, ma sempre sotto la vostra direzione. I legami di amore fraterno e impegno reciproco con i vostri sacerdoti diverranno le basi per superare eventuali tensioni che possano sorgere”. “In più – ha soggiunto – la testimonianza dell’amore reciproco” tra voi presuli e i vostri preti, “senza tenere conto delle caste o dell’etnia”, è fortemente desiderabile da parte del popolo che voi servite. I sacerdoti, ha evidenziato, guardano a voi come “un modello di santità, amicizia ed armonia che parla ai loro cuori e insegna loro” come vivere “il comandamento dell’amore”. Il Papa ha, quindi, messo l’accento sull’impegno dei vescovi verso i religiosi, in particolare attraverso la cooperazione con i superiori delle congregazioni. Ed ha riconosciuto il contributo unico di tutti i religiosi al rafforzamento dell’intera comunità ecclesiale. Quindi, ha rivolto un pensiero speciale alle religiose che, in India, si impegnano su più fronti: “Loro – ha detto – testimoniano la santità, la vitalità e la speranza” della Chiesa. Ed ha aggiunto: le religiose pregano instancabilmente e compiono “buone azioni, spesso nascoste” di valore inestimabile per la costruzione del Regno di Dio.

Radio Vaticana, SIR

Ai vescovi della Conferenza Episcopale dell'India in Visita "ad Limina Apostolorum" (17 giugno 2011) - il testo integrale del discorso del Papa

Presentata la mostra 'Lo splendore della verità, la bellezza della carità - Omaggio degli artisti a Benedetto XVI per il 60° di sacerdozio'

60 opere di 60 artisti di tutto il mondo esposte per ricordare il 60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI, mercoledì 29 giugno: è quanto si propone il Pontificio Consiglio per la Cultura con la mostra “Lo splendore della verità, la bellezza della carità”, presentata questa mattina ai giornalisti, dal suo presidente, il card. Gianfranco Ravasi. Un artista, ciascuno con un suo omaggio, per ogni anno di sacerdozio di Papa Ratzinger. Pittori, scultori, architetti, fotografi, scrittori, musicisti, registi e persino orefici, che dal 4 luglio esporranno in Vaticano loro opere in omaggio a Benedetto XVI. Tra loro, nomi come il brasiliano Oscar Niemeyer, ultracentenario maestro dell'architettura, lo spagnolo Santiago Calatrava, lo svizzero Mario Botta, il greco Jannis Kounellis, gli italiani Ennio Morricone, Renzo Piano, Pupi Avati, Tullio Pericoli, Mimmo Paladino, Mario Ceroli, Paolo Portoghesi, Arnaldo Pomodoro. Il 4 luglio, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, sarà lo stesso Benedetto XVI a inaugurare la mostra "Lo splendore della verità, la bellezza della carità" e a intrattenersi con gli artisti, sulla scia dell'incontro del 21 novembre 2009 nella Cappella Sistina, anch'esso promosso come questo nuovo evento dal Pontificio Consiglio della Cultura. “Con questa iniziativa vogliamo metterci sulla scia del dialogo tra fede e arte – ha detto il card. Ravasi - una tradizione marcata da Paolo VI, nel suo celebre discorso agli artisti nella cappella Sistina il 7 maggio del 1964 e da Giovanni Paolo II, con una lettera loro diretta datata 4 aprile 1999”. "Vogliamo approfondire la ricerca di un dialogo che si è interrotto, quello tra arte e fede, che insieme in passato hanno prodotto grandi capolavori ma le cui strade da tempo si sono divaricate", ha spiegato ancora Ravasi. "La liturgia è andata da una parte - ha proseguito -, mentre l'arte contemporanea ha intrapreso percorsi anche sconcertanti, fino a diventare persino blasfema. Si tratta però di un dialogo necessario, vista la parentela di questi due aspetti dell'animo umano che, su strade diverse, tendono entrambi all'infinito". Ravasi ha citato, ad esempio, Andy Warhol, che in camera aveva un crocifisso sotto cui accendeva sempre candele, o Lucio Fontana, che descriveva i suoi "tagli" come "spiragli sull'assoluto". La Chiesa, dunque, come nei secoli trascorsi, vuole tornare a esse promotrice di lavori artistici, anche, ha spiegato il "ministro" vaticano della Cultura, "rimettendo in contatto arte e liturgia", con un "recupero del passato". L'aspetto "problematico" della mostra, che resterà aperta al pubblico dal 5 luglio al 4 settembre, è stato la selezione degli artisti, di levatura internazionale e rappresentanti di "tutte le Muse", una scelta "affrettata, visti i tempi limitati per presentare le opere, quindi più emblematica che definitoria, per forza restrittiva", ha detto Ravasi con riferimento alle lamentele di chi si è sentito escluso. "Ogni autore si considera insostituibile nel panorama dell'arte - ha ironizzato - e non paragonabile con gli altri". Ci sarà comunque quell'Oliviero Rainaldi, la cui statua in bronzo di Papa Wojtyla alla Stazione Termini ha suscitato tante polemiche. Tra gli altri italiani, Omar Galliani, Piero Guccione, Mimmo Jodice, Giuseppe Zigaina,, il fotografo Gianni Berengo Gardin, gli scrittori Roberto Mussapi, Luca Doninelli, Davide Rondoni. A ogni artista invitato, da febbraio, oltre al tema della mostra sono stati inviati testi del Papa che potessero essere d'ispirazione: molti hanno realizzato opere per l'occasione, altri hanno inviato pezzi del loro repertorio che potessero comunque rappresentare un omaggio al Pontefice. Ci saranno, quindi, oltre a pitture e sculture, ha spiegato mons. Pasquale Iacobone, capo del dipartimento "Arte e fede" del Pontificio Consiglio, fotografie, plastici architettonici, spartiti musicali, manoscritti di poeti e scrittori dedicati al Papa, video come quello che sta realizzando Pupi Avati. Lo spartito esposto da Ennio Morricone, ispirato alla Via Crucis, è addirittura a forma di croce, con una parte scritta in orizzontale e un'altra in verticale. Il grande Oscar Niemeyer, ancora attivo nonostante i suoi 103 anni, ha mandato il modello del campanile della nuova cattedrale di Belo Horizonte, ora in costruzione, "perché voleva che il Papa lo vedesse", ha sottolineato Ravasi, che personalmente lo ha voluto nella mostra.

Avvenire.it, SIR

CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA "LO SPLENDORE DELLA VERITÀ, LA BELLEZZA DELLA CARITÀ – OMAGGIO DEGLI ARTISTI A BENEDETTO XVI PER IL 60° DI SACERDOZIO"