venerdì 14 maggio 2010

Il Papa è tornato a Roma, concluso il viaggio in Portogallo. Il messaggo del presidente Napolitano: le sue parole hanno toccato il cuore degli uomini

E' terminato il viaggio apostolico del Papa in Portogallo. L'aereo con a bordo Benedetto XVI è arrivato all'aeroporto militare di Ciampino intorno alle 18. Papa Ratzinger è stato accolto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Benedetto XVI ha fatto poi rientro in Vaticano in elicottero. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inviato a Papa Benedetto il seguente messaggio: ''Al rientro dal Suo viaggio Apostolico in Portogallo, desidero rivolgerLe un cordiale saluto di bentornato. La Sua missione pastorale è stata, anche in questa circostanza, un esempio ed un motivo di conforto per i popoli della Terra e le Sue parole hanno toccato il cuore degli uomini di buona volontà. Con profonda considerazione, Le rivolgo il mio affettuoso pensiero''.

Padre Lombardi: nonostante le prove la Chiese vive e cammina con lo Spirito. Le parole di Benedetto XVI in Portogallo valgono al di là della crisi

"Nonostante le prove – esterne ed interne - la Chiesa vive e cammina, accompagnata dallo Spirito": è il commento di padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, al viaggio apostolico del Papa in Portogallo, concluso oggi. Il gesuita dedica il suo editoriale per la Radio Vaticana alla tappa di Fatima e al "popolo di Dio" che da quasi un secolo si reca in pellegrinaggio al santuario mariano. "Chi lo ha chiamato? Chi lo ha convocato? Non certo i media, non esperti organizzatori, neppure i vescovi, neppure il Papa. Sappiamo bene che questa gente è stata chiamata qui da una 'piccola e luminosa Signora' apparsa a tre pastorelli in questo luogo insignificante e sperduto. Sono passati quasi cent'anni e il richiamo non ha perso la sua forza. E negli ultimi 40 anni, nel fatidico 13 maggio, è venuto cinque volte anche il Papa da Roma. Anche lui non ha voluto sottrarsi alla forza di questo richiamo e si è fatto pellegrino con il popolo di Dio che gli è stato affidato".
Ad una domanda dei giornalisti sui pochi riferimenti contenuti nei discorsi di Benedetto XVI in Portogallo alla crisi economica che colpisce il paese lusitano e il mondo intero, il portavoce vaticano ha detto: "Speriamo che questa crisi passi e le cose che ha detto il Papa possano valere al di là di questo momento". I discorsi del Papa "non sono stati di carattere contingente", ha detto il gesuita nel corso di una conferenza stampa a conclusione della Messa celebrata da Papa Ratzinger a Porto. "Il suo incontro specifico, ieri a Fatima, con il mondo della pastorale sociale, mostra, ad ogni modo, l'attenzione che il Papa dedica alla povertà e ai problemi della società". Quello della crisi è dunque, per Lombardi, un tema "presente nell'orizzonte del viaggio".

Apcom

Il Papa saluta il Portogallo: manifestate la grandezza d'animo, il profondo senso di Dio, l'apertura solidale retta da valori dell'umanesimo cristiano

Dopo aver lasciato il piazzale dell’Avenida dos Aliados, salutato da migliaia di persone, e raggiunto in Papamobile l’aeroporto internazionale di Porto, ha avuto luogo la cerimonia di congedo del Papa dal Portogallo, ultimo atto del suo viaggio apostolico nel Paese. Dopo gli onori militari e l’esecuzione degli inni e prima del discorso del Presidente della Repubblica del Portogallo Aníbal Cavaco Silva, il Santo Padre Benedetto XVI pronuncia il discorso. “Non cessi di crescere tra voi la concordia, che è essenziale per una salda coesione, via necessaria per affrontare con responsabilità comune le sfide che vi stanno dinnanzi. Continui questa gloriosa Nazione a manifestare la grandezza d’animo, il profondo senso di Dio, l’apertura solidale, retta da principi e valori impregnati di umanesimo cristiano”. Benedetto XVI ha salutato “tutti i portoghesi, cattolici o no, gli uomini e le donne che vivono qui, anche se non sono nati qui”. Un saluto particolare, il Papa lo ha rivolto “al Signor Presidente della Repubblica, che mi ha onorato con la sua presenza da quando sono arrivato qui, ai miei fratelli Vescovi con i quali ho rinnovato la profonda unione nel servizio del Regno di Cristo, al Governo e a tutte le autorità civili e militari, che si sono prodigate con visibile dedizione lungo l’intero viaggio”.
“Al termine della mia visita, rivive nel mio spirito la densità di tanti momenti vissuti in questo pellegrinaggio in Portogallo. Custodita nell’anima porto la cordialità della vostra affettuosa accoglienza, la forma tanto calorosa e spontanea con la quale si sono cementati i vincoli di comunione con i gruppi che ho potuto contattare, l’impegno che ha significato la preparazione e la realizzazione del programma pastorale”. Ringraziando per “l’affettuosa accoglienza” ricevuta, il Papa ha ricordato la sua presenza a Fatima dove, ha detto, “ho pregato per il mondo intero chiedendo che il futuro porti maggiore fraternità e solidarietà, un maggiore rispetto reciproco e una rinnovata fiducia e confidenza in Dio, nostro Padre che è nei cieli”. “È stata per me una gioia essere testimone della fede e della devozione della comunità ecclesiale portoghese”, ha proseguito, citando tutti gli incontri tenuti durante il viaggio, nei quali ha incontrato le diverse parti della società: bambini, giovani, presbiteri, diaconi, religiosi, vescovi, operatori culturali, operatori della pastorale sociale, oltre “il vibrare della fede dei fedeli nelle diocesi che ho visitato”. A tutti il Papa ha augurato “che il Vangelo venga accolto nella sua integralità e testimoniato con passione da ogni discepolo di Cristo, affinché esso si riveli come lievito di autentico rinnovamento dell’intera società!”. “Il mio desiderio – ha concluso - è che la mia visita divenga incentivo per un rinnovato ardore spirituale e apostolico. Che il Vangelo venga accolto nella sua integralità e testimoniato con passione da ogni discepolo di Cristo, affinché esso si riveli come lievito di autentico rinnovamento dell’intera società!”. “Continuiamo a camminare nella speranza! Addio!”. Conclusa con il saluto alle Autorità presenti la cerimonia di congedo, Benedetto XVI è salito a bordo dell’aereo A320 della TAP che, decollato intorno alle 14.00 locali, è partito alla volta di Roma.

SIR, Korazym.org


Gli universitari di Porto regalano a Benedetto XVI una t-shirt per il controllo cardiaco, il mantello degli accademici e una chitarra

La diocesi e i giovani universitari di Porto ha regalato al Papa, questa mattina nella città portoghese, una t-shirt bianca che permette di monitorare in tempo reale il battito cardiaco. "Rispondendo all'iniziativa del nostro vescovo di offrire frutti della creatività e dell'innovazione, l'università cattolica e Biodevices offrono a Sua Santità un prezioso frutto della ricerca e dello sviluppo portoghese", afferma in una nota Joaquim Azevedo, presidente del centro regionale portoghese della locale università cattolica. La t-shirt registra i battiti cardiaci ed è composta anche di un hardware che esamina lo stato del cuore. Solitamente colorata, è stata prodotta in bianco espressamente per il Papa. Al Papa sono stati donati anche un mantello universitario e una chitarra bianca.

Apcom

Il saluto del Papa alla città di Porto: grazie per la festosa accoglienza, vi affido a Maria e vi abbraccio affettuosamente in Cristo nostra speranza

Dal balcone del palazzo municipale di Porto, Benedetto XVI ha salutato così i fedeli riuniti nell'Avenida dos Aliados, al termine della Santa Messa. “Sono felice di trovarmi in mezzo a voi e vi ringrazio per la festosa e cordiale accoglienza che mi avete riservata nella città di Porto, la "Città della Vergine”. “Alla sua materna protezione affido le vostre vite e famiglie, le vostre comunità e strutture al servizio del bene comune, in particolare le università di questa città i cui studenti si sono dati appuntamento qui e mi hanno manifestato la loro gratitudine e la loro adesione al Magistero del Successore di Pietro. Grazie per la presenza e per la testimonianza della vostra fede”. “Volentieri avrei accettato l’invito a prolungare la mia permanenza nella vostra città – ha detto il Papa - ma non mi è possibile. Permettetemi, dunque, di partire, abbracciandovi tutti affettuosamente in Cristo, nostra Speranza”.

SIR

Messa a Porto. Il Papa: con il Successore di Pietro testimoni di Gesù risorto, proponendo e non imponendo, dialogando con culture e religioni diverse

“’Bisogna che uno divenga testimone, insieme a noi, della risurrezione’, diceva Pietro. E il suo attuale Successore ripete a ciascuno di voi: Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù”: è l’appello lanciato questa mattina dal Papa nell’omelia della Santa Messa celebrata nella città di Porto, sul grande piazzale dell’Avenida dos Aliados davanti a oltre 120mila fedeli. Benedetto XVI ha chiesto: “In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto?”. Dopo avere parlato di “sproporzione tra le forze in campo” nell’annuncio evangelico, ha ricordato che lo stesso Gesù era “solo o quasi nei momenti decisivi”. Eppure, ha aggiunto, “è avvenuto che, alla fine, dallo stesso amore che ha creato il mondo, la novità del Regno è spuntata come piccolo seme che germina la terra, come scintilla di luce che irrompe nelle tenebre, come alba di un giorno senza tramonto”. Il Papa ha quindi sottolineato che tale compito di annuncio compete a ciascun credente, in quanto “il cristiano è, nella Chiesa e con la Chiesa, un missionario di Cristo inviato nel mondo. Questa è la missione improrogabile di ogni comunità ecclesiale: ricevere da Dio e offrire al mondo Cristo risorto”. Lo stile dell’annuncio da parte dei credenti deve essere, secondo il Papa, caratterizzato da considerazione e rispetto: “Nulla imponiamo, ma sempre proponiamo, - ha detto - come Pietro ci raccomanda in una delle sue lettere: "Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi". E tutti, alla fine, ce la domandano, anche coloro che sembrano non domandarla”.
Ha quindi proposto una considerazione: “Per esperienza personale e comune, - ha affermato - sappiamo bene che è Gesù colui che tutti attendono. Infatti le più profonde attese del mondo e le grandi certezze del Vangelo si incrociano nell’irrecusabile missione che ci compete, poiché «senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. Il Papa ha quindi invitato a riflettere sugli “enormi problemi dello sviluppo dei popoli che quasi ci spingono allo sconforto e alla resa”. “Ci viene in aiuto – ha affermato a questo riguardo - la parola del Signore Gesù Cristo che ci fa consapevoli: ‘Senza di me non potete far nulla”, e c’incoraggia: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Parlando dell’odierna situazione religiosa e spirituale, Benedetto XVI ha poi affermato: “In questi ultimi anni, è cambiato il quadro antropologico, culturale, sociale e religioso dell’umanità; oggi la Chiesa è chiamata ad affrontare nuove sfide ed è pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme ad ogni persona di buona volontà la pacifica convivenza dei popoli”. Il Papa ha quindi sostenuto che “il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche; in effetti ci attendono non soltanto i popoli non cristiani e le terre lontane, ma anche gli ambiti socio-culturali e soprattutto i cuori che sono i veri destinatari dell’azione missionaria del popolo di Dio”.
L’invito ai credenti di farsi annunciatori deve tener conto, ha detto, che “si tratta di un mandato il cui fedele compimento "deve procedere per la stessa strada seguita da Cristo, la strada, cioè, della povertà, dell’obbedienza, del servizio e dell’immolazione di se stesso fino alla morte, da cui uscì vincitore con la sua risurrezione". Sì! – ha poi concluso - Siamo chiamati a servire l’umanità del nostro tempo, confidando unicamente in Gesù, lasciandoci illuminare dalla sua Parola”.
Al termine della celebrazione, il Papa ha benedetto la prima pietra del seminario Redemptoris Mater di Porto. Mons. Manuel José Macario do Nascimento Clemente, vescovo di Porto, ha dato il benvenuto a Benedetto XVI, prima della celebrazione, dicendo che la società portoghese pone "sollecitazioni a volte drammatiche" ai cattolici del Paese. "Nelle famiglie, nelle scuole, nell'economia e nella società in generale, ci sono molte sollecitazioni - a volte drammatiche - della presenza e della carità dei cristiani", ha detto. Il presule ha poi ricordato la "missione evangelizzatrice" della società contemporanea è "della massima urgenza" per i cattolici di Porto. I fedeli, ha detto, devono essere "testimoni del Risorto. E questo proprio - ha concluso - vogliamo essere, e proprio di questo il mondo ha bisogno, affinché i segnali di vita e di speranza si sovrappongano sempre di più alle difficoltà e alle delusioni che l'attualità sociale ed economica, accompagnate dalla grande indecisione culturale, tante volte causano".

SIR, Apcom


L'arrivo a Porto. Il Papa accolto nelle strade da migliaia di persone e salutato dalle imbarcazioni. Il sindaco gli dona le chiavi della città

L'elicottero militare decollato a Fatima è atterrato intorno alle 9.30 ora locale a Porto, polo industriale e seconda città del Portogallo, ultima tappa del suo viaggio apostolico di quattro giorni nel Paese. Benedetto XVI è sceso con sorpendente agilità dal portellone posteriore. Il Papa si è servito dunque del piano inclinato solitamente utilizzato dai soldati trasportati sul mezzo e che, poco prima, aveva messo alla prova alcuni membri del seguito, in vistoso imbarazzo data la pendenza. Percorrendo poi in Papamobile i 5 km che separano l'eliporto della caserma Serra do Pilar al centro della città di Porto, Benedetto XVI ha attraversato un lungo ponte ricevendo il saluto di alcune decine di imbarcazioni da pesca e da diporto che hanno messo in funzione le sirene. Una discreta folla davanti all'eliporto e una fila ininterrotta ai lati delle strade nei tratti abitati del percorso, la cui presenza si intensificava mano mano che il corteo procedeva verso Avenida dos Aliados. Il grande piazzale era gremito di fedeli e maxi schermi sono stati posizionati in piazza limitrofe per consentire a chi non ha trovato posto nei settori di seguire ugualmente il rito. Giunto davanti al Municipio di Porto, dove è stata allestita la sagrestia, il Pontefice è stato accolto dal sindaco, che gli ha consegnato le chiavi della città.

Agi