Dopo la rottura con Roma, appena ammorbidita nei toni diplomatici del superiore della Fraternità di San Pio X, mons. Bernard Fellay, ora i lefebvriani temono nuovi provvedimenti disciplinari da parte della Santa Sede. Forse una nuova scomunica, insomma la situazione sembra essere tornata indietro di anni. E' quanto scrive fra l'altro in una nota diffusa il 17 luglio il superiore del distretto francese della Fraternità, l'abate Régis de Cacqueray. Il distretto francese insieme a quello svizzero, è uno dei più importanti centri dei lefebvriani. Dopo il capitolo generale della Fraternità svoltosi la settimana scorsa a Econe, in Svizzera, e le parole di Fellay con le quali si sanciva che un accordo con la Santa Sede per il reintegro dei lefebvriani nella Chiesa di Roma non era stato raggiunto, ora arriva una presa di posizione estremamente dura che sembra chiarire ulteriormente la situazione. Nel frattempo, tuttavia, va detto che la Fraternità ha inviato una risposta ufficiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede nella quale le varie considerazioni emerse durante il capitolo generale saranno sottoposte alla valutazione del Vaticano. Quest'ultimo, da parte sua, sua nelle settimane passate, aveva però lasciato intendere che la trattativa non poteva andare avanti all'infinito. In ogni caso, una volta conosciuta la risposta ufficiale dei lefebvriani alla proposta di accordo avanzata dalla Santa Sede, la Congregazione per la Dottrina della Fede farà conoscere a sua volta una sua valutazione del nuovo documento dei lefebvriani. E in attesa di questa che dal distretto francese della Fraternità arriva però un nuovo attacco al Papa e alla Chiesa di Roma: "Quale sarà la credibilità del verdetto che la Roma conciliare renderà presto pubblico a proposito della Fraternità?". "La dichiarerà - prosegue l'abate de Cacqueray - scismatica, nuovamente scomunicata o gli verranno risparmiati questi 'nomignoli'? Quale che sia la conclusione non bisognerà dargli un'importanza eccessiva". Dal Vaticano, si sottolinea, in questi anni sono arrivate infatti minacce, pene inflitte e mani tese. "Le pene della Chiesa - afferma ancora l'esponente di spicco della Fraternità - fino alle più gravi, sono arrivate a sanzionare la tenacia della Fraternità a rifiutare gli errori del Concilio, la nuova Messa, il nuovo Codice di Diritto canonico, la nuova religione". Secondo l'abate le promesse fatte dal Vaticano, in riferimento alla possibilità di organizzarsi sotto la forma di Prelatura personale una volta rientrati nella Chiesa, "avevano come unica contropartita quella di far cessare queste critiche e di ottenere che la Fraternità taccia la propria opposizione su questi temi". Così le scomuniche e poi la revoca di scomuniche, e quindi le nuove minacce di scomunica, si spiega, non impressionano più e si tratta anzi, da parte del Vaticano, di colpi di teatro. Dalle critiche non viene risparmiato neanche il Papa che, viene sottolineato, pur avendo applicato il Concilio in modo più saggio, non ha rinunciato agli "incontri interreligiosi, alle viste a moschee e sinagoghe" quindi "alla partecipazione a una cerimonia liturgica luterana a Roma" e poi ci sono stati "l'elogio di Martin Lutero, la reiterazione dello scandalo di Assisi , la Beatificazione di Giovanni Paolo II, i Vespri celebrati in presenza dello pseudo arcivescovo di Canterbury". Nei giorni scorsi, poi, sembrava che il vescovo negazionista della Shoah, Richard Williamson fosse stato allontanato dalla Fraternità. Ma nelle ultime ore il portavoce dei lefebvriani, l'abate Alain Lorans, ha confermato che Williamson era stato escluso dal Capitolo generale, ma ha anche fatto sapere che ha conservato il proprio statuto di vescovo e fa parte della Fraternità. Un elemento che certamente non aiuterà la Santa Sede a dare un giudizio positivo su quanto è avvenuto. D'altro canto la Santa Sede aveva fatto intendere con chiarezza che il Magistero del Papa e il Concilio Vaticano II dovevano essere accettati per intero dalla Fraternità se questa voleva rientrare nel seno della Chiesa universale.
Il mondo di Annibale
mercoledì 18 luglio 2012
Il Papa: approfondire valori delle tradizioni afroamericane. Chiesa sappia presentare sempre più e meglio Gesù come risposta autentica alle domande
In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e indirizzato a mons. Pablo Varela Server, vescovo ausiliare di Panamá e presidente del Dipartimento di Educazione e Cultura del Consiglio Episcopale latino americano (Celam), Benedetto XVI esprime la propria vicinanza spirituale ai responsabili della pastorale afroamericana del continente, riuniti fino a venerdì 20 luglio a Guayaquil, in Ecuador, per il XII Incontro di Pastorale afroamericana e caraibica. In quest’occasione il Papa incoraggia i partecipanti alla riflessione e all’approfondimento dei valori culturali, della storia e delle tradizioni afroamericane, in modo che la Chiesa sappia presentare sempre più e meglio Gesù come la risposta autentica agli interrogativi più profondi dell’essere umano, lasciandosi condurre dallo Spirito Santo che è venuto a fecondare tutte le culture “purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo”, come disse il Pontefice ad Aparecida nel discorso inaugurale della V Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano e dei Caraibi il 13 maggio 2007. All’incontro, dedicato al tema “La Pastorale afroamericana e caraibica e il documento di Aparecida, sfide e speranze per la Chiesa e per la società”, partecipano 250 tra vescovi, sacerdoti, operatori della Pastorale afroamericana e laici che vengono da Paesi in cui la presenza afro è molto forte, come Colombia, Brasile, Venezuela, Costa Rica, Honduras, Haiti, Nicaragua, Guatemala, Belize, Perù e Messico. Il primo di questi incontri fu organizzato a Buenaventura, in Colombia, nel 1980 e vi parteciparono solo Colombia ed Ecuador; da allora gli incontri si svolgono ogni 3 anni e hanno visto crescere la presenza degli Stati in cui vivono popolazioni di discendenza africana e dove la Chiesa locale è fortemente impegnata in attività pastorale specificamente rivolte a queste popolazioni. Il Santo Padre, infine, imparte una speciale benedizione apostolica ai vescovi e ai loro collaboratori impegnati ad accompagnare spiritualmente queste popolazioni, a volte emarginate e inascoltate.
Radio Vaticana
Radio Vaticana
Balestrero: un passo definitivo, poste le fondamenta per un sistema di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo solido e sostenibile
“Non la fine, bensì una pietra miliare nel nostro costante impegno di coniugare l’impegno morale con l’eccellenza tecnica”. Così mons. Ettore Balestrero, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ha definito il Rapporto Moneyval di valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede, pubblicato oggi da Moneyval e presentato ai giornalisti presso la sala stampa vaticana. “Abbiamo compiuto un passo definitivo - ha dichiarato mons. Balestrero - ponendo le fondamenta di una ‘casa’, ossia di un sistema di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile. Ora vogliamo costruire compiutamente un edificio che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un ‘partner’ affidabile nella comunità internazionale”. “La Santa Sede - ha detto il sottosegretario vaticano - è convinta che il proprio impegno sul piano morale debba essere accompagnato dalla conformità e dall’effettiva attuazione degli standard internazionali per la lotta del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La conformità e l’attuazione effettiva degli standard internazionali sono del resto ciò che rende concreto l’impegno morale”. Al termine del 2010, ha ricordato mons. Balestrero ripercorrendo i 19 mesi di “intenso lavoro e apprendimento” da parte vaticana, è stata adottata la legge n. 126 in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, entrata n vigore il 1° aprile del 2011; a giugno dello stesso anno è diventata operativa l’Autorità di informazione finanziaria; sempre nel febbraio 2011 è stata richiesta a Moneyval la valutazione delle misure adottate dalla Santa Sede, e nel novembre 2011 ha avuto luogo la prima visita dei valutatori di Moneyval. Il 25 gennaio del 2012 la Santa Sede ha modificato la legge n. 126, alla luce soprattutto della “necessità di un’equilibrata distribuzione delle rispettive competenze, al fine di stabilire un sistema interno solido e sostenibile”. “Al pari delle altre giurisdizioni - ha detto mons. Balestrero - siamo ben consapevoli che la normativa interna in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo possa ancora essere migliorata”. Tra i sette punti di particolare importanza su cui il Rapporto Moneyval dice che bisogna fare progressi consistenti, mons. Balestrero - rispondendo alle domande dei giornalisti - ha citato il “risk assessment”, cioè la valutazione dei fattori di rischio: “Siamo grati ai valutatori - ha detto - di aver sottolineato questo aspetto, di cui eravamo già consapevoli. Ora dobbiamo fare un esame dettagliato di tutti quelli che sono i fattori di rischio, tenendo presente che non partiamo da zero”, ha aggiunto mons. Balestrero citando il caso dello Ior, che “di fatto già procede sulla base di un approccio di lavoro avviato, che va rivisitato per arrivare alla conformità degli standard”. “La nostra, come altre giurisdizioni - ha specificato mons. Balestrero - guarda con attenzione al denaro contante: lo Stato della Città del Vaticano riceve molte donazioni, e molte di esse sono ‘cash’”. Di qui la necessità di “un esame più approfondito di questo fattore, per evitare qualsiasi rischio che comporti l’utilizzo di denaro contante. In conformità agli standard della Comunità europea, non si possono offrire ‘cash’ superiori a 10 mila euro: qualsiasi operazione sospetta deve essere riferita all’Aif”. A proposito dell’Aif, mons. Balestrero ha ricordato il suo doppio ruolo di autorità per lo scambio d’informazioni e di autorità di vigilanza: “In quanto ente di vigilanza - ha affermato - l’Aif ha necessità di essere rafforzato, tenuto conto che la Santa Sede è una realtà specifica, non un centro finanziario. Come riconosciuto dal Rapporto stesso, il rischio è molto basso, ma nessuno può pensare di non averne”. In questa prospettiva, “sarà decisivo e importante il Regolamento sulle ispezioni”. Quanto ai rapporti con l’Italia, mons. Balestrero ha risposto: “Non spetta alla Santa Sede valutare le decisioni prese dalla delegazione italiana durante l’Assemblea di Strasburgo. Da parte della Santa Sede non c’è stata e nemmeno c’è la volontà d’interferire politicamente in quello che è un processo tecnico”. La vicenda dell’ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, “non ha avuto nessuna influenza” sul processo in atto: “Abbiamo un sistema molto trasparente per la revisione delle leggi, seguito nella legge del 2010 come in quella del 2012. In quest’ultima, si è voluto fare in modo che ogni istituzione potesse ricevere le competenze che le spettano: se c’è più corresponsabilità, il sistema può funzionare meglio”. Con la pubblicazione del Rapporto, la Santa Sede è entrata nel terzo “round” di valutazione Moneyval: ha un anno di tempo per presentare il “progress report”.
SIR
BRIEFING DI MONS. ETTORE BALESTRERO IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO MONEYVAL DI VALUTAZIONE SULLE MISURE DI PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO DI DENARO E DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO ADOTTATE DALLA SANTA SEDE/ STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO
SIR
BRIEFING DI MONS. ETTORE BALESTRERO IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO MONEYVAL DI VALUTAZIONE SULLE MISURE DI PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO DI DENARO E DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO ADOTTATE DALLA SANTA SEDE/ STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO
Primo rapporto Moneyval sul Vaticano: conforme al 49% delle raccomandazioni, rafforzare regime di vigilanza. Percorso molto lungo in brevissimo tempo
Il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (MONEYVAL) ha pubblicato in data odierna il suo primo rapporto di valutazione della Santa Sede (inclusivo anche dello Stato della Città del Vaticano). Il rapporto analizza l’attuazione delle norme internazionali ed europee di lotta contro il riciclaggio di denaro (AML) e il finanziamento del terrorismo (CFT) al momento della prima visita in loco (novembre 2011), prendendo altresì in considerazione successivi sviluppi sino alla data del 25 gennaio 2012, conformemente a quanto previsto dalle regole procedurali di MONEYVAL e del GAFI. Il rapporto valuta il livello di conformità con le 49 raccomandazioni del GAFI e raccomanda un piano d'azione per rafforzare il sistema di lotta contro il riciclaggio di denaro (AML) e il finanziamento del terrorismo (CFT) della Santa
Sede. Il rapporto di MONEYVAL non è né un’inchiesta sulle accuse passate o presenti di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, né un audit di una particolare istituzione finanziaria. Gli esperti hanno purtuttavìa valutato con estrema attenzione l’effettiva attuazione degli standard globali, in particolare da parte dell’Istituto per le Opere di Religione. La prima versione della legge concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo è entrata in vigore l’1 Aprile 2011. In seguito alla visita in loco di novembre 2011, la legge è stata celermente rivisitata alla luce dei primi riscontri dei valutatori. Il testo emendato della legge è entrato in vigore il 25 gennaio 2012. La legge ha introdotto un numero significativo di cambiamenti necessari e auspicati, che sono stati presi in considerazione ai fini del rating, ove opportuno. Delle 49 raccomandazioni del GAFI oggetto di valutazione, 4 sono considerate non applicabili a causa delle caratteristiche uniche della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Conseguentemente, delle 45 raccomandazioni reputate applicabili, la Santa Sede è stata giudicata: non conforme o parzialmente conforme a 23 (51%) e conforme o largamente conforme alle rimanenti 22 (49%). La Santa Sede ha percorso una lunga strada in un periodo di tempo assai breve e molti degli elementi costitutivi del proprio sistema AML/CFT sono ora formalmente in vigore. Vi sono tuttavia alcune importanti questioni che devono essere affrontate per poter provare pienamente l’effettività del sistema. Nessuna valutazione del rischio AML/CFT è ancora stata intrapresa. È stato avviato un processo inteso a dare impulso a una valutazione dei rischi, in seguito all’identificazione da parte dei valutatori delle vulnerabilità che potrebbero potenzialmente aumentare i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo dell’intero sistema. La base legislativa per la vigilanza deve essere ulteriormente rafforzata. I valutatori hanno ritenuto che ci fosse una mancanza di chiarezza circa il ruolo, le responsabilità, l’autorità, i poteri e l’indipendenza dell’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), nella sua veste di supervisore AML/CFT. Non ha avuto luogo alcuna ispezione in loco né tantomeno alcuna prova a campione dei file client. È fortemente raccomandato che l’Istituto per le Opere di Religione sia sottoposto nel prossimo futuro alla vigilanza prudenziale di un supervisore indipendente e che vengano da quest’ultimo applicati i requisiti di affidabilità e correttezza al senior management delle istituzioni finanziarie. Il riciclaggio di denaro è stato pienamente criminalizzato in sintonia con gli standard GAFI, sebbene la sua effettiva attuazione debba ancora essere accertata. Il finanziamento del terrorismo è stato criminalizzato, anche se la criminalizzazione specifica del finanziamento di alcuni atti terroristici, elencati in importanti convenzioni dell’ONU sul contrasto del terrorismo, risulta tuttora assente. Sono state introdotte dettagliate disposizioni legislative per il congelamento dei fondi associati al terrorismo, in ottemperanza a quanto disposto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che tuttavia sono entrate in vigore dopo il termine ultimo stabilito per questa valutazione. L’AIF esercita le funzioni dell’unità d’informazione finanziaria (UIF) di ricezione e analisi delle segnalazioni delle transazioni sospette. Il numero di segnalazioni ricevuto, pur tenendo in considerazione le modeste dimensioni del settore finanziario in questione, è risultato modesto. L’UIF è adeguatamente finanziato, anche se, dal testo della nuova legge, la sua abilità nel reperire informazioni addizionali da tutti gli enti soggetti a obblighi di segnalazione è apparsa incerta ai valutatori. Le misure preventive introdotte nella versione emendata della legge AML/CFT forniscono ora un quadro globale comprensivo dei requisiti previsti in tema di adeguata verifica della clientela e tenuta dei registri, anche se rimangono ancora una serie di carenze tecniche. L’effettiva implementazione deve ancora essere dimostrata. L’Istituto per le Opere di Religione ha avviato un processo di verifica della banca dati dei propri clienti ancor prima dell’attuazione della legge anti-riciclaggio. Il rapporto raccomanda di prendere in seria considerazione l’introduzione di disposizioni di legge che individuino gli aventi diritto a possedere un conto presso l’Istituto per le Opere di Religione. Nel complesso sono state adottate misure idonee a facilitare la cooperazione sia a livello nazionale sia a livello internazionale. I valutatori hanno accolto con favore la decisione della Santa Sede di divenire una parte a pieno titolo delle Convenzioni di Vienna, di Palermo e sul finanziamento del terrorismo dell’ONU nel gennaio 2012. Le informazioni fornite hanno mostrato un track record ampiamente soddisfacente in cooperazione giudiziale internazionale, anche se un paese ha indicato di aver incontrato delle difficoltà nelle relazioni di mutua assistenza giudiziaria con la Santa Sede. L’AIF è limitata nelle sue capacità di scambiare informazioni con altri UIF dall’obbligo di aver concluso un Memorandum d’intesa con questi ultimi. 46 organizzazioni senza scopo di lucro operano all’interno della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Le responsabilità dell’AIF dovrebbero essere estese al monitoraggio di questo settore con un approccio basato sul rischio e con il necessario accesso ai rilevanti documenti e bilanci d’esercizio. MONEYVAL continuerà a monitorare l’attuazione delle sue raccomandazioni attraverso le procedure di follow-up, che richiedono alla Santa Sede di presentare un progress report entro l’anno.
Consiglio d'Europa
Rapporto
Valutazione di MONEYVAL sulla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano: Domande e risposte per i giornalisti
Sede. Il rapporto di MONEYVAL non è né un’inchiesta sulle accuse passate o presenti di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, né un audit di una particolare istituzione finanziaria. Gli esperti hanno purtuttavìa valutato con estrema attenzione l’effettiva attuazione degli standard globali, in particolare da parte dell’Istituto per le Opere di Religione. La prima versione della legge concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo è entrata in vigore l’1 Aprile 2011. In seguito alla visita in loco di novembre 2011, la legge è stata celermente rivisitata alla luce dei primi riscontri dei valutatori. Il testo emendato della legge è entrato in vigore il 25 gennaio 2012. La legge ha introdotto un numero significativo di cambiamenti necessari e auspicati, che sono stati presi in considerazione ai fini del rating, ove opportuno. Delle 49 raccomandazioni del GAFI oggetto di valutazione, 4 sono considerate non applicabili a causa delle caratteristiche uniche della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Conseguentemente, delle 45 raccomandazioni reputate applicabili, la Santa Sede è stata giudicata: non conforme o parzialmente conforme a 23 (51%) e conforme o largamente conforme alle rimanenti 22 (49%). La Santa Sede ha percorso una lunga strada in un periodo di tempo assai breve e molti degli elementi costitutivi del proprio sistema AML/CFT sono ora formalmente in vigore. Vi sono tuttavia alcune importanti questioni che devono essere affrontate per poter provare pienamente l’effettività del sistema. Nessuna valutazione del rischio AML/CFT è ancora stata intrapresa. È stato avviato un processo inteso a dare impulso a una valutazione dei rischi, in seguito all’identificazione da parte dei valutatori delle vulnerabilità che potrebbero potenzialmente aumentare i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo dell’intero sistema. La base legislativa per la vigilanza deve essere ulteriormente rafforzata. I valutatori hanno ritenuto che ci fosse una mancanza di chiarezza circa il ruolo, le responsabilità, l’autorità, i poteri e l’indipendenza dell’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), nella sua veste di supervisore AML/CFT. Non ha avuto luogo alcuna ispezione in loco né tantomeno alcuna prova a campione dei file client. È fortemente raccomandato che l’Istituto per le Opere di Religione sia sottoposto nel prossimo futuro alla vigilanza prudenziale di un supervisore indipendente e che vengano da quest’ultimo applicati i requisiti di affidabilità e correttezza al senior management delle istituzioni finanziarie. Il riciclaggio di denaro è stato pienamente criminalizzato in sintonia con gli standard GAFI, sebbene la sua effettiva attuazione debba ancora essere accertata. Il finanziamento del terrorismo è stato criminalizzato, anche se la criminalizzazione specifica del finanziamento di alcuni atti terroristici, elencati in importanti convenzioni dell’ONU sul contrasto del terrorismo, risulta tuttora assente. Sono state introdotte dettagliate disposizioni legislative per il congelamento dei fondi associati al terrorismo, in ottemperanza a quanto disposto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che tuttavia sono entrate in vigore dopo il termine ultimo stabilito per questa valutazione. L’AIF esercita le funzioni dell’unità d’informazione finanziaria (UIF) di ricezione e analisi delle segnalazioni delle transazioni sospette. Il numero di segnalazioni ricevuto, pur tenendo in considerazione le modeste dimensioni del settore finanziario in questione, è risultato modesto. L’UIF è adeguatamente finanziato, anche se, dal testo della nuova legge, la sua abilità nel reperire informazioni addizionali da tutti gli enti soggetti a obblighi di segnalazione è apparsa incerta ai valutatori. Le misure preventive introdotte nella versione emendata della legge AML/CFT forniscono ora un quadro globale comprensivo dei requisiti previsti in tema di adeguata verifica della clientela e tenuta dei registri, anche se rimangono ancora una serie di carenze tecniche. L’effettiva implementazione deve ancora essere dimostrata. L’Istituto per le Opere di Religione ha avviato un processo di verifica della banca dati dei propri clienti ancor prima dell’attuazione della legge anti-riciclaggio. Il rapporto raccomanda di prendere in seria considerazione l’introduzione di disposizioni di legge che individuino gli aventi diritto a possedere un conto presso l’Istituto per le Opere di Religione. Nel complesso sono state adottate misure idonee a facilitare la cooperazione sia a livello nazionale sia a livello internazionale. I valutatori hanno accolto con favore la decisione della Santa Sede di divenire una parte a pieno titolo delle Convenzioni di Vienna, di Palermo e sul finanziamento del terrorismo dell’ONU nel gennaio 2012. Le informazioni fornite hanno mostrato un track record ampiamente soddisfacente in cooperazione giudiziale internazionale, anche se un paese ha indicato di aver incontrato delle difficoltà nelle relazioni di mutua assistenza giudiziaria con la Santa Sede. L’AIF è limitata nelle sue capacità di scambiare informazioni con altri UIF dall’obbligo di aver concluso un Memorandum d’intesa con questi ultimi. 46 organizzazioni senza scopo di lucro operano all’interno della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Le responsabilità dell’AIF dovrebbero essere estese al monitoraggio di questo settore con un approccio basato sul rischio e con il necessario accesso ai rilevanti documenti e bilanci d’esercizio. MONEYVAL continuerà a monitorare l’attuazione delle sue raccomandazioni attraverso le procedure di follow-up, che richiedono alla Santa Sede di presentare un progress report entro l’anno.
Consiglio d'Europa
Rapporto
Valutazione di MONEYVAL sulla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano: Domande e risposte per i giornalisti
Una falla nel libro di Nuzzi: mons. Isidore Battikha viene descritto come una vittima del Papa, ma basta internet per capire che c'è molto da ridire
Come chiunque faccia il mestiere di vaticanista, anch'io ho letto il libro dello scandalo, "Sua Santità". Moltissime carte, documenti, elementi inconfutabili. Ma un capitolo di questo libro mi ha a dir poco sorpreso; è quello al riguardo di una presunta vittima di Benedetto XVI e i suoi, mons. Isidore Battikha. Nuzzi ne parla con trasporto, presentandolo come un uomo a carico del quale sono emerse solo "voci" mai confermate, probabilmente perché non c'era nulla da confermare. Una vittima, spedita per cattiveria curiale e oscuri motivi lontano dalla sua Siria, in Venezuela. "Ditemi cosa ho fatto?", reclama Battikha nei documenti citati. Ma nulla emerge a suo carico. Vendette, cattiveria, contro un uomo probo? Questa la tesi del presule, l'unica spiegata nel libro, che aggiunge un dettaglio inquietante: l'autore ha cercato il Nunzio Apostolico a Damasco, ma questi non ha detto nulla sulla misterioso rimozione di questo reverendo che per altro accudiva parenti malati e quel trasferimento lo feriva anche in questa sua "pietosa necessità". Davvero? Senza bisogno di disturbare fonti "segrete", consultando soltanto internet, si scoprono cose molto interessanti. Come la profonda amicizia che ha legato mons. Battikha a una setta molto controversa, "Anima Universale". Si possono facilmente trovare messaggi disperati di parenti di "adepti" di questa setta stile "new age", che hanno praticamente perso i loro cari, dicono che da quando sono entrati in contatto con Anima Universale si sono trasformati, ormai sono "altre persone", "rapiti psicologicamente" dal guru, che in più occasioni premia o viene premiato dal "caro mons. Battikha". Ma non è tutto. Torniamo indietro nel tempo, al 2002. Il giovine Bashar al-Assad è diventato da poco presidente della Repubblica di Siria. Mons. Isidore Battikha nelle sue funzioni di vescovo greco cattolico celebra la Messa del Santo Natale e subito dopo diffonde un messaggio di saluti e lodi per "l'amato Presidente", guida amorevole del Paese. Beh, diciamo che ci può stare, Bashar è presidente da poco, ha fama di riformista, va incoraggiato. Forse è questo che spinge il presule a indirizzare i suoi affettuosi saluti a lui più che all'amato popolo siriano. Ma nel 2005 le cose sono drammaticamente cambiate. A febbraio è stato ucciso Rafiq Hariri, un delitto ordito nei palazzi del potere di Damasco, come questi tutti hanno immediatamente compreso. Ma non lui. L'inviato del Tampa Bay Times, quotidiano statunitense, lo raggiunge proprio in quei giorni. La Siria è nel mirino del mondo e dei libanesi, insorti contro l'occupazione militare del loro Paese, contro la campagna di omicidi mirati che uno dopo l'altro fanno fuori cristiani di diversi riti e musulmani che si oppongono all'occupazione siriana. Ma anche in quei giorni terribili mons. Battikha si schiera anima e corpo con il presidente Bashar, dichiara all'inviato statunitense che "noi sappiamo che lui ama la Siria e i siriani, vuole il cambiamento e sa come fare. Ha solo bisogno di tempo...". Sa come fare, detto nel 2005, l'anno della mattanza libanese. Papa Ratzinger può piacere o non piacere, ma questi pochissimi elementi raccolti guardando qualche documento su internet fanno pensare che a differenza di quanto dice mons. Battikha quella rimozione non sia stata né misteriosa né incomprensibile.
Riccardo Cristiano, Il mondo di Annibale
Riccardo Cristiano, Il mondo di Annibale
Olimpiadi di Londra 2012. Migliaia di campane suoneranno per l’apertura dei Giochi. Il 28 luglio a Westminster Messa per tutti gli atleti cattolici
La Chiesa cattolica inglese, insieme alle altre Chiese cristiane, ha accolto l’invito giunto dal Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Londra (foto) a far suonare, il 27 luglio alle 8:12, tutti i campanili dei luoghi di culto nell’intera nazione. La richiesta, riferisce l’agenzia SIR, è stata fatta propria dalla Chiesa Cattolica, che già da tempo sta guardando alle Olimpiadi come un’occasione di evangelizzazione. Migliaia di campane suoneranno dunque contemporaneamente, a partire da quella di St. Edward, nella cattedrale di Westminster, e l’iniziativa ha ricevuto gli auguri da parte del Primate cattolico Vincent Nichols e del reverendo Ian Bunce, responsabile della Missione battista per il Regno Unito. James Parker, indicato dalla Chiesa come responsabile delle attività di evangelizzazione durante i Giochi Olimpici, ha affermato che “le persone si sveglieranno, il giorno della cerimonia di apertura dei giochi olimpici, con un’aspettativa nei loro cuori. Speriamo – ha proseguito – che vi saranno notizie, a livello internazionale, sul fatto che i campanili cristiani hanno suonato per ricordare alle isole inglesi e al resto del mondo le radici cristiane di questo evento”. Una Messa per tutti gli atleti di fede cattolica che partecipano alle Olimpiadi di Londra 2012 sarà celebrata sabato 28 luglio, alle 14.30, nella cattedrale di Westminster, la chiesa madre del cattolicesimo inglese, nel cuore di Londra. Così i vescovi di Inghilterra e Galles invitano “gli atleti cattolici a unirsi al resto della comunità nel ringraziare Dio per le molte opportunità che i Giochi presentano, non soltanto alla nostra nazione, ma all’intero mondo, in questo momento”. A parlare, riferisce sempre l'agenzia SIR, è James Parker, che rappresenta la Chiesa Cattolica nella charity ecumenica “More than gold”, che sta trasformando le Olimpiadi in una importante occasione di evangelizzazione. Alla Messa di apertura, il 28 luglio, parteciperanno gli arcivescovi di Westminster, Vincent Nichols e Southwark, Peter Smith, il vescovo di Brentwood, Thomas McMahon, vescovi diocesani da tutto il Paese, il nunzio apostolico nel Regno Unito, Antonio Mennini e l’arcivescovo del Porto Rico, Roberto Gonzalez Nieves. “Ci saranno - aggiunge James Parker - molti, ex campioni olimpici o professionisti dello sport, provenienti da tutto il mondo, che sono cattolici e si trovano a Londra per partecipare ai giochi. Questi uomini e donne conoscono benissimo l’importanza di mantenere Dio fermamente al suo posto nel loro viaggio sportivo. Vengono invitati a unirsi al resto della comunità cattolica nel ringraziare Dio per le molte opportunità che i Giochi presentano, non soltanto alla nostra nazione, ma al mondo intero in questo momento”.
Radio Vaticana
Radio Vaticana
Il 1° dicembre incontro del Papa in Vaticano con circensi e lunaparkisti. Mons. Perego: occasione per mostrare la ricchezza di fede e cultura
Circensi, lunaparkisti, sbandieratori, la gente dello spettacolo viaggiante si sta preparando, con una serie di iniziative, all’udienza che avrà luogo il prossimo 1° dicembre con Papa Benedetto XVI in Vaticano. Ieri mattina si sono riunite a Roma le associazioni più rappresentative impegnate nel mondo dello spettacolo viaggiate per discutere delle varie iniziative in vista dell’udienza che si inserisce nell’Anno della fede. “E’ un’occasione preziosa, per un mondo poco conosciuto, di segnalarsi nella sua ricchezza di fede e di cultura, di arte e di spettacolo”, ha detto mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Migrantes, salutando i partecipanti all’incontro. Il direttore nazionale dell’Ente circhi, Antonio Buccioni, ha sottolineato come l’iniziativa voglia avere un carattere di “universalità”, cioè “far incontrare il Papa con l’arcobaleno del mondo dello spettacolo viaggiante”. L’udienza è promossa dal Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti insieme alla Fondazione Migrantes e all’Ufficio Migrantes del Vicariato di Roma, con la collaborazione particolare dell’Ente nazionale circhi, dell’Anesv (Associazione nazionale spettacolo viaggiante) oltre che delle Piccole Sorelle di Charles de Foucault.
SIR
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