venerdì 16 aprile 2010

83° genetliaco di Benedetto XVI. I bambini di 'Meter': ci sentiamo accolti e protetti nella Chiesa. Ti vogliamo bene, non ti sentire mai solo

“Caro Papa Benedetto, ti scriviamo questa lettera per manifestarti la nostra vicinanza in questo momento difficile che stanno attraversando la Chiesa e la società per il peccato e lo scandalo verso i più piccoli. Ti vogliamo tanto tanto bene; perché se amiamo Gesù, amiamo anche te. E per questo vogliamo assicurarti che preghiamo per te con tanto affetto”. Ecco che cosa scrivono i bambini e i ragazzi della Parrocchia Madonna del Carmine di Avola, guidata da don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter, a Benedetto XVI in occasione del suo 83° compleanno. Scrivono i piccoli: “Volevamo dirti che siamo grati alla Chiesa e ti vogliamo bene, perché ci sentiamo accolti, protetti e aiutati nella crescita spirituale. E sappiamo di poter aiutare tanti altri bambini contando su di te, come un Papà e un Nonno”. Poi i ragazzi di don Di Noto annunciano: “Ricorderemo nella preghiera e con tante attività tutti i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della pedofilia: nella nostra parrocchia si fa da 14 anni dal 25 aprile alla prima domenica di maggio”. E’ la Giornata per i Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, che si aprirà domenica 25 aprile. E concludono: “Ti salutiamo con un affetto immenso. Non ti sentire mai solo”.

SIR

Il Papa a Malta. La prima tappa spirituale del viaggio: la visita alla Grotta di San Paolo a Rabat. L'arciprete: conferma la devozione dell'Isola

La prima tappa che compirà il Papa a Malta, se si esclude la visita al presidente della Repubblica, sarà l’omaggio alla Grotta di San Paolo a Rabat (foto), piccola cittadina di 14mila abitanti a una decina di chilometri da Valletta, dove la tradizione vuole che l’Apostolo delle Genti fu imprigionato. Una piccola celletta di pochi metri quadrati, con la statua di San Paolo e la targa della visita di Giovanni Paolo II nel 1990. Qui, nella Grotta, Benedetto XVI si fermerà in preghiera silenziosa per qualche istante. Ed eccezionalmente potrà venerare anche la reliquia del braccio di San Paolo, custodita in una teca che viene esposta solamente una volta all’anno. L’arciprete della Chiesa di San Paolo, padre Louis Suban, ci mostra il tragitto che compirà il Papa durante la sua visita che durerà circa un’ora. “Benedetto XVI arriverà sabato pomeriggio, intorno alle 19.45. Dopo il saluto del sindaco della città – dice all'agenzia Zenit - bacerà la croce simbolo della missionarietà della chiesa. Poi entrerà nella Chiesa di San Paolo e davanti all’altare sosterà qualche momento per la preghiera silenziosa”. “Successivamente – spiega – si recherà alla grotta di San Paolo. Insieme all’arcivescovo di Malta, al vescovo di Gozo, e al cardinale Tarcisio Bertone reciterà una preghiera”. “A seguire – prosegue poi – il Papa incontrerà il capitolo, composto da 11 sacerdoti e un seminarista, nel cimitero della collegiata e firmerà il libro d’oro dei visitatori. Riceverà in dono una piccola scultura in argento raffigurante San Paolo e una papalina. Infine, Benedetto XVI saluterà i fedeli radunati nella piazza della chiesa”. “Siamo fieri e felici di poter accogliere il Papa – prosegue padre Louis – lo dico non solamente per ciò che provo personalmente ma a nome di tutta la Chiesa di San Paolo a Rabat. La parrocchia è molto felice di avere la visita del Successore di Pietro. La sua visita conferma la devozione e la radice cristiana di Malta”. La Chiesa di San Paolo, di stile barocco con mattoni romani, può contenere circa 400 persone. Fu costruita nell’antica città di Melita, nel 1675 da Cosmana Navarra. L’arciprete, da sette anni a Rabat, è stato ordinato il 29 giugno 1984, solennità dei Santi Pietro e Paolo. Come mai il Papa visita proprio Rabat? “Perché la Grotta di San Paolo è considerato il più importante Santuario di San Paolo nell’Isola. Ogni giorno viene visitato da centinaia di pellegrini, possiamo dire circa 300, specialmente dall’estero. E sabato pomeriggio, di pellegrino, ne arriverà uno davvero speciale”.

Serena Sartini, Zenit

'L'Osservatore Romano': la forza di Benedetto XVI si rivela nella capacità di seguire altri tempi e muoversi su strade diverse da quelle del mondo

L'Osservatore Romano sostiene che gli attacchi contro Benedetto XVI stanno suscitando l'effetto contrario, poiché mostrano la sua fermezza nel tenere il timone della barca di Pietro. In un articolo dal titolo “La libertà del Papa” Lucetta Scaraffia scrive: “a differenza di quanto si legge su molti giornali che, nell'imminenza del quinto anniversario di pontificato di Benedetto XVI, lo raffigurano come debole e attaccato da ogni parte, oppure come un anziano teologo che non sa comprendere il mondo di oggi, a differenza di chi ne chiede, con scritte sui muri o sui manifesti, delle impensabili dimissioni, sono convinta che per Papa Ratzinger questa ricorrenza coincida con un momento di forza”.
“Perché – spiega – le denunce e le polemiche danno ragione alla severità da lui sempre manifestata nei confronti dei preti colpevoli di abusi sessuali su minori, al suo atteggiamento intransigente nei confronti dei mali che affliggono la Chiesa e che egli stesso ha denunciato, prima di diventare successore di Pietro, con chiare e pubbliche parole”. “Questo momento di crisi, infatti, segna l'indubbia sconfitta di chi ha sempre sostenuto che il silenzio serviva a proteggere l'istituzione, di chi pensava che accettare il male fosse inevitabile in una realtà di deboli esseri umani, di chi ha preferito far finta di non vedere e non sapere”. “La tempesta farà pulizia nei ranghi della Chiesa – sottolinea –, spezzerà connivenze e aiuterà il Papa a costruire quella comunità di 'angeli' che si augurava qualche giorno fa, sapendo certo che si tratta di una speranza umanamente impossibile da realizzare, ma ben consapevole che bisogna proporsi un modello alto a cui aspirare per potere andare avanti e migliorare”. “La bufera permetterà soprattutto a Benedetto XVI di proseguire libero da un pesante fardello di colpe e silenzi per quella strada che ha indicato fin dal primo giorno del suo pontificato: una strada difficile e in salita verso un miglioramento continuo, del clero e dei fedeli”. “Nel suo apostolato – prosegue – il Papa chiede sempre di più e sembra spostare sempre più in alto l'asticella, senza accontentarsi di contare la folla dei fedeli che lo applaudono in piazza San Pietro o di constatare la ripresa delle sue parole da parte degli organi di informazione”. "Anzi, sembra che di ciò non si curi — e forse è anche per questo che i media si irritano - mentre è chiaro che gli importa soprattutto di guidare la Chiesa in avanti, verso una purificazione spirituale continua. È esclusivamente su tale piano che si muovono le sue parole e le sue spiegazioni dei testi sacri, è solo a questo livello che diventa eloquente il suo sguardo dolce, profondo e sempre attento”. “In sostanza – continua la Scaraffia –, a Benedetto XVI interessa solo fare bene il Papa, cioè la guida spirituale dei cattolici. Ed è questo che disturba tanto il mondo e i potenti padroni dell'informazione e della politica: il fatto che così evidentemente li consideri irrilevanti davanti all'esigenza di meditare e spiegare le parole di Gesù”. “'Non ci risponde, non parla di noi' continuano a protestare, e intanto non sanno ascoltare quello che dice, non sanno capire che nelle sue parole c'è sempre una risposta a quello che accade, ma spostata su un piano più alto. In una società dove vince sempre la volgarizzazione, la spiegazione più facile e quindi anche più grossolana, il Papa si propone come una frattura, una diversità per molti insostenibile”. “La sua forza si rivela in questa capacità di seguire altri tempi, di muoversi su strade diverse da quelle del mondo – aggiunge –. Per farlo bisogna essere veramente forti, bisogna saper vedere con molta chiarezza quello che accade, bisogna soprattutto saper reggere la solitudine”. “Benedetto XVI ne ha la capacità intellettuale e la forza spirituale e psicologica. Solo così può farci luce, può tracciare il cammino a una Chiesa purificata e libera, come sta facendo e farà”. “Si legge che oggi ci sono fedeli i quali, delusi dopo gli scandali degli abusi sessuali, lasciano la Chiesa – conclude –. Questo, al contrario, è proprio il momento di entrare, di scommettere sul fatto evidente che Gesù non abbandona la sua sposa e che i mali non prevarranno. Grazie anche al nostro Papa Benedetto”.

Zenit

Il Papa a Malta. L'Isola alla vigilia del viaggio. Mons. Cremona: abbiamo chiesto di accoglierlo con amore e ospitalità nella fede, come con San Paolo

Domani pomeriggio il Papa partirà per Malta. Si tratta del suo 14° viaggio internazionale, l’ottavo nel Continente europeo. Il breve viaggio apostolico, che si concluderà domenica, avviene in occasione del 1950° anniversario del naufragio di San Paolo sull’isola del Mediterraneo. La bambina ferma sul marciapiede assieme alla mamma svolge lentamente la grande pagina centrale a colori di quella che sembra una rivista per i più piccoli e l’immagine che appare è quella di un sorridente Benedetto XVI. La scena, un semplice scorcio di quotidianità colta a poche ore dall’arrivo del Papa, anima una polverosa viuzza di Rabat, sobborgo dove vecchie pietre a ridosso del mare custodiscono la piccola grotta nella quale 1950 anni fa San Paolo, sbattuto dalla tempesta contro le sue coste, fece scoccare a Malta la prima scintilla della fede. Tutto ciò che riguarda il prossimo arrivo eccellente è accompagnato da grande sobrietà. Foto, stemmi vaticani campeggiano in modo discreto, quasi a dire al mondo che il calore, l’affetto, quello sì intenso, che si nutre per il Papa non ha bisogno di essere acceso dal clamore. Del resto, per la gente dell’Isola, la cui solidità cristiana è testimoniata dalle 365 chiese sparse dovunque, “una per ogni giorno dell’anno” dicono con orgoglio, San Paolo è più che l’Apostolo delle Genti universalmente noto. Qui è venerato come un “padre” dai 413 mila cattolici, il 95% dei 443 mila abitanti. Da Rabat in mezz’ora si arriva a La Valletta e a Floriana, sorta di città-quartieri fortificate che si snodano l’una di seguito all’altra, divise da invisibili confini amministrativi ma unite da un unico cordone urbano: qui, si lavora per ultimare l’accoglienza e la sicurezza dei luoghi che vedranno la presenza di Benedetto XVI. Si ritocca il grande altare davanti alla Chiesa di San Publio che affaccia sulla piazza dei Granai (foto), dove una volta i romani ammassavano le granaglie e gli angloamericani le vettovaglie di guerra, e da dove il Papa domenica parlerà al cuore dei maltesi durante la Messa. E fermento si registra sulle banchine della frazione portuale di Kalkara, da dove domenica pomeriggio il Pontefice rivivrà in simbolo l’arrivo di San Paolo a Malta, percorrendo in catamarano 3 miglia marine fino al Porto Grande di La Valletta, luogo del raduno dei giovani. A raccontare gli eventi saranno quasi 200 giornalisti stranieri, più di 300 contando i locali, e una sessantina di televisioni, gran parte dei quali già al lavoro nell’accogliente centro stampa allestito all’Hotel Excelsior. Per le strade saranno in servizio 1800 poliziotti. Intanto, la Chiesa maltese, annunciano i giornali di oggi, prepara al Papa una sorpresa: 5 mila bambini pronti a intonare sabato pomeriggio, subito dopo la visita al presidente, il “Tanti auguri a te” al Papa, che oggi festeggia il suo compleanno. Un segno di festa e soprattutto di innocenza in un periodo in cui, e Malta non è immune, la tempesta degli abusi commessi dal clero si è abbattuta sulla Chiesa. Ma qui sanno bene, e la loro storia lo insegna, che da venti contrari, tempeste e naufragi Dio sa impiantare il seme del Vangelo. Nella popolazione, ha spiegato il vescovo Paul Cremona alla Radio Vaticana, ''il clima è di attesa'': in particolare, ''la Chiesa ha chiesto ai fedeli, nella Lettera pastorale pubblicata dai vescovi, di essere pronti ad accoglierlo come hanno fatto i maltesi quasi duemila anni fa con San Paolo: l'hanno accolto con tanto amore e con grande ospitalità, nella fede''. Nessun timore di contestazioni, quindi, dato che la Chiesa maltese ha risposto con decisione alla crisi degli abusi sui minori da parte del clero. ''In sintonia con la sua Lettera ai fedeli irlandesi - spiega ancora mons.Cremona -, abbiamo mostrato la nostra angoscia in particolare nei riguardi delle vittime degli abusi da parte di sacerdoti in tutto il mondo, ma anche qui a Malta. Da 11 anni abbiamo un 'response team', al quale si può rivolgere chiunque abbia una segnalazione di un simile abuso e che si farà carico di aprire un'indagine in merito. Abbiamo anche scritto che noi vogliamo fare del nostro meglio per eliminare questi abusi dalla Chiesa e quindi abbiamo rivolto un appello a tutti i maltesi: chiunque sia a conoscenza di un abuso, venga da noi per aiutarci ad estirpare - come ha detto il Papa - questo peccato, questo delitto''.

Radio Vaticana, Asca

83° genetliaco di Benedetto XVI. 'Avvenire': gratitudine perchè il 'non conformatevi' di Paolo vede in lei un testimone come tagliato da roccia antica

''Per i suoi 83 anni, Santità, più che una solidarietà oggi vorremmo dirle di una gratitudine. Una gratitudine profonda per ciò che lei testimonia ed è; con quella sua storia iniziata per noi in un tempo lontano, ma arrivata limpida e fedele ad oggi''. E' quanto scrive in occasione dell'83° compleanno di Papa Benedetto XVI il quotidiano Avvenire, che dedica il suo editoriale di prima pagina firmato da Marina Corradi ad alcune delle ''mille ragioni'' per dire grazie al Pontefice. Grazie, quindi, ''per una sensibilità che si incontra nelle sue parole, dalla ' Spe Salvi' al 'Gesù di Nazareth', e che va diritta alle domande e ai dubbi dei cristiani di questo momento storico. Perchè è strano: stupisce, in un uomo cresciuto naturaliter cristiano, che sia così intensamente cosciente dei dubbi della generazione successiva, quasi inconsapevolmente invece formata nel relativismo''. Avvenire ringrazia poi il Papa ''per la sfida che da anni conduce, prima e dopo Ratisbona: il Dio in cui crediamo non mutila, in niente, l'uso pieno della nostra umana ragione. (Grazie, perchè nei licei del dopo '68 a molti di noi hanno insegnato che il cristianesimo era una speranza da illusi)''. ''E grazie - inoltre - in questo compleanno in giorni amari, della disarmante audacia della Lettera ai cattolici d'Irlanda. Della sollecitudine per gli innocenti, in realtà già mostrata nelle linee guida della Congregazione per la dottrina della fede, dove si affermava che in qualsiasi momento del procedimento canonico al vescovo locale è conferito 'il potere di tutelare i bambini'''. ''Lo sappiamo in fondo, che tanti attacchi affondano radici - continua l'articolo - in qualcosa che va oltre tutte le accuse espresse. E' la radicale opposizione della Chiesa alla mentalità del 'mondo', ciò che alimenta una ostilità che cova e lievita, e a tratti sbuca alla superficie''. Grazie, infine, scrive il giornale della CEI, ''dell'esempio indicato nel 'Gesù di Nazareth''' rivolto a colui che ''non si accontenta della realtà esistente e non soffoca l'inquietudine del cuore, quell'inquietudine che rimanda l'uomo a qualcosa di più grande''. ''E' la pretesa cristiana - conclude l'editoriale - di insegnare ai figli un altro senso, e tutta un'altra logica, da quella che ci vorrebbe docilmente allineare. E' la fedeltà al ''non conformatevi'' di Paolo, il duro antico nodo dello scontro. Quel 'non conformatevi' che vede in lei, Santità, un testimone. Tenace nella storia attraversata. Come tagliato da una roccia antica''.

Asca

83° genetliaco di Benedetto XVI. Gli auguri dei vescovi italiani: una preghiera a Dio per ringraziarlo del dono della sua vita e del suo ministero

''Beatissimo Padre, la lieta occasione del Suo ottantatreesimo compleanno ci fa salire dal cuore alle labbra una commossa preghiera a Dio, autore della vita e dispensatore generoso di ogni bene, per ringraziarLo del dono della Sua vita e del Suo ministero e chiederGli di infondere sulla Sua persona e sulla Sua opera sovrabbondanza di grazia e di benedizione''. Lo scrivono il presidente e il segretario generale della CEI, card. Angelo Bagnasco e mons. Mariano Crociata, nel telegramma di auguri inviato questa mattina a Papa Benedetto XVI in occasione del suo 83° compleanno. ''Nel nostro deferente e affettuoso augurio - sono le parole dei vertici della CEI - può trovare la profonda e incondizionata adesione della Chiesa che è in Italia al Suo magistero, da cui la Chiesa e il mondo ricevono un insegnamento sapiente e sicuro, reso ancora più vivo dalla Sua testimonianza di autentico Pastore secondo il cuore di Dio''. La CEI ricorda anche la giornata di preghiera organizzata il prossimo 19 aprile, quinto anniversario della Sua elezione a Vicario di Cristo, in solidarietà al Pontefice ''infaticabile annunciatore del Vangelo e segno visibile di comunione''.

V anniversario dell'Elezione di Benedetto XVI. Lo speciale dell'agenzia 'SIR'

BENEDETTO XVI - La parola chiave I primi cinque anni di pontificato

BENEDETTO XVI - Fin dai primi momenti Il filo che ha attraversato cinque anni

BENEDETTO XVI - Mite e deciso Protagonista sul piano del pensiero e della coscienza

BENEDETTO XVI - Cinque anni Scheda

BENEDETTO XVI - Proprio quel "seguimi" Una continuità nella novità

Il Papa alla Papal Foundation: pregate per la Chiesa che non smette di dare il messaggio di amore e speranza. Il male non avrà mai l'ultima parola

“In questi giorni vi chiedo di pregare per le necessità della Chiesa universale e di implorare una rinnovata effusione dei doni dello Spirito di santità, di unità e slancio missionario su tutto il Popolo di Dio”. Lo ha chiesto Papa Benedetto XVI incontrando oggi in Vaticano i membri della fondazione americana “The Papal Foundation” che ogni anno compie in questo periodo di primavera un pellegrinaggio a Roma dove i suoi membri hanno l’opportunità di incontrare personalmente il Papa e offrirgli in dono quanto raccolto con le donazione per sostenere i programmi e le missioni di solidarietà sostenute dal Santo Padre nel mondo. “In ogni tempo e luogo – ha detto loro il Papa ricordando il pellegrinaggio in Terra Santa nel 2009 e in particolare la visita al Santo Sepolcro a Gerusalemme – la Chiesa è chiamata a proclamare questo messaggio di speranza e confermare la sua verità nella testimonianza concreta di santità e carità". La Risurrezione di Cristo, ha aggiunto il Pontefice, ci ha insegnato che il dono della vita nuova vince tutto, anche la morte: “Mai il male ha l’ultima parola, l’amore è più forte della morte, il nostro futuro e quello dell’umanità sta nelle mani di un Dio provvido e fedele”. "La Papal Foundation promuove questa missione in modo particolare sostenendo un ampio spettro di missioni caritative vicine al cuore del Successore di Pietro. Vi ringrazio per i vostri sforzi generosi”.

SIR, Radio Vaticana

Il Papa a Torino. Pubblicato il programma ufficiale della visita di Benedetto XVI in occasione dell'Ostensione della Sindone

E' ormai tutto pronto per la visita che Benedetto XVI farà il prossimo 2 maggio a Torino, dove è in corso l’Ostensione della Sindone. La sala stampa vaticana ne ha diffuso questa mattina il programma definitivo, che prevede incontri con la cittadinanza, i giovani e gli ammalati, la Messa e la venerazione del Sacro telo. In tutto il Papa pronuncerà cinque discorsi in una visita pastorale della durata complessiva di circa dodici ore. La partenza è prevista per le 8 del mattino: il Papa andrà in elicottero dal Vaticano a Ciampino, poi da lì, alle 8.15, partirà per Torino Caselle, dove l’arrivo è previsto per le 9.15. Alle 9.45, Benedetto XVI incontrerà la cittadinanza in Piazza San Carlo e, nello stesso luogo, presiederà alle 10.15 la concelebrazione eucaristica e, subito dopo, reciterà il Regina Caeli. Alle 13.30 il pranzo, con i vescovi del Piemonte nell’Arcivescovado di Torino. Nel pomeriggio, alle 16.30, di nuovo a Piazza San Carlo, incontrerà i giovani e rivolgerà loro un discorso. Alle 17.30 si dedicherà alla venerazione della Sindone, offrendo una sua meditazione. Pirma di ripartire, alle 18,30, avrà ancora un incontro con gli ammalati nella Chiesa della Piccola casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Torino. La partenza per Roma è prevista per le 19.30, l’arrivo a Ciampino per le 20.30. Subito dopo un elicotterò accompagnerà il Pontefice in Vaticano.

La Stampa

83° genetliaco di Benedetto XVI. Il presidente della Repubblica Napolitano: fervidi voti augurali e profonda considerazione per il suo alto magistero

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto con Benedetto XVI), ha espresso "i più fervidi voti augurali" per il compleanno di Papa Ratzinger, che compie oggi 83 anni. In una nota diramata dal Quirinale, Napolitano esprime al Papa "profonda considerazione per il suo alto magistero". Al Pontefice sono arrivati gli auguri di tutte le più alte cariche dello Stato. In un telegramma al segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, il presidente del Senato Renato Schifani ha espresso "profonda gratitudine per la Sua instancabile e generosa opera pastorale, il Suo alto e coraggioso magistero, la Sua testimonianza lungimirante". Secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini "la Sua altissima missione spirituale e la Sua instancabile opera a testimonianza della fede sono fonte di ispirazione e di impegno per tutti ad operare per la promozione della pace e della giustizia. Il Suo magistero", scrive ancora Fini, "incentrato sulla semplicità dei comportamenti e sulla necessità di essere sempre disponibili verso i bisognosi, costituisce una sicura difesa a tutela dei diritti inviolabili dell'uomo, essendo per tutti laici e credenti un saldo riferimento".

In una lettera del 2001 il card. Hoyos si congratula con un vescovo per non aver denunciato un prete pedofilo. Lombardi: non è la linea del Vaticano

''Mi congratulo con lei di non aver denunciato un prete all'amministrazione civile''. Così scriveva l'8 settembre 2001 il card. Dario Castrillon Hoyos, all'epoca prefetto della Congregazione del Clero, più di recente artefice della remissione della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani. La lettera del porporato colombiano, oggi in pensione, era diretta a mons. Pierre Pican, vescovo di Bayeux, che qualche giorno prima era stato condannato a tre mesi di prigione con la condizionale per non aver denunciato un prete pedofilo della sua diocesi: una condotta, per il porporato, che doveva essere presa ad esempio da tutti i vescovi del mondo. La lettera è stata pubblicata dalla rivista francese Golias. ''Le scrivo in qualità di prefetto della Congregazione per il Clero, incaricato di collaborare alla responsabilità del Padre comune su tutti i preti del mondo'', esordiva Castrillon Hoyos nove anni fa. La Congregazione per la dottrina della fede, guidata dal card. Joseph Ratzinger, poco meno di quattro mesi prima, nel maggio del 2001, aveva pubblicato la lettera “De delictis gravioribus” con cui avocava al dicastero la gestione di tutti i casi di abusi su minori commessi da preti ma la situazione, evidentemente, era ancora confusa in Vaticano. ‘’Lei ha agito bene e mi felicito di avere un confratello nell'episcopato che, agli occhi della storia e di tutti gli altri vescovi del mondo avrà preferito la prigione piuttosto che denunciare il suo figlio-prete''. Castrillon Hoyos, facendo eco all'auto-difesa del vescovo che aveva invocato il ''segreto professionale'' nel rapporto preti-vescovo, sottolineava come questa relazione fosse ''una relazione sacramentale che crea dei legami molto speciali di paternità spirituale. Questo tema è stato ampiamente regolato dall'ultimo Concilio, dal Sinodo dei vescovi del 1971 e da quello del 1991''. Il vescovo, aggiungeva l’allora responsabile del Clero, ''ha altri modi di agire, come ha spiegato di recente la Conferenza Episcopale francese; ma non si può esigere da un vescovo che sia lui a denunciare. In tutti gli ordinamenti giuridici civili è riconosciuto al prossimo la possibilità di non testimoniare a carico di un parente diretto''. E Castrillon Hoyos ricordava un passo della lettera di San Paolo ai Filippesi: ''A tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo; e la maggioranza dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno avuto più ardire nell'annunciare senza paura la parola di Dio''. ''Questa Congregazione - concludeva il cardinale -, per incoraggiare i fratelli nell'episcopato in una materia così delicata trasmetterà copia di questa missiva a tutti i fratelli vescovi. Assicurandole ancora la mia prossimità fraterna nel Signore, la saluto insieme al suo ausiliare e tutta la sua diocesi''. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, interviene con una dichiarazione ufficiale sulla lettera del card. Hoyos, secondo cui "non rappresenta la linea presa dalla Santa Sede". ''Questo documento - afferma padre Lombardi - è una riprova di quanto fosse opportuna l'unificazione della trattazione dei casi di abusi sessuali di minori da parte di membri del clero sotto la competenza della congregazione della dottrina della fede, per garantirne una conduzione rigorosa e coerente, come avvenne infatti con i documenti approvati dal Papa nel 2001''.

Asca

83° genetliaco di Benedetto XVI. Compleanno semplice in famiglia per il Papa alla vigilia del viaggio a Malta. I regali che troverà sui voli aerei

Per Benedetto XVI sarà un 83° compleanno alla vigilia del viaggio apostolico a Malta, prima trasferta internazionale del 2010. Una due giorni durante la quale Benedetto XVI affronterà temi importanti come l'immigrazione, le radici cristiane dell'Unione europea, il ruolo di Malta nell'Ue e durante i quali potrebbe anche incontrare le vittime di alcuni casi di abusi sessuali da parte di religiosi nell'Isola. Oggi sarà comunque una giornata di riposo e di tranquillità. L'agenda papale non prevede nessuna udienza né alcun incontro privato. Con molta probabilità Joseph Ratzinger si dedicherà ad affinare i discorsi che terrà a Malta. Il Papa trascorrerà la giornata con la sua famiglia vaticana, tra cui il segretario personale mons. Georg Gaenswein e le Memores domini di Comunione e Liberazione che gli prepareranno un pranzetto coi fiocchi. Dai sacri palazzi non filtra alcunché sui regali e le sorprese che Benedetto XVI potrebbe ricevere. Di sicuro c'è che l'Alitalia, durante il volo che sabato mattina lo porterà da Roma all'aeroporto Luqa, ha preparato un pensiero da donare al Pontefice. Ma tutto è rimasto top-secret per non rovinare la sorpresa. L'Air Malta, invece, per il viaggio di ritorno di domenica sera, regalerà al Papa una targa d'argento con inciso il numero del volo e gli auguri. Il compleanno verrà inoltre festeggiato con una torta che sarà consegnata in volo.

Apcom

83° GENETLIACO DI BENEDETTO XVI. BUON COMPLEANNO, GIOVANE PAPA!

(foto del The Pope Benedict XVI Fan Club)

"Sono nato il 16 aprile 1927, Sabato Santo, a Marktl sull’Inn. In famiglia veniva spesso ricordato che il giorno della mia nascita era l’ultimo della Settimana Santa e la vigilia della Pasqua, tanto più che io fui battezzato il mattino successivo alla mia nascita, con l’acqua appena benedetta della “notte pasquale”, che allora veniva celebrata al mattino: l’essere il primo battezzato della nuova acqua era un importante segno premonitore. Personalmente sono sempre stato grato per il fatto che, in questo modo, la mia vita sia stata fin dall’inizio immersa nel mistero pasquale, dal momento che non poteva non essere un segno di benedizione. [...] Quanto più ci penso, tanto più mi pare una caratteristica della nostra esistenza umana, che ancora attende la Pasqua, non è ancora nella luce piena ma fiducia si avvia verso di essa".
(Joseph Ratzinger, La mia vita)

Auguri, amato Papa Benedetto! Il Signore ti conservi a lungo e ti doni salute, pace e serenità. Ti sostenga ora e nelle prove ancora più difficili che potranno venire. Ti conforti nei momenti tristi. Ti guidi e ti illumini, perchè possa continuare a guidare con mano ferma la Barca di Pietro, la Chiesa, e a essere un modello di autentica vita cristiana. Ti vogliamo bene, Santo Padre!
Scenron