venerdì 3 febbraio 2012

Terza lettura teologica sulle omelie pasquali del Papa: in un mondo globalizzato solo con Cristo e la fede l'uomo può trovare stabilità

Si è concluso ieri sera, presso il Vicariato di Roma, il ciclo di letture teologiche sulle omelie pasquali di Benedetto XVI. "La stabilità dell’uomo nel mondo globalizzato" è stato l’oggetto dell’ultimo dibattito, che ha preso forma a partire dall’omelia del Santo Padre della veglia pasquale dell’11 aprile 2009. I simboli della Notte Santa ci conducono al mistero pasquale, nell’omelia del Papa. Il cero pasquale come Luce del mondo, le acque della morte in cui è sceso il Cristo e la sorgente del battesimo, il canto nuovo della scoperta della Vita stessa. Immagini che ci avvinano alla comprensione della Risurrezione, come ci spiega mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede: “La Risurrezione di Gesù è qualcosa che sfugge alla nostra immediata comprensione e il modo di avvicinarsi a questa realtà che è di questo mondo, ma che lo trascende, non può essere semplicemente un ragionamento. C’è il simbolo, c’è l’immagine, che ci porta più in là di ciò che noi con il semplice ragionamento possiamo raggiungere. Il Concilio Vaticano II dice una cosa molto bella: Cristo è l’uomo perfetto. In Cristo noi troviamo la perfezione dell’umanità, troviamo ciò che noi anche senza sapere desideriamo. E’ il Cristo Risorto che è attualmente vivente in mezzo a noi, che vive nella Chiesa”. Riflessioni che non sono mai confinate all’aspetto teologico, ma che possono guidarci nella complessa società contemporanea. Il cardinale vicario Agostino Vallini: “Ogni volta che il Santo Padre da maestro della fede pronuncia un’omelia, annuncia la Parola, è una parola viva adeguata all’oggi. In questo senso questa omelia è veramente di grande attualità e merita di essere ripresa, meditata e attuata nella vita di ognuno di noi”. L’omelia, pronunciata in un periodo che era già di crisi economica e sociale, interroga i fedeli su quali debbano essere i valori attraverso i quali i cristiani possano risplendere “come astri nel mondo” ed essere sorgente viva invece di acqua stagnante. Il prof. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat: “Il Papa ci ricorda nell’omelia che ogni cristiano dev’essere acqua fresca. In questo senso credo che sia la società intera a dover pensare in termini nuovi. Come la 'Caritas in veritate' e prima la 'Centesimus annus' ci hanno detto più volte. Un punto chiave a mio parere è quello di definire nuovi parametri per capire che cosa è il progresso di una società, che non sia soltanto reddito, benessere materiale, ma che siano altri elementi che abbiano una prospettiva di equità, di sostenibilità rispetto alle generazioni future”. Le parole del Papa indicano perciò la via per un modo migliore di concepire la realtà. Il prof. Giampiero Milano, preside della facoltà di Giurisprudenza all’università di Tor Vergata: “Ci richiama a responsabilità nella costruzione di una comunità che vive in un mondo pieno di contraddizioni, di negazioni: da una parte la fede, dall’altra un ateismo che milita privo di valori e anche grandi religioni che cercano di fornire quel livello etico minimo che serva veramente a costruire una comunità universale, la globalizzazione, che sia una comunità positiva, una comunità di scambio di valori e di condivisione”. L’uomo, in un mondo globalizzato e in continuo dinamismo, solo con Cristo e la fede può infatti trovare una stabilità e radicarsi in ciò che è profondo e definitivo. Prima del congedo, è stato tributato un momento di omaggio a mons. Lorenzo Leuzzi, direttore della Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma e coordinatore del ciclo di incontri appena concluso. La notizia dell’ordinazione episcopale, annunciata per il prossimo 14 aprile, è stata salutata dal moderatore della tavola rotonda, il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, come “un momento che ci riempie di gioia”. Leuzzi è stato designato vescovo di Villanova ed assumerà anche l’incarico di direttore della Pastorale Sanitaria di Roma. Nel ringraziare il pubblico degli auguri, il direttore della Pastorale Universitaria ha annunciato la pubblicazione degli atti del ciclo di letture teologiche sulle omelie pasquali di Benedetto XVI, entro la prossima Quaresima.

Zenit, Radio Vaticana

Benedetto XVI, 11 aprile 2009: Veglia Pasquale nella Notte Santa

Nevica a Roma, Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio per guardare lo spettacolo di Piazza San Pietro imbiancata

Nevica a Roma e anche il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio per guardare lo spettacolo di Piazza San Pietro imbiancata. Le foto, pubblicate sulla prima pagina de L'Osservatore Romano e sull'home page di Radio Vaticana, ritrae Benedetto XVI mentre osserva da dietro i vetri della finestra la nevicata. Chissà se la copiosa caduta di neve sulla città di Roma e a San Pietro avrà fatto ricordare al Papa la neve della sua Baviera. Non è Natale, ma la neve rimanda sempre a quel periodo dell’anno. E, ad inizio Avvento, è stato lo stesso Benedetto XVI a ricordare la neve dei giorni di Natale. Era il 3 dicembre, e nella Sala Clementina in Vaticano la televisione bavarese Bayerischer Rundfunk dedicava a Benedetto XVI "Avvento e Natale nelle Prealpi bavaresi - Da cielo in terra". Benedetto XVI ha ricordato che in Baviera l'Avvento è chiamato "tempo silenzioso". "La terra - ha affermato - è coperta dalla neve", i contadini non possono lavorare nei campi, "tutti sono necessariamente a casa. Il silenzio della casa diventa, per la fede, attesa del Signore, gioia della sua presenza. E così sono nate tutte queste melodie, tutte queste tradizioni che rendono un po’ il cielo presente sulla terra". Ricoperti di bianco anche la cupola della Basilica, il tetto della Sistina, quelli del Palazzo apostolico e degli altri palazzi vaticani, come pure il tradizionale presepe e l'albero di Natale che campeggiano vicino all'obelisco di Piazza San Pietro.

Ansa, Korazym.org, Adnkronos

Mons. Fellay: siamo obbligati a dire 'no' alla proposta di riconciliazione della Santa Sede, d'accordo sul principio ma le conclusioni sono opposte

Il superiore dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay, ha detto ieri durante un'omelia tenuta nel seminario tradizionalista San Tommaso d'Aquino a Winona, Minnesota, negli Stati Uniti, che la Fraternità Sacerdotale San Pio X ''è obbligata a dire no'' alla proposta di riconciliazione arrivata dal Vaticano. L'omelia è stata pubblicata sul sito del seminario. Mons. Fellay spiega ai suoi confratelli che la Santa Sede ''ha accettato tutte le nostre richieste'' dal punto di vista organizzativo e pratico, migliorando l'offerta fatta il 14 settembre scorso, ma che rimane ancora una distanza profonda dal punto di vista dottrinale. La Pontificia Commissione 'Ecclesia Dei', incaricata dei rapporti con i gruppi tradizionalisti, secondo Fellay, chiede ai lefebvriani di accettare che ''i punti controversi del Concilio - punti ambigui, su cui c'è contrasto - come l'ecumenismo e la libertà religiosa, devono essere letti in coerenza con la dottrina perpetua della Chiesa. Se quindi c'e' qualcosa di ambiguo nel Concilio, dovete leggerlo come la Chiesa l'ha sempre insegnato nel corso della storia''. Il problema, per il superiore lefebvriano, è che come esempio di continuità tra la dottrina tradizionale della Chiesa e gli insegnamenti del Concilio il Vaticano presenta proprio le questioni dell'ecumenismo e della libertà religiosa ''così come vengono intepretati dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che sono esattamente i punti che non rimproveriamo al Concilio''. ''Penso che non ci potrebbe più confusione di così'', commenta il leader tradizionalista, che ironizza sul fatto che le parole ''tradizione'' e ''coerenza'' abbiano un significato per la gerarchia cattolica rispetto a quello loro attribuito da lefebvriani. ''E' per questo - tira le somme Fellay - che siamo obbligati a dire no. Non firmeremo. Siamo d'accordo sul principio ma vediamo che le conclusioni sono opposte''. La risposta lefebvriana è già stata inviata a Roma ed è ora all'esame della Commissione 'Ecclesia Dei': ''Ci stanno ancora riflettendo, il che vuol dire che probabilmente sono imbarazzati''. ''Abbiamo detto loro molto chiaramente - conclude - se ci accettate così come siamo, senza cambiamenti, senza costringerci ad accettare queste cose, siamo pronti. Ma se volete farci accettare queste cose, allora non lo siamo''. "Da fonti vicine al dossier - puntualizzano ora i lefebvriani sul loro sito - possiamo far sapere che la lettera indirizzata da mons. Fellay a metà gennaio non è una 'seconda risposta', ma ha precisato la posizione della Fraternità San Pio X e il significato del documento indirizzato al card. Levada, il primo dicembre 2011, in risposta alla proposta romana del 14 settembre". In assenza di commenti del Vaticano, dall'Austria, intanto, la agenzia stampa Katholische Presseagentur sostiene che "il Vaticano nelle prossime settimane darà una nuova risposta agli ultra-tradizionalisti", ma è poco chiaro se questa risposta conterrà una decisione definitiva o non piuttosto la richiesta di un ulteriore approfondimento.

Asca, TMNews

'Annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova evangelizzazione' tema della Giornata di riflessione e preghiera in occasione del Concistoro

In occasione del prossimo Concistoro del 18 febbraio il "Santo Padre ha convocato i membri del Collegio cardinalizio e i nuovi cardinali eletti per una Giornata di riflessione e di preghiera, che si svolgerà il 17 febbraio nell'Aula nuova del Sinodo, con inizio alle ore 10 del mattino con la recita dell'Ora Media e al pomeriggio alle ore 17 con la recita dei Vespri". Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede. Il tema principale della giornata sarà "L'annuncio del Vangelo oggi, tra missio 'ad gentes' e nuova evangelizzazione", "e sarà introdotto dal cardinale designato S.E. Mons. Timothy Dolan, Arcivescovo di New York", che riceverà la berretta cardinalizia il giorno successivo. La nota prosegue informando che vi sarà anche "una Comunicazione sull'Anno della Fede, presentata da mons. Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. Si informa anche - conclude il comunicato - che il cardinale designato padre Karl Josef Becker, S.I., per motivi di salute, non verrà creato cardinale nel corso della cerimonia pubblica del 18 febbraio, ma in forma privata in altro momento".

TMNews

COMUNICATO: GIORNATA DI RIFLESSIONE E DI PREGHIERA DEL COLLEGIO CARDINALIZIO IN OCCASIONE DEL PROSSIMO CONCISTORO

Sentenza della Corte distrettuale del Mississippi: nessuna responsabilità della Santa Sede nella truffa dell’affarista Martin Frankel

Negli Stati Uniti, la Corte distrettuale del Mississippi ha emesso una sentenza definitiva sul caso “Dale v. Colagiovanni” stabilendo che la Santa Sede non ha alcuna responsabilità nei traffici dell’affarista Martin Frankel. Quest’ultimo, sottolinea l’avvocato della Santa Sede Jeffrey Lena, ha utilizzato illecitamente il nome del Vaticano per continuare le sue attività finanziare illegali a danno della reputazione della stessa Santa Sede. I cinque soggetti che avevano denunciato il Vaticano hanno dunque deciso spontaneamente di ritirare le accuse. La scelta di chiamare in causa la Santa Sede per gli affari di Martin Frankel si è rivelata “sbagliata”: è quanto afferma Lena che, in un comunicato, ripercorre i passaggi principali che hanno portato alla sentenza del caso “Dale v. Colagiovanni”. Il legale ricorda innanzitutto che, nel 1998, la Santa Sede, attraverso il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, aveva “categoricamente rifiutato” la possibilità che Frankel, che agiva sotto lo pseudonimo di “David Rosse”, potesse creare una Fondazione vaticana. E, tuttavia, l’affarista aveva creato una Fondazione fittizia, la “St Francis of Assisi Foundation to Serve and Help the Poor and Alleviate Suffering” (SFAF), presentandosi come “consigliere finanziario del Vaticano”, e millantando che la Fondazione fosse stata addirittura autorizzata personalmente da Giovanni Paolo II. Dunque, scrive l’avvocato Lena, la Santa Sede “è diventata la vittima inconsapevole della frode di Frankel”, che ha utilizzato il nome del Vaticano nella sua attività di “saccheggio di compagnie assicurative”. Nel comunicato, si evidenzia la massima disponibilità mostrata dalla nunziatura negli Stati Uniti e dalle autorità vaticane nel chiarire che Frankel non aveva ricevuto alcuna autorizzazione a istituire la Fondazione. In particolare, si menziona una testimonianza sotto giuramento del cardinale Giovanni Battista Re, che ribadiva come la creazione in Vaticano di tale Fondazione fosse “impensabile e impossibile”. L’avvocato Lena osserva, quindi, che da una parte la Santa Sede ha dovuto pagare delle spese legali non necessarie; dall’altra che il concentrarsi sul Vaticano ha sviato l’attenzione di chi avrebbe dovuto invece controllare meglio le attività illecite di Frankel. Infine, il legale della Santa Sede rileva che “Dale v Colagiovanni” è uno di tre casi in cui – dal 1999 al 2002 – è stato chiamato in causa negli Stati Uniti il Vaticano e lo Ior. Tutti e tre chiusi con l’assoluzione, con formula piena, da ogni accusa.

Radio Vaticana

Usa, Santa Sede e Ior escono "puliti" dopo una causa durata dieci anni

Rinviato per maltempo a data da destinarsi l’incontro dei Giovani della Pace del Sermig con Benedetto XVI, previsto per domani

Il quarto appuntamento mondiale Giovani della Pace del Sermig, Servizio Missionario Giovani, previsto per domano nell'Aula Paolo VI in Vaticano alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI, a causa dell’emergenza nazionale dovuta al maltempo che in questi giorni sta investendo l’Italia, è stato rinviato a data da destinarsi di comune accordo con i responsabili del Vaticano. I treni speciali approntati per l’occasione sono stati infatti annullati da Trenitalia e sono vivamente sconsigliati anche gli spostamenti su gomma da tutte le regioni d’Italia. Il Sermig si riserva di comunicare la data di un altro appuntamento.

Vatican Insider

Il Papa ad Arezzo e Sansepolcro. I vescovi toscani: viva gratitudine per il dono della visita, aiuterà ad essere più forti e saldi nella fede

La Conferenza Episcopale toscana, in un comunicato, ha espresso ''viva gratitudine al Santo Padre Benedetto XVI per il dono della visita pastorale che lo porterà ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro il prossimo 13 maggio. Tutte le Chiese della Toscana si uniscono nella gioia alla diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro e guardano con fiduciosa attesa alla prima visita del Santo Padre nella Regione, sicuri che questa occasione aiuterà le comunità cristiane ad essere più forti e salde nella fede'', afferma la CET. ''Motivo di riconoscenza al Santo Padre è stata anche la sua scelta di annoverare l'arcivescovo di Firenze mons. Giuseppe Betori - si legge tra l'altro nel comunicato della CET - tra i membri del Collegio Cardinalizio. Rinnovando le felicitazioni al loro Presidente e confratello, gli hanno assicurato la preghiera per questa chiamata ad una responsabilità e ad un servizio ecclesiale ancora più grande e impegnativo''.

Adnkronos

Comunicato CET (30-31 gennaio 2012)

Card. Scola: grazie al Papa per la scelta di mons. Moraglia, Pastore di solida dottrina. Card Cè: Patriarca Francesco, a Venezia ti sentirati a casa

Primi messaggi augurali per il nuovo Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, finora vescovo de La Spezia-Sarzana-Brugnato, nominato dal Papa il 31 gennaio. L’ufficio stampa del Patriarcato ha diffuso stamane due testi: il primo del predecessore, ora arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola (nella foto con Benedetto XVI), il secondo del Patriarca emerito, card. Marco Cè. Il card. Scola, nel testo che appare sul settimanale diocesano Gente Veneta, scrive che “la nomina di mons. Moraglia a Patriarca di Venezia suscita in me due commossi sentimenti. Il primo è di gratitudine al Santo Padre per la scelta di un Pastore di solida dottrina, di considerevole formazione teologica e culturale, e di squisito senso del popolo santo di Dio. Il secondo è quello di rinnovato affetto per la Chiesa veneziana, con la quale ho contratto nel decennio del mio ministero un debito impagabile”. “Sotto la guida di mons. Moraglia – prosegue il cardinale - e nell’orizzonte del secondo Convegno di Aquileia, la Chiesa di Venezia e quelle del Triveneto sapranno incarnare con sagacia i preziosi insegnamenti che l’indimenticabile visita di Benedetto XVI ha copiosamente offerto alla Chiesa delle nostre terre”. Il card. Cè scrive: “La figura del Patriarca a Venezia è amata ‘pregiudizialmente’. E questo ti deve aprire il cuore, disponendolo ad accogliere questa Chiesa con serenità e a lasciarti accogliere con fiducia”.

SIR

Card. Scola: grazie al Papa per la scelta di mons. Moraglia

Card. Cè: Patriarca Francesco, a Venezia ti sentirai a casa

Scicluna: sugli abusi la leadership forte del Papa di grande ispirazione perchè si faccia bene per prevenire e per curare con amore dove c'è la ferita

Gli abusi sessuali commessi da ecclesiastici su minori non sono "solo peccato, ma anche delitto e in quanto delitto c'è la giusta giurisdizione dello Stato e c'è il dovere di collaborare con questa giurisdizione penale statale". Lo afferma ai microfoni della Radio Vaticana mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Santa Sede presentando il Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento" a cui parteciperanno vescovi cattolici e superiori degli ordini religiosi, riuniti alla Pontificia Università Gregoriana dal 6 al 9 febbraio con lo scopo di permettere alla Chiesa di dare una risposta globale agli abusi sessuali su minori commessi da chierici e assicurare la migliore protezione e tutela agli stessi minori. "Nelle Chiese particolari dove da tempo si è incrinato il clima di omertà, il numero di casi di abuso denunciati ha avuto una impennata seguita da una graduale discesa. Ma le statistiche mondiali che riguardano i casi di abuso di minori nella società civile sono davvero allarmanti", ha affermato intervistato dal sito Vatican Insider. Secondo il giudice ecclesiastico, grazie al Papa, oggi nella Chiesa "c'è la volontà di agire e di reagire bene, con determinazione". "La leadership molto forte del Santo Padre Benedetto XVI è di grande ispirazione per tutti perche' si faccia bene e si faccia prima di tutto quello che possiamo per prevenire e, dove c'è la ferita, per curarla con attenzione e con amore". La novità del Pontificato di Benedetto XVI non sono soltanto le norme canoniche più dure, ma anche, e soprattutto, l'attenzione e vicinanza alle vittime. "Le scelte recenti di alcuni episcopati in Europa hanno mostrato una particolare attenzione alle vittime che va al di la' dei doveri legali civili e sono espressione di una sana e sobria solidarietà". Il Simposio, intitolato "Verso la guarigione e il rinnovamento", è stato organizzato dall'ateneo assieme ad alcuni dicasteri della Santa Sede e con il sostegno del Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Vi parteciperanno delegati provenienti da 110 Conferenze Episcopali; saranno inoltre presenti superiori di trenta ordini religiosi, rendendo il convegno internazionale a tutti gli effetti. Per mons. Scicluna, intervistato dalla Radio Vaticana, "è significativo il fatto che il primo intervento sia proprio di una persona dolorosamente colpita da questa realtà così triste, una vittima. E' altamente pastorale pensare a tutte le persone coinvolte, anche ai chierici che hanno fatto del male agli altri, perchè noi siamo Chiesa e abbiamo il dovere del Buon Pastore: quello di andare alla ricerca delle pecorelle smarrite e ricondurle al pascolo e cercare di mettere balsamo sulle ferite". Nella prima giornata del Simposio interverrà anche il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Joseph William Levada, con una prolusione sull'abuso sessuale sui minori. "Evidentemente - anticipa Scicluna - parlerà di questa Lettera circolare che ha chiesto a tutte le Conferenze Episcopali di preparare linee guida per poter dare una risposta adeguata, ma calata nel loro ambiente culturale, a questo triste fenomeno. Evidentemente, l'input non solo della Congregazione ma dei diversi esperti che sono stati invitati a parlare, sarà quello di offrire spunti per la riflessione ma anche aiuto, perchè nelle Chiese locali e negli Ordini religiosi ci sia una politica chiara ed efficace come risposta al fenomeno degli abusi sessuali sui minori". Secondo il presule, vescovi e superiori religiosi che partecipano al Simposio "potranno dunque ritornare in patria e, ricevute alcune informazioni più particolari, finire il lavoro che molti hanno già incominciato". "Alcune di queste linee-guida - rivela il promotore di giustizia - sono già arrivate e adesso vogliamo sottoporle all'esame attento di alcuni nostri esperti, per poter poi dare la risposta definitiva di approvazione o magari di richiesta di qualche cambiamento o miglioramento dopo il mese di maggio di quest'anno". Ma la lotta alle pedofilia gli uomini incaricati dal Papa non la combattono solo nei loro uffici a Roma. "Il nostro cardinale - racconta Scicluna - è stato recentemente in America Latina, proprio in Brasile, mentre io sono stato in Thailandia ad incontrare i vescovi dell'Asia". "E' un convegno che vuole aiutare le Conferenze Episcopali e le congregazioni religiose a elaborare le linee guida per trattare i casi di abuso", spiega da parte sua il gesuita. Hans Zollner presidente del Comitato organizzatore. "'Vuole aiutare a dare voce alle vittime e a soccorrerle, a gestire gli abusatori e a prevenire questi casi. Ma vuole anche consentire uno scambio delle 'migliori pratiche', una collaborazione, dentro la Chiesa per gestire questi casi così dolorosi", aggiunge sottolineando "la grandissima adesione" raccolta dall'iniziativa: "Quasi tutte le Conferenze Episcopali manderanno un loro rappresentante e tra i relatori ci saranno esperti di diritto canonico, psichiatria e psicoterapia che da decenni lavorano con le vittime e con con coloro che hanno abusato di altre persone". Come è noto, conclude Zoller, "tra i relatori ci sarà anche una donna irlandese vittima di abusi che ha accettato di parlare della sua esperienza, perchè vogliamo dare pubblicamente voce alla sofferenza delle vittime. Consideriamo un segno molto forte il fatto che i partecipanti al simposio ascolteranno la sua testimonianza di dolore".

Agi

Simposio a Roma sugli abusi compiuti su minori da esponenti del clero: intervista con mons. Scicluna

Scicluna: agire con determinazione contro gli abusi