domenica 11 dicembre 2011

Benedetto XVI benedice i Bambinelli: cari bambini, quando pregherete davanti al vostro presepe, ricordatevi anche di me, come io mi ricordo di voi

"Cari bambini, quando pregherete davanti al vostro Presepe, ricordatevi anche di me, come io mi ricordo di voi. Vi ringrazio. E buon Natale". Papa Benedetto XVI si è rivolto direttamente ai bambini con questo appello pre-natalizio, in occasione della tradizionale 'benedizione dei Bambinelli', organizzata dal Centro Oratori Romani, portati in Piazza San Pietro questa mattina all'Angelus domenicale. Poi ha il Papa salutato “i rappresentanti del Movimento per la vita di molti Paesi europei, convenuti in occasione del premio per la vita ‘Madre Teresa di Calcutta’ assegnato alla memoria di Chiara Lubich”. “Nell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ricordiamo che il primo fra tutti i diritti è quello alla vita. Vi auguro ogni bene per la vostra attività”, ha dichiarato. Infine, un invito agli universitari degli Atenei di Roma “alla celebrazione dei Vespri in preparazione al Natale”: l’appuntamento è per giovedì prossimo, 15 dicembre, nella Basilica di San Pietro. Nel suo saluto ai pellegrini croati, al termine dell’Angelus, Benedetto XVI si è rivolto in modo particolare ai partecipanti al simposio su Ruder Josip Bosković, “questo grande figlio del popolo croato, gesuita, scienziato e diplomatico”, come lo ha definito il Papa, “che impersona e testimonia in modo ottimo il connubio tra la fede e la scienza e che ha lasciato le sue tracce anche a Roma”.

TMNews, SIR

Il Papa: chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione possono togliere

Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. “La vigilanza del cuore, che il cristiano è chiamato ad esercitare sempre, nella vita di tutti i giorni, caratterizza in particolare questo tempo in cui ci prepariamo con gioia al mistero del Natale”. “L’ambiente esterno – ha sottolineato - propone i consueti messaggi di tipo commerciale, anche se in tono minore a causa della crisi economica. Il cristiano è invitato a vivere l’Avvento senza lasciarsi distrarre dalle luci, ma sapendo dare il giusto valore alle cose, per fissare lo sguardo interiore su Cristo. Se infatti perseveriamo ‘vigilanti nella preghiera ed esultanti nella lode’, i nostri occhi saranno in grado di riconoscere in Lui la vera luce del mondo, che viene a rischiarare le nostre tenebre”. In particolare, la liturgia della domenica detta “Gaudéte” “ci invita alla gioia, ad una vigilanza non triste, ma lieta”. “La vera gioia – ha chiarito - non è frutto del divertirsi, inteso nel senso etimologico della parola di-vertere, cioè esulare dagli impegni della vita e dalle sue responsabilità. La vera gioia è legata a qualcosa di più profondo. Certo, nei ritmi quotidiani, spesso frenetici, è importante avere spazi di tempo per il riposo, per la distensione, ma la gioia vera è legata al rapporto con Dio. Chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione possono togliere”. La vera gioia “non è un semplice stato d’animo passeggero, né qualcosa che si raggiunge con i propri sforzi, ma è un dono, nasce dall’incontro con la persona viva di Gesù, dal fargli spazio in noi, dall’accogliere lo Spirito Santo che guida la nostra vita”.

SIR

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS

Il Papa: preparare il Natale oggi è molto difficile, ma non è solo comprare, è anche tenere il contatto con il Signore, andare incontro a Lui

Uscendo dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, al termine della Celebrazione Eucaristica sul sagrato, il Papa ha salutato la comunità della parrocchia romana. "Grazie per la vostra presenza e per la cordialità dell’accoglienza. Era come in Africa: questa cordialità così bella e aperta, i cori aperti e vivi. Per me è una grande gioia vedere come vive la Chiesa qui nella città di Roma: in questa nuova Parrocchia si partecipa realmente all’Eucaristia e si prepara il Natale", ha detto Benedetto XVI. "Preparare il Natale oggi - ha continuato - è molto difficile. E so che sono tanti gli impegni. Ma preparare il Natale non è solo comprare, preparare e pensare, è anche tenere il contatto con il Signore, andare incontro a Lui. E mi sembra molto importante non dimenticare questa dimensione". "Non perdete il contatto con Dio. E questo non è un peso aggiunto agli altri, ma è la forza che ci aiuta a fare tutto quanto è necessario. Auguro, in questo senso, un permanente contatto con Gesù, e, così, la sua gioia e la sua forza di vivere in questo mondo", ha concluso Papa Ratzinger.

Adnkronos

Il Papa: in questo mondo con tante oscurità tutti siamo chiamati ad essere testimoni della luce, se la portiamo noi, è questa la missione dell'Avvento

Dopo aver salutato i bambini della scuola elementare raccolti nel cortile interno del complesso parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, Benedetto XVI ha presieduto in chiesa la celebrazione della Santa Messa, introdotta dal saluto del parroco don Domenico Monteforte. Nell'omelia il Papa ha rieccheggiato le parole del profeta Isaia, che nella prima lettura parla di un lieto annuncio per i poveri: parole “quanto mai attuali” oggi, ha sottolineato il Pontefice, “parole che rianimano la speranza”. Il Vangelo propone la figura di Giovanni Battista che nel deserto invita alla conversione. “Anche oggi – ha rilevato il Papa – nel deserto delle grandi città di questo mondo” dove c’è “grande assenza di Dio, abbiamo bisogno di voci” che annunciano che “Dio c’è, è sempre vicino, anche se sembra assente”. Chi è dunque Giovanni Battista?“E’ una voce nel deserto, è un testimone della luce e questo ci tocca nel cuore, perché in questo mondo con tante tenebre, tante oscurità, tutti siamo chiamati ad essere testimoni della luce. E' proprio questa la missione del Tempo di Avvento: essere testimoni della luce e possiamo esserlo solo se portiamo in noi la luce, se siamo non solo sicuri che la luce c’è, ma se abbiamo visto un po’ di luce”. “La vostra – ha affermato il Papa - è una comunità giovane, l’ho visto salutando i vostri bambini. Giovane perché costituita, soprattutto per quanto riguarda i nuovi insediamenti, da famiglie giovani, e anche perché tanti sono i bambini e i ragazzi che la popolano”. Di qui l’auspicio che l’“impegno educativo si sviluppi sempre meglio” e che la “Parrocchia, anche con l’aiuto del vicariato, possa dotarsi quanto prima di un oratorio ben strutturato, con adeguati spazi per il gioco e l’incontro, così da soddisfare il bisogno di crescita nella fede e in una sana socialità per le giovani generazioni”. Bene anche l’impegno “nella preparazione dei ragazzi e dei giovani ai sacramenti. La sfida che abbiamo davanti consiste nel disegnare e proporre un vero e proprio percorso di formazione alla fede, che coinvolga quanti si accostano all’iniziazione cristiana, aiutandoli non solo a ricevere i sacramenti, ma a viverli, per essere veri cristiani”. Il Pontefice ha invitato a essere attenti “al rapporto con Dio” e soprattutto ha richiamato “l’importanza e la centralità dell’Eucaristia. La santa Messa sia al centro” della domenica: “Non perdete il senso della domenica e siate fedeli all’incontro eucaristico. I primi cristiani sono stati pronti a donare la vita per questo”. Sempre rivolto ai fedeli, il Papa ha affermato: "Venendo tra voi, non posso ignorare che nel vostro territorio una grande sfida è costituita da gruppi religiosi che si presentano come depositari della verità del Vangelo. A questo riguardo è mio dovere raccomandarvi di essere vigilanti e di approfondire le ragioni della fede e del Messaggio cristiano, così come ce lo trasmette con garanzia di autenticità la tradizione millenaria della Chiesa. Continuate nell’opera di evangelizzazione con la catechesi e la corretta informazione circa ciò che crede e annuncia la Chiesa Cattolica; proponete con chiarezza le verità della fede cristiana, siate - come dice San Pietro - pronti 'a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi'", a vivere “il linguaggio comprensibile a tutti dell’amore e della fraternità”. "Superate i limiti dell'individualismo - ha detto il Papa - della chiusura in se stessi, il fascino del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento, l'attrazione che esercitano forme di sentimento religioso che sfruttano i bisogni e le aspirazioni più profonde dell'animo umano, proponendo prospettive di appagamento facili, ma illusorie. La fede è un dono di Dio - ha sottolineato - ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al dono di se stessi". "Un altro punto su cui vorrei insistere - ha proseguito - è la testimonianza della carità, che deve caratterizzare la vostra vita di comunità. In questi anni voi l'avete vista crescere rapidamente anche nel numero dei suoi membri, ma avete visto anche giungere molte persone in difficoltà e in situazioni di disagio, che hanno bisogno di voi, del vostro aiuto materiale, ma anche e soprattutto della vostra fede e della vostra testimonianza di credenti". Quindi l'appello ai giovani: "Una speciale parola di affetto e di amicizia la voglio dirigere a voi, carissimi ragazzi, ragazze e giovani che mi ascoltate, come pure ai vostri coetanei che vivono in questa Parrocchia. L'oggi e il domani della storia e il futuro della fede sono affidati in modo particolare a voi che siete le nuove generazioni. La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo - ha aggiunto il Pontefice - dalla vostra capacità di guardare avanti, di essere animati da ideali, e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte di vita. La Parrocchia vi accompagna e vorrei che sentiste anche il mio incoraggiamento".

Radio Vaticana, SIR, Adnkronos

VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE A CASAL BOCCONE - il testo integrale dell'omelia del Papa

Il Papa ai bambini: prepariamoci al Natale non solo con i doni ma con il nostro cuore. Cristo è vicino, entra nella nostra vita e ci dà luce e gioia

Il Papa si è recato questa mattina, nella terza Domenica di Avvento, in visita pastorale alla Parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone. La chiesa, consacrata l'anno scorso, sorge in Via della Bufalotta, nei pressi del Raccordo anulare, nella zona nord-est di Roma. E' stato don Domenico Monteforte, il parroco, ad accogliere il Pontefice insieme al cardinale vicario, Agostino Vallini, nella parrocchia di Casal Boccone, la dodicesima che visita dall'inizio del Pontificato. Al suo arrivo, il Papa ha salutato i bambini della scuola elementare raccolti nel cortile interno del complesso parrocchiale, inaugurato lo scorso anno. "Sappiamo che il Natale è vicino: prepariamoci non solo con i doni, ma con il nostro cuore. Pensiamo che Cristo è vicino a noi, entra nella nostra vita e ci dà luce e gioia. San Paolo dice oggi nella Lettera ai Tessalonicesi: 'Pregate incessantemente'. Naturalmente, non vuol dire che dobbiamo sempre dire parole di preghiera, ma vuol dire che dobbiamo non perdere il contatto con Dio nel nostro cuore. Se questo contatto c'è, un fatto di gioia c'è", ha detto Benedetto XVI. A tutti voi - ha concluso - auguro tutta la gioia di Natale e tutta la gioia della presenza di Gesù Cristo Bambino che è Dio nel nostro cuore. Auguri! Buona domenica e Buon Natale fin d'ora".
Prima della Messa don Monteforte ha rivolto il suo saluto al Papa: “Aspettiamo la sua parola, la sua preghiera e la sua benedizione – ha detto - perché in questa parrocchia cresca una comunità di buoni cristiani che amano Gesù attraverso la preghiera, la carità e soprattutto l’ascolto attento della parola di Dio e la celebrazione generosa dei sacramenti; così che attorno all’Eucaristia il Signore possa veramente erigere un ‘isola di pace’ per il bene del nostro quartiere e di tutta la città”.

Agi, TMNews, Radio Vaticana