
Quanto al Papa, egli “si è dedicato in modo particolare al dialogo con l'ebraismo” sottolinea il segretario della commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, ricordando gli incontri con rappresentanti delle comunità ebraiche in tutti i suoi viaggi apostolici (Colonia, Stati Uniti d'America, Australia, Francia), ma anche mostrando il suo apprezzamento per iniziative come il convegno della Pave-the-Way-Foundation su Pio XII. Va poi “menzionato un evento storico nel dialogo ebraico-cristiano - scrive monsignor Hofman -. Per la prima volta, nella storia dei Sinodi episcopali dal concilio Vaticano II un rabbino ha avuto l'occasione di rivolgersi a tale assemblea, in presenza del Papa”. Infine, “se si considera tutto ciò che il Papa ha fatto negli scorsi anni per i rapporti con l'ebraismo, si può a ragione affermare che per lui il dialogo con l'ebraismo è e rimarrà un'istanza del cuore. Sebbene le divergenze (…) vengano eccessivamente alimentate da alcuni, si può affermare che il dialogo ebraico-cristiano si basa su un saldo fondamento, che non si può scuotere tanto facilmente. Nel frattempo si è imparato a discutere di elementi controversi con amicizia e fiducia reciproca, e a questo Papa Benedetto XVI, con il proprio impegno, ha recato un contributo irrinunciabile”.
La dedizione di Benedetto XVI per il dialogo fra ebrei e cattolici Un'istanza del cuore -L'articolo de L'Osservatore Romano