
venerdì 14 maggio 2010
Il Papa è tornato a Roma, concluso il viaggio in Portogallo. Il messaggo del presidente Napolitano: le sue parole hanno toccato il cuore degli uomini

Padre Lombardi: nonostante le prove la Chiese vive e cammina con lo Spirito. Le parole di Benedetto XVI in Portogallo valgono al di là della crisi

Ad una domanda dei giornalisti sui pochi riferimenti contenuti nei discorsi di Benedetto XVI in Portogallo alla crisi economica che colpisce il paese lusitano e il mondo intero, il portavoce vaticano ha detto: "Speriamo che questa crisi passi e le cose che ha detto il Papa possano valere al di là di questo momento". I discorsi del Papa "non sono stati di carattere contingente", ha detto il gesuita nel corso di una conferenza stampa a conclusione della Messa celebrata da Papa Ratzinger a Porto. "Il suo incontro specifico, ieri a Fatima, con il mondo della pastorale sociale, mostra, ad ogni modo, l'attenzione che il Papa dedica alla povertà e ai problemi della società". Quello della crisi è dunque, per Lombardi, un tema "presente nell'orizzonte del viaggio".
Apcom
Il Papa saluta il Portogallo: manifestate la grandezza d'animo, il profondo senso di Dio, l'apertura solidale retta da valori dell'umanesimo cristiano


“Al termine della mia visita, rivive nel mio spirito la densità di tanti momenti vissuti in questo pellegrinaggio in Portogallo. Custodita nell’anima porto la cordialità della vostra affettuosa accoglienza, la forma tanto calorosa e spontanea con la quale si sono cementati i vincoli di comunione con i gruppi che ho potuto contattare, l’impegno che ha significato la preparazione e la realizzazione del programma pastorale”. Ringraziando per “l’affettuosa accoglienza” ricevuta, il Papa ha ricordato la sua presenza a Fatima dove, ha detto, “ho pregato per il mondo intero chiedendo che il futuro porti maggiore fraternità e solidarietà, un maggiore rispetto reciproco e una rinnovata fiducia e confidenza in Dio, nostro Padre che è nei cieli”. “È stata per me una gioia essere testimone della fede e della devozione della comunità ecclesiale portoghese”, ha proseguito, citando tutti gli incontri tenuti durante il viaggio, nei quali ha incontrato le diverse parti della società: bambini, giovani, presbiteri, diaconi, religiosi, vescovi, operatori culturali, operatori della pastorale sociale, oltre “il vibrare della fede dei fedeli nelle diocesi che ho visitato”. A tutti il Papa ha augurato “che il Vangelo venga accolto nella sua integralità e testimoniato con passione da ogni discepolo di Cristo, affinché esso si riveli come lievito di autentico rinnovamento dell’intera società!”. “Il mio desiderio – ha concluso - è che la mia visita divenga incentivo per un rinnovato ardore spirituale e apostolico. Che il Vangelo venga accolto nella sua integralità e testimoniato con passione da ogni discepolo di Cristo, affinché esso si riveli come lievito di autentico rinnovamento dell’intera società!”. “Continuiamo a camminare nella speranza! Addio!”. Conclusa con il saluto alle Autorità presenti la cerimonia di congedo, Benedetto XVI è salito a bordo dell’aereo A320 della TAP che, decollato intorno alle 14.00 locali, è partito alla volta di Roma.
SIR, Korazym.org
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN PORTOGALLO NEL 10° ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA (11 - 14 MAGGIO 2010) (XVI) - il testo integrale del discorso del Papa
Gli universitari di Porto regalano a Benedetto XVI una t-shirt per il controllo cardiaco, il mantello degli accademici e una chitarra

Apcom
Il saluto del Papa alla città di Porto: grazie per la festosa accoglienza, vi affido a Maria e vi abbraccio affettuosamente in Cristo nostra speranza

SIR
Messa a Porto. Il Papa: con il Successore di Pietro testimoni di Gesù risorto, proponendo e non imponendo, dialogando con culture e religioni diverse

“’Bisogna che uno divenga testimone, insieme a noi, della risurrezione’, diceva Pietro. E il suo attuale Successore ripete a ciascuno di voi: Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù”: è l’appello lanciato questa mattina dal Papa nell’omelia della Santa Messa celebrata nella città di Porto, sul grande piazzale dell’Avenida dos Aliados davanti a oltre 120mila fedeli. Benedetto XVI ha chiesto: “In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto?”. Dopo avere parlato di “sproporzione tra le forze in campo” nell’annuncio evangelico, ha ricordato che lo stesso Gesù era “solo o quasi nei momenti decisivi”. Eppure, ha aggiunto, “è avvenuto che, alla fine, dallo stesso amore che ha creato il mondo, la novità del Regno è spuntata come piccolo seme che germina la terra, come scintilla di luce che irrompe nelle tenebre, come alba di un giorno senza tramonto”. Il Papa ha quindi sottolineato che tale compito di annuncio compete a ciascun credente, in quanto “il cristiano è, nella Chiesa e con la Chiesa, un missionario di Cristo inviato nel mondo. Questa è la missione improrogabile di ogni comunità ecclesiale: ricevere da Dio e offrire al mondo Cristo risorto”. Lo stile dell’annuncio da parte dei credenti deve essere, secondo il Papa, caratterizzato da considerazione e rispetto: “Nulla imponiamo, ma sempre proponiamo, - ha detto - come Pietro ci raccomanda in una delle sue lettere: "Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi". E tutti, alla fine, ce la domandano, anche coloro che sembrano non domandarla”.


Ha quindi proposto una considerazione: “Per esperienza personale e comune, - ha affermato - sappiamo bene che è Gesù colui che tutti attendono. Infatti le più profonde attese del mondo e le grandi certezze del Vangelo si incrociano nell’irrecusabile missione che ci compete, poiché «senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. Il Papa ha quindi invitato a riflettere sugli “enormi problemi dello sviluppo dei popoli che quasi ci spingono allo sconforto e alla resa”. “Ci viene in aiuto – ha affermato a questo riguardo - la parola del Signore Gesù Cristo che ci fa consapevoli: ‘Senza di me non potete far nulla”, e c’incoraggia: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Parlando dell’odierna situazione religiosa e spirituale, Benedetto XVI ha poi affermato: “In questi ultimi anni, è cambiato il quadro antropologico, culturale, sociale e religioso dell’umanità; oggi la Chiesa è chiamata ad affrontare nuove sfide ed è pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme ad ogni persona di buona volontà la pacifica convivenza dei popoli”. Il Papa ha quindi sostenuto che “il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche; in effetti ci attendono non soltanto i popoli non cristiani e le terre lontane, ma anche gli ambiti socio-culturali e soprattutto i cuori che sono i veri destinatari dell’azione missionaria del popolo di Dio”.


L’invito ai credenti di farsi annunciatori deve tener conto, ha detto, che “si tratta di un mandato il cui fedele compimento "deve procedere per la stessa strada seguita da Cristo, la strada, cioè, della povertà, dell’obbedienza, del servizio e dell’immolazione di se stesso fino alla morte, da cui uscì vincitore con la sua risurrezione". Sì! – ha poi concluso - Siamo chiamati a servire l’umanità del nostro tempo, confidando unicamente in Gesù, lasciandoci illuminare dalla sua Parola”.
Al termine della celebrazione, il Papa ha benedetto la prima pietra del seminario Redemptoris Mater di Porto. Mons. Manuel José Macario do Nascimento Clemente, vescovo di Porto, ha dato il benvenuto a Benedetto XVI, prima della celebrazione, dicendo che la società portoghese pone "sollecitazioni a volte drammatiche" ai cattolici del Paese. "Nelle famiglie, nelle scuole, nell'economia e nella società in generale, ci sono molte sollecitazioni - a volte drammatiche - della presenza e della carità dei cristiani", ha detto. Il presule ha poi ricordato la "missione evangelizzatrice" della società contemporanea è "della massima urgenza" per i cattolici di Porto. I fedeli, ha detto, devono essere "testimoni del Risorto. E questo proprio - ha concluso - vogliamo essere, e proprio di questo il mondo ha bisogno, affinché i segnali di vita e di speranza si sovrappongano sempre di più alle difficoltà e alle delusioni che l'attualità sociale ed economica, accompagnate dalla grande indecisione culturale, tante volte causano".
SIR, Apcom
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN PORTOGALLO NEL 10° ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA (11 - 14 MAGGIO 2010) (XV) - il testo integrale dell'omelia e del saluto del Papa
L'arrivo a Porto. Il Papa accolto nelle strade da migliaia di persone e salutato dalle imbarcazioni. Il sindaco gli dona le chiavi della città

Agi
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