
venerdì 20 marzo 2009
Il Patriarcato di Mosca: solidali con la posizione di Benedetto XVI sui mezzi per la lotta all'Aids

Incontro con i vescovi dell'Angola. Il Papa: il cristiano non segue le mode ma vive radicato in Cristo. Difendete la vita e la famiglia

Incontro con i Vescovi dell'Angola e São Tomé nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Luanda (20 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
Giovanni Maria Vian: il viaggio di Benedetto XVI diverso da quello che mostrano i media con insulti e distorcendo i fatti

Il saluto del presidente Angolano a Benedetto XVI: vogliamo collaborare con la Chiesa per la giustizia attraverso il dialogo

Visita di cortesia al presidente dell'Angola e discorso ai diplomatici. Il Papa: la comunità internazionale mantenga gli impegni per l'Africa

Nel discorso rivolto alle autorità politiche e civili dell'Angola e al Corpo Diplomatico, alla presenza del presidente dello Stato africano Josè Eduardo dos Santo, Il Papa ha parlato dell'Angola come esempio di pace e riconciliazione per tutto il continente africano, e ha esorta il continente a perseguire i "principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia". "Amici miei - ha detto Benedetto XVI - voi siete artefici e testimoni di un'Angola che si sta risollevando. Dopo ventisette anni di guerra civile che ha devastato questo Paese, la pace ha cominciato a mettere radici, portando con sé i frutti della stabilità e della libertà". Il Papa ha elogiato tanto "gli sforzi palpabili del Governo" quanto "diverse iniziative di agenzie multilaterali". "L'Angola sa che è arrivato per l'Africa il tempo della speranza", ha detto il Papa, che ha poi esortato i presenti, "armati di un cuore integro, magnanimo e compassionevole", a "trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell'avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia: il rispetto e la promozione dei diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un'onesta amministrazione pubblica, una rete di scuole e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la ferma determinazione, radicata nella conversione dei cuori, di stroncare una volta per tutte la corruzione".
Benedetto XVI ha ricordato che a comunità internazionale deve mantenere i propri impegni nei confronti di quelli più poveri, soprattutto di fronte alla odierna ''tempesta finanziaria mondiale''. ''Lo sviluppo economico e sociale in Africa - è stata l'analisi del Pontefice - richiede il coordinamento del Governo nazionale con le iniziative regionali e con le decisioni internazionali. Un simile coordinamento suppone che le nazioni africane siano viste non solo come destinatarie dei piani e delle soluzioni elaborate da altri. Gli stessi africani, lavorando insieme per il bene delle loro comunità, devono essere gli agenti primari del loro sviluppo''. Papa Ratzinger ha citato a questo propostio una serie di iniziative meritevoli, tra cui la New Partnership for Africa's Development (NEPAD), il Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi, il Kimberley Process, la Publish What You Pay Coalition e l'Extractive Industries Transparency Iniziative, che hanno come obiettivo ''promuovere la trasparenza, l'onesta pratica commerciale e il buon governo''. ''Quanto alla comunità internazionale nel suo insieme - ha proseguito il Pontefice - è di urgente importanza il coordinamento degli sforzi per affrontare la questione dei cambiamenti climatici, la piena e giusta realizzazione degli impegni per lo sviluppo indicati dal Doha round e ugualmente la realizzazione della promessa dei Paesi sviluppati molte volte ripetuta di destinare lo 0,7 % del loro Pil agli aiuti ufficiali per lo sviluppo. Questa assistenza è ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto; l'auspicio e' che essa non sia una in piu' delle sue vittime''.
''Amici - ha detto il Papa -, desidero concludere la mia riflessione confidandovi che la mia visita in Camerun e in Angola va suscitando in me quella gioia umana profonda che si prova nel trovarsi tra famiglie. Penso che tale esperienza possa essere il dono comune che l'Africa offre a quanti provengono da altri continenti e giungono qui, dove ''la famiglia è il fondamento sul quale è costruito l'edificio sociale''. ''Eppure - aveva aggiunto - come tutti sappiamo, anche qui numerose pressioni si abbattono sulle famiglie: ansia e umiliazione causate dalla povertà, disoccupazione, malattia, esilio, per menzionarne solo alcune''. Benedetto XVI ha voluto menzionare poi come ''particolarmente sconvolgente, il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare - ha detto - della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi''. ''La Chiesa - ha proseguito il Pontefice -, Signore e Signori, la troverete sempre, per volontà del suo divino Fondatore, accanto ai più poveri di questo continente. Posso assicurarvi che essa, attraverso iniziative diocesane e innumerevoli opere educative, sanitarie e sociali dei diversi Ordini religiosi, programmi di sviluppo delle Caritas e di altre organizzazioni, continuerà a fare tutto cio' che le è possibile per sostenere le famiglie, comprese quelle colpite dai tragici effetti dell'Aids, per promuovere l'uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità''. Il Pontefice ha concluso soffermandosi su ''un'ulteriore area di grave preoccupazione'', ovvero ''le politiche di coloro che, col miraggio di far avanzare un ''edificio sociale, minacciano le sue stesse fondamenta''. ''Quanto amara - ha proseguito - è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute 'materna'! Quanto sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva''.
Incontro con le Autorità politiche e civili e con il Corpo Diplomatico nel Salone d’onore del Palazzo Presidenziale di Luanda (20 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
Il Papa è in Angola. Mons. Franklin: viene a completare un lento processo di riconciliazione. Anche i non cattolici sono contenti di riceverlo

Il Papa è giunto in Angola: non arrendetevi alla legge del più forte! Dio ci ha dato le ali della ragione e della fede. Non deludete i poveri

Anche se in una settimana potrà visitare solo le capitali di Camerun e Angola, Yaoundè e Luanda, Papa Benedetto XVI, nel suo viaggio, ''ha per orizzonte il Continente africano'' e ha presente ''l'Africa in generale''. Il Pontefice lo ha detto durante la cerimonia di benvenuto all'aeroporto di Luanda, in Angola, dove ha iniziato la seconda tappa del suo viaggio africano. ''Con vivi sentimenti di deferenza e amicizia - ha detto il Pontefice -, metto piede sul suolo di questa nobile e giovane Nazione nell'ambito di una visita pastorale che, nel mio spirito, ha per orizzonte il Continente africano, anche se i miei passi ho dovuto circoscriverli a Yaoundè e Luanda. Sappiano tutti però che, nel mio cuore e nella mia preghiera, ho presenti l'Africa in generale e il popolo di Angola in particolare, al quale desidero offrire un cordiale incoraggiamento a proseguire sulla via della pacificazione e della ricostruzione del Paese e delle istituzioni''. Il Papa ha espresso "solidarietà e incoraggiamento" alla popolazione dell'Angola per le alluvioni e le inondazioni che hanno colpito il Paese qualche giorno fa. Con alcune frasi a braccio, Benedetto XVI ha voluto assicurare vicinanza a tutte le persone che soffrono per la perdita dei loro cari, e anche per tutti coloro che si ritrovano senza casa.


Cerimonia di benvenuto all’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda (20 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
Messaggio di Benedetto XVI: le donne hanno un ruolo cruciale per i diritti umani. Il 'genio femminile' può generare nuove idee

Il Papa lascia il Camerun: Dio benedica questo bellissimo Paese. Operate per eliminare l'ingiustizia, la povertà e la fame. In volo verso l'Angola

"Dio benedica questo bellissimo Paese, l''Africa in miniatura', un Paese di promesse, un Paese di gloria": con questo augurio il Papa lascia il Camerun. Benedetto XVI ha ringraziato per "la generosa accoglienza" ricevuta. "Il calore del sole africano ha trovato il suo riflesso nel calore dell'ospitalità che mi è stata offerta", ha detto Papa Ratzinger. "Popolo del Camerun - ha detto Papa Ratzinger - vi incito a cogliere l'importanza del momento che il Signore vi ha dato. Rispondete alla sua chiamata che vi impegna a portare riconciliazione, guarigione e pace alle vostre comunità e alla vostra società. Operate per eliminare l'ingiustizia, la povertà e la fame ovunque le troviate". Il Papa ha ricordato i momenti salienti della sua permanenza in Camerun. "Molte delle scene di cui sono qui stato testimone mi rimarranno profondamente impresse nella memoria: nel 'Cardinal Leger Center' era molto commovente osservare la cura riservata ai malati e ai disabili - ha osservato il Pontefice - alcuni tra i membri più vulnerabili della nostra società. Questa compassione simile a quello di Cristo è un segno sicuro di speranza per il futuro della Chiesa e per il futuro dell'Africa". Benedetto XVI ha infine ricordato l'incontro con i membri della comunità musulmana in Camerun, "altro momento culminante che porterò con me". "Mentre continuiamo nel nostro cammino verso una più grande comprensione reciproca - ha concluso Benedetto XVI - prego affinchè cresciamo anche nel vicendevole rispetto e stima e fortifichiamo la nostra decisione di collaborare per proclamare la dignità donata da Dio alla persona umana, un messaggio che un mondo in crescente secolarizzazione ha bisogno di sentire". "Ringrazio - ha poi elencato - il Presidente e i membri del Governo per la loro cortese accoglienza. Ringrazio i miei Confratelli nell'Episcopato e tutti i fedeli cattolici che durante le liturgie vissute insieme hanno dato un esempio così suggestivo di un culto gioioso ed esuberante. Sono anche lieto che membri di altre comunita' ecclesiali abbiano potuto essere presenti ad alcune delle nostre assemblee e rinnovo i miei saluti rispettosi a loro ed ai loro responsabili. Vorrei esprimere il mio grande apprezzamento per tutto il lavoro fatto dalle autorità civili per assicurare un andamento tranquillo della mia visita. Ma soprattutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno pregato intensamente affinchè questa visita pastorale potesse portare frutto per la vita della Chiesa in Africa".

A bordo di un aereo della 'nuova' Alitalia, Benedetto XVI sta volando verso l'Angola, secondo Paese della suo viaggio nel continente nero. L'arrivo all'aeroporto di Luanda è previsto intorno alle 12.45. L'aereo pontificio sorvolerà l'intero Camerun e la Repubblica democratica del Congo. Ad accogliere il Papa ci sarà il capo di Stato Eduardo Dos Santos, con il quale avrà poi un colloquio privato nel pomeriggio, al palazzo presidenziale. In serata sono previsti anche un discorso di Papa Ratzinger al corpo diplomatico presente in Angola e un incontro con i vescovi locali.
Papa Benedetto XVI ha avuto un'inusuale compagna di viaggio oggi nel volo dal Camerun all'Angola: una tartaruga. Poco prima di partire dal Camerun, il Papa ha incontrato un gruppo di Pigmei Baka, la tribù più antica dell'Africa, cacciatori delle foreste pluviali della regione, che si sono presentati all'ambasciata vaticana nella capitale Yaoundè portandogli in dono una tartaruga lunga 30 centimetri. Erano una ventina di persone in rappresentanza di tre generazioni: nonni, genitori, bambini. Avevano costruito una tradizionale capanna nel giardino della sede diplomatica vaticana e qui hanno salutato Benedetto XVI con canti e danze tradizionali. Caricata a bordo del jet Alitalia in una gabbia di vimini, la tartaruga ha viaggiato in prima classe con l'entourage del Vaticano fino a Luanda senza dare segnali di disagio. Il Vaticano ha riferito che non è chiaro se l'animale - che non ha ancora un nome - rimarrà in Angola o troverà una nuova casa nei giardini vaticani. Gli hanno anche donato una stuoia intrecciata a mano. "Si è trattato di un incontro molto bello e interessante", ha riferito padre Federico Lombardi ai giornalisti.
Cerimonia di Congedo all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé (20 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
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