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mercoledì 28 gennaio 2009
Il card. Bertone: mons. Williamson un episodio dolorissimo che ha turbato il Papa. Concilio Vaticano II centrale nel Pontificato di Benedetto XVI
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Il rabbinato di Israele fa marcia indietro sui rapporti con il Vaticano e plaude alle parole del Papa sulla Shoah

L'ambasciatore Lewy: Benedetto XVI resta il benvenuto in Israele. Sulle dichiarazioni del rabbino Rosen: non rappresenta il governo

Il rabbino Rosen: le parole del Papa sulla Shoah fatto importante e utile. Ma vuole un'altra dichiarazione del Vaticano

Il card. Kasper domenica a Mosca per l'intronizzazione del nuovo Patriarca Kirill: è presto per parlare di un incontro con Benedetto XVI

Kirill nuovo Patriarca di Mosca. Intervista col cardinale Kasper - L'intervista di Radio Vaticana
Il vescovo di Ratisbona vieta l'accesso a Williamson alle chiese locali e i vescovi francesi ribadiscono l'amicizia con gli ebrei e la fedeltà al Papa

Anche i vescovi francesi “condannano fermamente le parole inaccettabili e scandalose di mons. Williamson” e “ribadiscono alla comunità ebraica francese il loro impegno al dialogo e di amicizia”, ricordando anche che “Benedetto XVI non cessa di dimostrare il suo impegno per una relazione fruttuosa tra ebrei e cristiani”: è quanto si legge in una nota diffusa dal Consiglio permenente della Conferenza episcopale francese. “La revoca, da parte della Santa Sede, della scomunica dei quattro vescovi della Fraternità S. Pio X suscita numerose reazioni nell’opinione pubblica e nella società - scrivono i vescovi d’Oltralpe -. La coincidenza di questo annuncio con la rivelazione delle affermazioni di mons. Williamson, che nega il dramma dello sterminio degli ebrei, provoca una condanna che non può che essere legittima. I vescovi francesi condannano fermamente le parole inaccettabili e scandalose di mons. Williamson”. “Essi - continua la nota - ribadiscono alla comunità ebraica francese il loro impegno al dialogo e di amicizia. Ricordano che Benedetto XVI non cessa di dimostrare il suo impegno per una relazione fruttuosa tra ebrei e cristiani”. I vescovi francesi precisano inoltre che “togliere la scomunica non è una riabilitazione. Questo è un punto di partenza di un lungo cammino che presuppone un dialogo specifico. In alcun caso il Concilio Vaticano II sarà negoziabile. Alcuni gruppi ecclesiali non possono sostituirsi al magistero. I vescovi accolgono la volontà del Papa di andare fino in fondo a quel che può fare come invito alla riconciliazione. Sono in comunione con lui nell’esercizio della vigilanza episcopale. Esprimono il loro sostegno e la loro riconoscenza ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e ai laici che compongono la Chiesa cattolica in Francia e incoraggiano fedelmente le comunità cristiane vive e vicine agli uomini di questi tempi”.
Il Papa nella Repubblica Ceca. Benedetto XVI incontra il ministro della giustizia del Paese

Il telegramma del Papa al Patriarca di Mosca Kirill: cooperarazione tra le due Chiese sui valori del messaggio cristiano e sulla piena unità

Benedetto XVI e Kirill teologi 'mariani' sulla via della riconciliazione tra i fratelli di Roma e Mosca

Mi piace l'idea che di fatto e a differenza del passato, sia il nuovo Patriarca di Mosca che Benedetto XVI già si sono incontrati. Si sono già parlati, si sono già stretti la mano, si sono già scambiati opinioni di stima e di fiducia reciproca.
Ecco cosa vuol dire: spianate la strada al Signore che viene!
Erroneamente pensiamo che l'Ecumenismo, il dialogo, siano strumenti che tendono a confondere la Verità che siamo chiamati ad annunciare, ma non è così quando le cose sono fatte bene con il supporto della Provvidenza.
Qui abbiamo due Persone che con il dialogo avevano pianato questa strada, ed ecco uno è il nostro Sommo Pontefice, Successore di Pietro, l'altro è il Patriarca di Mosca, della Chiesa Ortodossa la quale è stata unita a Roma e a Pietro nei primi Mille anni di questa grande avventura. Come non vedere la mano della Provvidenza che agisce l'ha dove trova le Persone miti ed umili, pronte a lavorare con infinita pazienza alla trama della storia, a ricucire la tunica strappata.
Un altro aspetto che mi piace è questo: sia Benedetto XVI quanto Kirill sono profondamente "teologi mariani"; Benedetto XVI ci sta facendo amare profondamente la cultura stessa mariana, non l'inseguire una semplice devozione popolare (apprezzabilissima e importante) quanto quell'agire con Maria in ogni cosa.
Ecco, anche il Patriarca Kirill è un profondo teologo mariano, sappiamo infatti la grande e profonda devozione mariana del Popolo Russo ed Ortodosso: e chi ha Maria per Madre non può che essere davvero fratello e questa stessa ed unica Madre del Verbo non potrà fare altro che volere la riconciliazione dei fratelli.
Madre della Chiesa, Aiuto dei Cristiani, Regina Apostolorum: prega per noi! Guida i passi dei nostri Pastori, tienici uniti ai piedi della croce, tienici uniti davanti al Tuo Figlio Risorto.
La gioia del Papa per l'elezione di Kirill a Patriarca di Mosca. Gli auguri del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani e di mons. Pezzi

“Siamo lieti di avere un Patriarca, con il quale abbiamo intrattenuto relazioni fraterne da molti anni, e che ha incontrato il Santo Padre già immediatamente dopo la sua elezione nell’aprile 2005 e poi nuovamente nei mesi di maggio 2006 e dicembre 2007”. Con queste parole il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani saluta l’elezione di Kirill a Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. “Confidiamo – si legge nella nota del Pontificio Consiglio - di poter continuare il cammino comune di ravvicinamento che abbiamo iniziato”. “Non vogliamo certo perdere di vista le difficoltà che ancora permangono – precisano dal dicastero vaticano - ma siamo disposti e desiderosi a cooperare nel campo sociale e culturale per testimoniare i valori cristiani, senza tuttavia dimenticare che lo scopo ultimo del dialogo è la realizzazione del testamento di Gesù Cristo, nostro Signore, e cioè la piena comunione di tutti i suoi discepoli”. “Auspichiamo e preghiamo – la conclusione del comunicato - affinché Dio doni al nuovo Patriarca abbondanti benedizioni e lo guidi con il dono della fortezza e della sapienza”.
“Spero fermamente che le relazioni di fraterna comprensione vicendevole, di fiducia e di collaborazione che si sono sviluppate fra le nostre Chiese negli ultimi anni del servizio del compianto Santissimo Patriarca Alessio II, possano avere un approfondimento e uno sviluppo ulteriore. Perché questo possa succedere, da parte nostra, siamo disposti a fare tutto quello che dipende da noi”. E’ l’augurio che mons. Paolo Pezzi, arcivescovo dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, ha inviato al nuovo Patriarca Kirill. Nel suo augurio, l’arcivescovo cattolico esprime la “sua gioia” “all’episcopato, al clero e ai laici della Chiesa russa ortodossa per questo evento – aggiunge - così importante per la Chiesa e per tutto il popolo russo”. “Prego affinché il servizio del nuovo Patriarca eletto, con l’aiuto della grazia divina, possa servire per il rafforzamento nei fedeli della loro fede e devozione e anche per il bene e lo sviluppo di tutto il popolo russo e il suo Stato”.
Giornata della Memoria. Il Papa: piena e indiscutibile solidarietà agli ebrei. Nessuno neghi la tragedia dell'Olocausto

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Revoca della scomunica ai lefebvriani. Benedetto XVI: fedeltà al Magistero e all'autorità del Papa e del Concilio Vaticano II

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Il Papa all'Udienza generale: i pastori della Chiesa siano teneri e forti come padri. Scrittura e Tradizione fondamento della fede

C'è stato anche un incontro ravvicinato con un cucciolo di leone nella mattinata di Papa Benedetto XVI: al termine dell'Udienza generale nell' Aula Paolo VI, infatti, un gruppo di artisti del Circo Medrano, dopo aver presentato al Pontefice un breve spettacolo da giocolieri, ha portato al Papa un cucciolo di leone. Papa Ratzinger è sembrato divertito ed ha accarezzato brevemente il leoncino.
28 gennaio 2009, San Paolo (19): La visione teologica delle Lettere pastorali - il testo integrale della catechesi del Papa
Il rabbinato di Israele interrompe i rapporti ufficiali con la Santa Sede. Padre Lombardi: le parole del Papa più che sufficienti per smentire i dubbi

Il Vaticano risponde al Rabbinato di Israele per bocca del portavoce, padre Federico Lombardi, auspica che “il dialogo della Chiesa Cattolica con l’ebraismo possa continuare con frutto e serenità”. ”Le parole del Papa, nelle diverse occasioni in cui già in passato si è espresso, e che oggi sono state pronunciate ancora una volta sul tema della Shoah, dovrebbero essere più che sufficienti per rispondere alle attese di chi esprime dubbi sulle posizioni del Papa e della Chiesa cattolica sull’argomento”, afferma Lombardi. “Ci auguriamo quindi che, anche alla luce di esse, le difficoltà presentate dal Rabbinato di Israele possano essere oggetto di ulteriore e più approfondita riflessione, in dialogo con la Commissione per i rapporti con l’ebraismo del Consiglio per l’unità dei cristiani, in modo che il dialogo della Chiesa cattolica con l’ebraismo possa continuare con frutto e serenità”.
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