
martedì 5 maggio 2009
Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Un concorso per la creazione del logo dell'evento di Madrid

Il Papa in Terra Santa. Il card Kasper: con gli ebrei è stata fatta piena chiarezza su tutto. Benedetto condannerà ancora la Shoah

Il Papa in Terra Santa. Il card. Sandri: Benedetto XVI desiderava andarci sin dall'inizio. E' il viaggio che da il tono al suo pontificato

Il Papa in Terra Santa. Il saluto di benvenuto di Shimon Peres: Gerusalemme accoglie questo artefice di pace a braccia aperte

Il Papa in Terra Santa. Conferenza stampa a Gerusalemme sugli ultimi preparativi del pellegrinaggio

Nominati tre vescovi e un gesuita per la visita apostolica ai Legionari di Cristo ordinata dal Papa

ll Papa in Terra Santa. Il re di Giordania: le sue parole saranno uno stimolo a camminare in fretta verso la pace

Il Papa in Terra Santa. Per la quarta volta Joseph Ratzinger nei luoghi santi della cristianità

Agorà dei giovani 2009. Le diocesi dell'Umbria si ritrovano a Perugia per una notte con Gesù

Entra nel vivo l’iniziativa-missione dell’“Agorà” dei giovani dell’Umbria che avrà come momento culmine la notte tra il 23 e il 24 maggio, quando a Perugia giungeranno le Pastorali giovanili delle altre sette diocesi dell’Umbria per riflettere, pregare e far festa tutti insieme. Sarà il momento conclusivo con alcune migliaia di giovani del percorso triennale dell’"Agorà dei giovani italiani", promosso dalla Pastorale giovanile nazionale della CEI iniziato con l'Incontro nazionale dei giovani con il Papa a Loreto 2007, proseguito a livello internazionale con la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney nel luglio 2008 e che terminerà in ogni diocesi italiana il 31 maggio, Domenica di Pentecoste. I giovani dell’Umbria hanno inteso viverlo in comunione, promuovendo l’iniziativa “All4One. Una notte con Gesù” nel capoluogo umbro il 23-24 maggio. “Pur prevedendo una particolare attenzione ai giovani, e quindi un ‘protagonismo’ della Pastorale giovanile – spiegano gli organizzatori umbri dell’iniziativa del 23 e del 24 maggio –, il progetto Agorà è stato strutturato come un laboratorio nel quale convergono per lavorare insieme più Pastorali (familiare, salute, scuola, sociale e lavoro) ciascuna delle quali apporta il proprio specifico”. Per questo motivo, proseguono gli organizzatori - la missione che precede l’evento finale, ed esso stesso, sono pensati come il riflesso della comunione tra differenti ambiti di Pastorale e tra molteplici realtà ecclesiali”. Inoltre, “essendo anche l’Anno Paolino, la missione si ordinerà per ‘motti paolini’: ogni pastorale sceglierà il suo e da quello tesserà l’annuncio per il proprio ambito”. Da ieri all’8 maggio in ogni zona pastorale dell’arcidiocesi perugino-pievese, con il contributo di tutte le Pastorali coinvolte, si terranno degli incontri in vista della lunga notte dell’“Agorà”; incontri destinati a tutta la comunità cristiana che riceverà una evangelizzazione “per motti paolini”.
Il Papa in Terra Santa. Un coro di ragazzi cristiani e musulmani animerà la Messa di Benedetto XVI a Gerusalemme

Ha scelto un repertorio di canti e musiche tradizionali, opportunamente riarrangiato, per dare ''a questa gente qualche cosa con cui cantare tutta assieme''. Padre Armando Pierucci, francescano originario delle Marche, è a Gerusalemme da oltre 20 anni. Quattordici anni fa ha fondato la scuola di musica della Custodia francescana di Terra Santa, il ''Magnificat''. E sarà proprio il coro del Magnificat, composto da ragazzi e ragazze sia cristiani che musulmani, che martedì 12 maggio canterà davanti a Papa Benedetto XVI in occasione della Messa celebrata nella valle di Josafat. La composizione del coro, spiega padre Pierucci, è la stessa di chi frequenta la scuola. Gli studenti vengono in buona parte dalla città vecchia di Gerusalemme, dove all'interno delle mura costruite da Solimano il Magnifico convivono il quartiere cristiano, quello musulmano e quello ebraico, senza contare il complesso degli armeni, anche loro cristiani. Ma mentre gli ebrei tendono a fare 'parte per se stessi', musulmani e cristiani vivono a stretto contatto, accomunati dalla lingua e dalla cultura araba e da una convivenza di secoli. ''La differenza di religione non è avvertita come discriminante. E non solo perchè qui si fa musica'', spiega il francescano, che tiene però a sottolineare come la sua scuola sia frequentata anche da alcuni ragazzi ebrei. Quella di Gerusalemme sarà la prima delle tre grandi Messe del Pontefice nel corso della tappa israeliana del suo viaggio in Terra Santa. L'attesa dei cristiani 'latini', come vengono chiamati i cattolici, è grande, anche se nessuno nasconde che avrebbe preferito che il pellegrinaggio di Papa Benedetto XVI cadesse in un altro momento, e non pochi mesi dall'attacco israeliano a Gaza. La convivenza è complessa: ''A Pasqua - racconta Hala, soprano nel coro del Magnificat da due anni - non ci hanno permesso di entrare nella città vecchia per andare alla Messa''. ''Ora però - aggiunge - aspettiamo solo che il Papa venga come un pastore che viene a trovare la sua comunità. Cosa speriamo che ci porti? Speranza, nient'altro''.
Il Papa in Terra Santa. Nella Messa a Beltemme un'intenzione di preghiera per i bambini morti o orfani di Gaza

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