Una preghiera per tutti, semplice ma profonda ha affermato Benedetto XVI: “Il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti. E’ vincolo spirituale con Maria per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi come Lui si è comportato. Il Rosario è ‘arma’ spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo” (19 ottobre 2008: Santa Messa nella Piazza del Pontificio Santuario di Pompei).
Preghiera antica dunque, il Rosario – ha sottolineato il Papa – “non è una pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia”.
“Il Rosario sta invece conoscendo quasi una nuova primavera. Questo è senz’altro uno dei segni più eloquenti dell’amore che le giovani generazioni nutrono per Gesù e per la Madre sua Maria”. (Al termine della recita del Santo Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore (3 maggio 2008)).
C’è chi ha difficoltà a pregare il Rosario per la sua modalità ripetitiva, eppure è una preghiera potente che purifica i cuori “da tante forze negative” aprendoli “alla novità di Dio”.
“Il Rosario, quando è pregato in modo autentico, non meccanico e superficiale ma profondo, reca infatti pace e riconciliazione. Contiene in sé la potenza risanatrice del Nome santissimo di Gesù, invocato con fede e con amore al centro di ogni Ave Maria” (Al termine della recita del Santo Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore (3 maggio 2008)).
Il Papa invita ad affidarsi alla Beata Vergine del Rosario; quindi spiega perché Maria è Beata: "Per questo è Beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade” (Celebrazione a conclusione del mese mariano (31 maggio 2008))
Radio Vaticana