
domenica 10 maggio 2009
Benedetto XVI incontrerà il padre del soldato prigioniero di Hamas da tre anni

Visita al sito del Battesimo di Gesù. Il Papa: il Giordano vi ricordi che siete membri della famiglia di Dio. Le vostre vite siano a sua immagine

“E’ con grande gioia spirituale che vengo a benedire le prime pietre delle due Chiese Cattoliche che saranno costruite al di là del fiume Giordano, un posto segnato da molti avvenimenti memorabili nella storia biblica”. Le due nuove chiese, una di rito latino e una di rito greco-melchita, ha spiegato il Papa, “serviranno ad edificare, ognuno secondo le tradizioni della propria comunità, l’unica famiglia di Dio”. Nel suo discorso, il Papa ha ricordato il significato teologico di questi atti. “La prima pietra diuna chiesa è simbolo di Cristo”, ha detto.

Benedizione delle prime pietre delle Chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti a Betania oltre il Giordano (10 maggio 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
Il pellegrinaggio di Benedetto XVI nei media arabi e israeliani. In evidenza il clima di dialogo e di speranza

Il bilancio di Padre Lombardi sulla tappa in Giordania: il Papa ha raggiunto gli obiettivi principali. Toccato dai segni d'affetto verso di lui

Il rabbino Rosen: il viaggio del Papa un grande progresso nel rapporto tra cattolici e ebrei. La maggioranza degli israeliani emozionati e felici

Messa e Regina Caeli ad Amman. Il Papa: abbiate il il coraggio di testimoniare Cristo e costruire nuovi ponti. La Chiesa deve molto alle donne

La "dignità" e la "missione" delle donne "non sono state sempre sufficientemente comprese e stimate". Nel corso dell'omelia, Benedetto XVI ha sottolineato il ruolo di "suore, maestre ed infermiere" nel costruire la pace in Medio Oriente. "Quanto la Chiesa in queste terre deve alla testimonianza di fede e di amore di innumerevoli madri cristiane, Suore, maestre ed infermiere, di tutte quelle donne che in diverse maniere hanno dedicato la loro vita a costruire la pace e a promuovere l'amore", ha detto il Papa.

"Fin dalle prime pagine della Bibbia, vediamo come uomo e donna creati ad immagine di Dio, sono chiamati a completarsi l'un l'altro come amministratori dei doni di Dio e suoi collaboratori nel comunicare il dono della vita, sia fisica che spirituale, al nostro mondo. Sfortunatamente - ha rilevato - questa dignità e missione donate da Dio alle donne non sono state sempre sufficientemente comprese e stimate. La Chiesa, e la società nel suo insieme, sono arrivate a rendersi conto quanto urgentemente abbiamo bisogno di ciò che il mio predecessore Papa Giovanni Paolo II chiamava "il carisma profetico" delle donne come portatrici di amore, maestre di misericordia e costruttrici di pace, comunicatrici di calore ed umanità ad un mondo che troppo spesso giudica il valore della persona con freddi criteri di sfruttamento e profitto. Con la sua pubblica testimonianza di rispetto per le donne e con la sua difesa dell'innata dignità di ogni persona umana - ha aggiunto Papa Ratzinger - la Chiesa in Terra Santa può dare un importante contributo allo sviluppo di una cultura di vera umanità e alla costruzione della civiltà dell'amore". In Medio Oriente, ha auspicato Papa Ratzinger, ''possa ogni famiglia cristiana crescere nella fedeltà a questa sua nobile vocazione di essere una vera scuola di preghiera, dove i fanciulli imparano il sincero amore di Dio, dove maturano nell'autodisciplina e nell'attenzione ai bisogni degli altri, e dove, modellati dalla sapienza che proviene dalla fede, contribuiscono a costruire una società sempre più giusta e fraterna''. ''Le forti famiglie cristiane di queste terre - ha concluso - sono una grande eredità tramandata dalle precedenti generazioni: possano le famiglie di oggi essere fedeli a questa grande eredita' e non venga mai a mancare il sostegno materiale e morale di cui hanno bisogno per attuare il loro insostituibile ruolo a servizio della società''. I cristiani del Medio Oriente devono "dare testimonianza all'amore che ci ispira a 'sacrificare' la nostra vita nel servizio agli altri e così a contrastare modi di pensare che giustificano lo 'stroncare' vite innocenti". "Che il coraggio di Cristo nostro pastore vi ispiri e vi sostenga quotidianamente nei vostri sforzi di dare testimonianza della fede cristiana e di mantenere la presenza della Chiesa nel cambiamento del tessuto sociale di queste antiche terre", ha detto Benedetto XVI.

''La fedeltà alle vostre radici cristiane, la fedeltà alla missione della Chiesa in Terra Santa, vi chiedono un particolare tipo di coraggio: il coraggio della convinzione nata da una fede personale, non semplicemente da una convenzione sociale o da una tradizione familiare; il coraggio di impegnarvi nel dialogo e di lavorare fianco a fianco con gli altri cristiani nel servizio del Vangelo e nella solidarietà con il povero, lo sfollato e le vittime di profonde tragedie umane; il coraggio di costruire nuovi ponti per rendere possibile un fecondo incontro di persone di diverse religioni e culture e così arricchire il tessuto della società. Ciò - ha concluso - significa anche dare testimonianza all'amore che ci ispira a "sacrificare" la nostra vita nel servizio agli altri e così a contrastare modi di pensare che giustificano lo 'stroncare' vite innocenti". "La comunità cattolica di qui è profondamente toccata dalle difficoltà e incertezze che riguardano tutti gli abitanti del Medio Oriente; non dimenticate mai la grande dignità che deriva dalla vostra eredità cristiana, e non venite mai meno al senso di amorevole solidarietà verso tutti i vostri fratelli e sorelle della Chiesa in tutto il mondo!", ha detto Papa Ratzinger.
A conclusione della Messa, prima della recita del Regina Caeli, il Papa è tornato a lodare il "carisma profetico delle donne, come portatrici di amore, maestre di misericordia e costruttrici di pace". Benedetto XVI ha invocato l'intercessione della Madonna "su tutti i Cristiani di queste terre; con l'aiuto delle sue preghiere possano essere veramente una cosa sola nella fede che professano e nella testimonianza che offrono".
Il Papa ha incontrato un gruppo di rifugiati iracheni in Giordania: lo ha reso noto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "Un gruppo di rifugiati iracheni ha salutato il Papa ed ha ricevuto il suo saluto", ha detto Lombardi. In Giordania, ha ricordato il gesuita, ci sono circa 40 mila rifugiati iracheni. Tenuti con difficoltà a freno dai gendarmi vaticani, i fedeli giordani hanno circondato con calorosa insistenza Benedetto XVI, a conclusione della Messa. Il Papa si è poi recato al Vicariato Latino di Amman per il pranzo ufficiale con i vescovi di tutta la regione.
I testi integrali:
Abu Mazen: la visita di Benedetto XVI a Betlemme sarà fruttuosa. Il dono al Papa di Shimon Peres

Il presidente israeliano Shimon Peres consegnerà a Benedetto XVI un Vecchio Testamento che gli scienziati locali hanno ridotto a un chip di silicone della grandezza di una capocchia di spillo. Lo ha reso noto il suo ufficio. La Bibbia, scritta in ebraico, è stata incisa su un chip della grandenzza di 0,5 millimetri quadrati dagli scienziati del Technion, l'Istituto di Tecnologia di Israele. Peres, si legge in un comunicato, consegnerà il testo di 308.428 parole al Pontefice quando quest'ultimo arriverà in Israele lunedì. Il chip è stato collocato in una custodia di vetro che ha una lente di ingradimento con spiegazioni tecniche della Bibbia in miniatura in ebraico e inglese e i primi 13 versi del Libro della Genesi ingranditi 10.000 volte.
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