giovedì 12 gennaio 2012
Pio XII nel 1941 incontra Howard Wisla, sfuggito alla persecuzione nazifascista: non dimenticarlo mai, sii sempre fiero di essere ebreo!

Raffaele Alessandrini, L'Osservatore Romano
I saluti al Papa del presidente della Regione Lazio, del presidente della Provincia e del sindaco di Roma: al centro famiglia e lotta alla povertà

“Nessuno di noi - ha detto il sindaco di Roma - potrà più dimenticare il nome della piccola Joy e di suo padre Zhou”, il papà e la sua bimba cinese di 9 mesi uccisi a Roma. Alemanno sottolinea: extracomunitari i cui aggressori sembrano essere altri immigrati. Mai come oggi, sostiene dunque il sindaco di Roma, la contrapposizione “non è fra cittadini italiani ed extracomunitari...ma tra persone che seguono la via dell’onestà e persone che invece hanno scelto la via dell’illegalità e della violenza”. Quindi, fra le iniziative ricordate “i buoni della speranza” e il dono portato dal Comune di Roma al Papa è proprio “una raccolta di buoni acquisto da distribuire alle famiglie più povere”. L’attenzione è comunque molto puntata anche sulla famiglia: c’è l’ipotesi di creare una “carta di Credito sociale” dedicata ad anziani e famiglie in collaborazione con la diocesi di Roma e una “Fondazione per la famiglia” per aiutare le giovani coppie ad unirsi in matrimonio: "Ritorna evidente la necessità di applicare subito una riforma fiscale che si ispiri al principio del 'Quoziente familiare', che a Roma vogliamo applicare cominciando dalle imposte comunali e dalle tariffe sui servizi. Lo faremo nel prossimo bilancio, che sarà un bilancio difficile, ma proprio per questo bisognoso di misure sociali attente al reddito delle famiglie. Ci auguriamo che questo nostro impegno sia uno sprone per il governo e il parlamento per fare altrettanto a livello nazionale". "La nostra Città - ha infine detto Alemanno - è ancora in grado di lanciare messaggi di carattere universale. Roma si è candidata come sede dei Giochi Olimpici del 2020. Ebbene anche questa nostra candidatura sarà vissuta non come mera competizione sportiva e progettuale, ma come proposta di idee e di valori di carattere universale".
"La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e finanziaria - ha detto da parte sua il presidente della Regione Polverini -. È realmente una crisi strutturale, culturale e di valori. Abbiamo chiaro il compito al quale siamo chiamati a ragione degli uffici che ricopriamo: impedire che le scelte più facili abbiano il sopravvento, che il tornaconto immediato sia criterio e misura del nostro agire". La Regione Lazio intende “rafforzare il volontariato cattolico organizzato”, ha affermato, ricordando anche l’introduzione del “bonus bebè”. Ha rievocato quindi la visita del Papa a Rebibbia: "A tale proposito, con speciale compiacimento, ho l’onore di rappresentarle che quanto annunciatole lo scorso anno, in merito al procedimento amministrativo indirizzato alla realizzazione dell’Istituto a custodia attenuata per le madri detenute, è finalmente giunto alla sua fase conclusiva registrando l’unanime sostegno di tutte le forze politiche".
“Il suo messaggio ci spinge ad avere più coraggio”, ha affermato, davanti al Papa, Zingeretti: "L'anno alle nostre spalle sarà ricordato come un anno difficile, per molte famiglie drammatico. È cresciuta la povertà, sono aumentate le disuguaglianze. La crisi economica si è trasformata in crisi sociale col rischio concreto di un degrado civile e umano nel rapporto tra le persone. Uno degli effetti peggiori è stata l'umiliazione, nell'azione amministrativa degli Enti Locali, della capacità di offrire servizi alle persone". "Desideriamo rinnovare dunque l’impegno perché si attuino forti politiche umane di integrazione e crescita, affinché anche in Italia si approvi una legge per il diritto di cittadinanza per i bambini nati in Italia da persone immigrate". Presto, ricorda il presidente della Provincia, ci sarà un anche un bando pubblico chiamato “della Fraternità” per aiutarele piccole realtà del territorio che hanno bisogno di sostegno.
Radio Vaticana, Il Messaggero.it
Il Papa: riscoprire la relazionalità con Dio e gli altri come elemento costitutivo dell'esistenza primo passo per dare vita a una società più umana

La crisi attuale, ha esordito Benedetto XVI, “può essere anche un’occasione per l’intera comunità civile di verificare se i valori posti a fondamento del vivere sociale abbiano generato una società più giusta, equa e solidale, o se non sia, invece, necessario un profondo ripensamento per recuperare valori che sono alla base di un vero rinnovamento della società e che favoriscano una ripresa non solo economica, ma anche attenta a promuovere il bene integrale della persona umana”. In questo contesto, “la comunità cristiana è impegnata in una costante opera educativa, in particolare verso le nuove generazioni”, affinchè " i valori che per secoli hanno fatto di Roma e del territorio circostante una luce per il mondo possano essere assunti, in modo rinnovato, a fondamento di un migliore futuro per tutti". “È importante che maturi un rinnovato umanesimo nel quale l’identità dell’essere umano sia compresa con la categoria di persona”, perché “la crisi attuale ha nelle sue radici anche l’individualismo, che oscura la dimensione relazionale dell’uomo e lo conduce a chiudersi nel proprio piccolo mondo, ad essere attento a soddisfare innanzitutto i propri bisogni e desideri, preoccupandosi poco degli altri”. “La speculazione nelle locazioni, l’inserimento sempre più faticoso nel mondo del lavoro per i giovani, la solitudine di tanti anziani, l’anonimato che caratterizza spesso la vita nei quartieri delle città e lo sguardo a volte superficiale sulle situazioni di emarginazione e di povertà, non sono forse conseguenza di questa mentalità?”, si è domandato il Santo Padre. "La fede ci dice che l’uomo è un essere chiamato a vivere in relazione e che l’io' può trovare se stesso proprio a partire da un 'tu' che lo accetti e lo ami. E questo 'Tu' è anzitutto Dio, l’unico capace di dare all’uomo un’accoglienza incondizionata e un amore infinito, e sono gli altri, a iniziare dai più vicini. Riscoprire questa relazionalità come elemento costitutivo della propria esistenza è il primo passo per dare vita a una società più umana” è stato l’invito del Papa, che ha citato il famoso apologo di Menenio Agrippa, riportato da Tito Livio nella sua Storia di Roma, per ricordare che “è compito anche delle Istituzioni favorire la crescita della coscienza di essere parte di un’unica realtà, in cui ognuno, a somiglianza del corpo umano, è importante per il tutto”. “La coscienza di essere un 'corpo' potrà crescere se si consoliderà il valore dell’accoglienza, già profondamente radicato nel cuore degli abitanti di Roma e del Lazio”, come hanno dimostrato ad esempio i giorni della Beatificazione di Giovanni Paolo II, quando “migliaia di pellegrini giunti nell’Urbe hanno potuto vivere giorni sereni e di fraternità, grazie anche alla vostra preziosa collaborazione”. “La Caritas diocesana e le comunità cristiane – ha sottolineato Benedetto XVI - non si risparmiano in quest’opera di accoglienza, in particolare verso coloro che, provenendo da Paesi in cui la povertà è spesso causa di morte, o fuggendo da essi per tutelare la propria incolumità, giungono nelle nostre città e bussano alle porte delle parrocchie”. Per il Papa “è necessario alimentare percorsi di piena integrazione, che consentano l’inserimento nel tessuto sociale, affinché essi possano offrire a tutti la ricchezza di cui sono portatori”. In tal modo, ha ribadito, “ciascuno imparerà a sentire il luogo dove risiede come la ‘casa comune’ in cui abitare e dalla quale prendersi cura”. “Insieme con l’accoglienza deve rafforzarsi il valore della solidarietà”, l'esortazione del Santo Padre, secondo il quale “è un’esigenza di carità e giustizia che nei momenti difficili coloro che hanno maggiori disponibilità si prendano cura di chi vive in condizioni disagiate”. Alle istituzioni, poi, spetta il compito di “mostrare sempre attenzione e appoggio a quelle realtà da cui dipende il bene della società”, in primo luogo assicurando “uno speciale sostegno alle famiglie, in particolare a quelle numerose, che spesso si trovano a dover affrontare difficoltà, rese talvolta più acute dalla mancanza o dalla insufficienza del lavoro”. “Vi incoraggio a difendere la famiglia fondata sul matrimonio come essenziale cellula della società e a fare ogni sforzo perché a tutti i nuclei familiari siano garantite le condizioni necessarie per un vivere dignitoso”, l’appello del Papa. “La solidarietà deve poi indirizzarsi verso i giovani, che sono i più penalizzati dalla mancanza di lavoro. Una società solidale – ha spiegato – deve sempre avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, predisponendo adeguate politiche che garantiscano un alloggio a costi equi e che facciano tutto il possibile per assicurare un’attività lavorativa”, “per evitare che cadano vittime di organizzazioni illegali, che offrono facili guadagni e non rispettino il valore della vita umana”. Allo stesso tempo, ha proseguito Benedetto XVI, “è necessario promuovere una cultura della legalità, aiutando i cittadini a comprendere che le leggi servono per incanalare le tante energie positive presenti nella società e così permettere la promozione del bene comune”. “Anche i recenti episodi di violenza nel territorio spingono a continuare nell’impegno per educare al rispetto della legalità e per tutelare la sicurezza”, ha aggiunto il Papa. Alle istituzioni, infine, “è affidato il compito, oltre che di essere esemplari nel rispetto delle leggi, di emanare provvedimenti giusti ed equi, che tengano conto anche di quella legge che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo e che può essere conosciuta da tutti mediante la ragione”. Accoglienza, solidarietà e legalità: sono questi, per il Papa, i “valori fondamentali per guardare all’inizio dell’anno con maggiore serenità”, a partire dalla consapevolezza che “il destino di ognuno è legato a quello di tutti”.
SIR, Radio Vaticana
UDIENZA AGLI AMMINISTRATORI DELLA REGIONE LAZIO, DEL COMUNE E DELLA PROVINCIA DI ROMA - il testo integrale del discorso del Papa
Documento dei vescovi belgi sugli abusi: vogliamo assumerci una responsabilità morale e collaborare a riconoscimento e guarigione della sofferenza

SIR
La 'Lonely Planet' di Benedetto. Nel 2012 diverrà il sesto Papa più anziano della storia, ma lui ha un'agenda piena di significativi eventi

Brian Berni, Notapolitica.it
Il Papa: ogni miglior auspicio per le concrete iniziative di Meter a favore della tutela dei minori. Di Noto: lo sosteniamo nella pulizia nella Chiesa

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