La Chiesa – come ha già ricordato il Papa all’Udienza generale - celebra oggi la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Una ricorrenza istituita da San Pio V per commemorare la vittoria riportata dalle nazioni cristiane nel 1571 a Lepanto contro la flotta islamica. Il Rosario nasce nel 1200 con San Domenico di Guzmán: devotissimo della Madre di Dio, il fondatore dell’Ordine dei Predicatori, per aiutare i poveri a vivere la fede, insegna a meditare sui misteri dell’Incarnazione recitando l’Ave Maria. Una preghiera per tutti, semplice ma profonda ha affermato Benedetto XVI: “Il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti. E’ vincolo spirituale con Maria per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi come Lui si è comportato. Il Rosario è ‘arma’ spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo” (19 ottobre 2008: Santa Messa nella Piazza del Pontificio Santuario di Pompei). Preghiera antica dunque, il Rosario – ha sottolineato il Papa – “non è una pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia”.
C’è chi ha difficoltà a pregare il Rosario per la sua modalità ripetitiva, eppure è una preghiera potente che purifica i cuori “da tante forze negative” aprendoli “alla novità di Dio”.
Il Papa invita ad affidarsi alla Beata Vergine del Rosario; quindi spiega perché Maria è Beata: "Per questo è Beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade” (Celebrazione a conclusione del mese mariano (31 maggio 2008)) Radio Vaticana