domenica 21 febbraio 2010

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Il card. Varela sulla Via Crucis, le relazioni Stato-Chiesa sull'evento e l'accoglienza dei giovani

Il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, si è concesso ai corrispondenti della stampa internazionale per spiegare le ultime novità della Giornata Mondiale della Gioventù 2011 e la sua dimensione mondiale. “Le relazioni Stato-Chiesa per quanto riguarda la Giornata Mondiale della Gioventù funzionano perfettamente”, ha affermato il 19 febbraio. Il porporato ha anche ringraziato per il clima di collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Oltre a fornire spazi cittadini e strutture pubbliche, alla GMG è stato concesso il carattere di avvenimento di interesse pubblico straordinario, che concede benefici fiscali alle imprese che patrocinano l'evento. La collaborazione con il Governo spagnolo si estende però anche al rilascio dei visti: si sta lavorando, infatti, a formule facilitate e responsabili per accogliere le persone che provengono da Paesi che necessitano di questo iter. Tra le varie celebrazioni previste per l'evento, che si terrà a Madrid nell'agosto 2011, spicca la Via Crucis che si svolgerà lungo il paseo de la Castellana, l'asse viario della capitale spagnola. “Sarà una grande manifestazione culturale della Settimana Santa spagnola”, ha spiegato il cardinale, aggiungendo che riunirà Passioni di grande valore artistico e religioso provenienti da tutto il Paese. L'arcivescovo di Madrid ha ribadito che la sfida principale sarà quella logistica: “Dobbiamo essere preparati ad accogliere due milioni di giovani, dar loro da mangiare e fornire un luogo in cui dormire”. Si prevede che assistano a questo incontro di giovani anche più di mille vescovi e la metà dei cardinali di tutta la Chiesa. Il porporato si è comunque mostrato fiducioso di fronte a questa sfida, visto che “a Madrid abbiamo una capacità di risposta molto grande” e si è fatto anche tesoro dell'esperienza in altri grandi appuntamenti con il Papa. Molte famiglie madrilene accoglieranno i giovani, e si predisporranno anche grandi spazi per ospitare molti altri partecipanti alla GMG. “Madrid sarà una grande festa internazionale”, ha dichiarato il card. Rouco, “con una maggioranza di europei ma anche con molti giovani di Africa, America Latina e Asia”. La maggior parte dei giovani che assistono alla GMG è composta da cattolici, ma l'evento è aperto a persone di qualsiasi confessione religiosa e agnostici. “Tutti verranno accolti con rispetto, affetto e fraternità”, ha assicurato il cardinale. “La verità si propone, non si impone”, ha sottolineato parafrasando Giovanni Paolo II, che lo disse ai giovani a Cuatro Vientos nel suo ultimo viaggio in Spagna nel 2003. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione religiosa della gioventù europea, il card. Rouco Varela ha riconosciuto che ci sono problemi. Ad ogni modo, si è detto “molto ottimista sulla gioventù europea”. “Non si può generalizzare dicendo che i giovani hanno rotto con le loro radici cristiane, e in Spagna e in molti altri Paesi si osserva una rinascita della fede in molti di loro”. Ha anche avvertito che le GMG, iniziate 25 anni fa, segnano un'inversione di tendenza in molti luoghi, e lasciano un segno nella vita dei giovani. In questo senso, ha dichiarato che “è un fatto quasi automatico che dopo ogni GMG aumentino le vocazioni sacerdotali o alla vita consacrata”.

Zenit

Quaresima 2010. Padre Lombardi: Benedetto XVI modello per vivere bene la Quaresima attraverso l'ascolto della Parola di Dio, la penitenza e la carità

Solidarietà verso i poveri, penitenza e conversione, ma anche preghiera e ascolto della Parola di Dio. Sono questi i temi richiamati recentemente da Benedetto XVI e che dovrebbero scandire la Quaresima di ogni fedele cristiano. E' quanto ha detto padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nel suo ultimo editoriale per il settimanale del Centro Televisivo Vaticano "Octava Dies". “Nella società secolarizzata molti non sanno più bene che cosa significhi la Quaresima e come la si debba vivere – ha osservato il sacerdote gesuita –. Se vogliamo una risposta chiara e concreta: basta guardare che cosa fa Papa Benedetto”. “Domenica scorsa – ha continuato – è andato all’Ostello della Caritas alla Stazione ferroviaria di Roma. Ha incontrato i poveri della città di cui è vescovo: è stato loro vicino, ha stretto le loro mani, li ha guardati negli occhi con commozione, ha avuto per loro parole di conforto e di speranza. Carità concreta”. “Lunedì e martedì – ha aggiunto – è stato con i vescovi dell’Irlanda. Ha pregato e condiviso le loro riflessioni sulla situazione della Chiesa nel loro Paese, dove si sono verificati tanti peccati e tanti errori, e lo scandalo per gli abusi sessuali anche da parte di sacerdoti ha ferito tante persone e umiliato profondamente la Chiesa”. “Il Papa – ha continuato il portavoce vaticano – li ha esortati a domandare la misericordia di Dio e il dono dello Spirito per il rinnovamento della Chiesa. Conversione e penitenza”. “Mercoledì e giovedì – ha proseguito –, il Papa ha celebrato la liturgia penitenziale, ricevendo e imponendo le ceneri, e poi si è incontrato con i sacerdoti della sua diocesi per leggere e meditare una pagina della Scrittura. Lo ha fatto con l’abituale profonda intelligenza e sapienza, aiutandoci a ritrovare il gusto - forse perduto - dell’ascolto della Parola di Dio”. “Preghiera e ascolto della Parola, conversione e penitenza, opere della carità. Come diceva Gesù a chi lo interrogava: Và e anche tu fa lo stesso!”, ha quindi concluso.

Zenit

La Quaresima di Papa Benedetto: editoriale di padre Lombardi

Il Papa: il mondo si migliora con la grazia di Dio incominciando da se stessi. La Quaresima tempo di 'agonismo' spirituale da vivere insieme con Gesù

"Il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, cio che non va nella propria vita": lo ha detto Papa Benedetto XVI alla recita dell'Angelus, nella prima domenica di Quaresima. "Cristo è venuto nel mondo - ha continuato il Pontefice - per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio. Egli l'ha fatto non con proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce". Il Pontefice ha ripercorso le tentazioni di Gesù, che "non furono un incidente di percorso, ma la conseguenza della scelta di Gesù di seguire la missione affidatagli dal Padre, di vivere fino in ondo la sua realta di Figlio amato, che confida totalmente in Lui". La prima, che “prende origine dalla fame, cioè dal bisogno materiale”; la seconda, con “l’inganno del potere, che Gesù smaschera e respinge”; la terza, in cui “il Tentatore propone a Gesù di compiere un miracolo spettacolare”. “Riferendosi sempre alla Sacra Scrittura – ha spiegato il Papa - Egli antepone ai criteri umani l’unico criterio autentico: l’obbedienza alla volontà di Dio. Anche questo è un insegnamento fondamentale per noi: se portiamo nella mente e nel cuore la Parola di Dio, se questa entra nella nostra vita, possiamo respingere ogni genere di inganno del Tentatore. Inoltre, da tutto il racconto emerge chiaramente l’immagine di Cristo come nuovo Adamo, Figlio di Dio umile e obbediente al Padre, a differenza di Adamo ed Eva, che nel giardino dell’Eden avevano ceduto alle seduzioni dello spirito del male”. “La Quaresima – ha concluso Benedetto XVI - è come un lungo ‘ritiro’, durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno. Un tempo di ‘agonismo’ spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, bensì usando le armi della fede, cioè la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la penitenza. In questo modo potremo giungere a celebrare la Pasqua in verità, pronti a rinnovare le promesse del nostro Battesimo”. Il Papa ha infine evocato la Vergine Maria perché “interceda in particolare per me e i miei collaboratori della Curia romana, che questa sera inizieremo gli Esercizi Spirituali”.

Apcom, AsiaNews