domenica 20 marzo 2011

'Verso la guarigione e il rinnovamento', risposta pastorale dei vescovi dell'Irlanda ad un anno dalla Lettera del Papa sugli abusi sessuali del clero

A un anno dalla Lettera Pastorale di Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda sulla vicenda degli abusi del clero sui minori, la Conferenza Episcopale del Paese, su iniziativa del primate e arcivescovo di Armagh, il card. Seán Brady, ha pubblicato una risposta pastorale dei vescovi intitolata “Verso la guarigione e il rinnovamento”, che ieri è stata distribuita nelle parrocchie. Gli abusi sui minori da parte dei religiosi sono stati uno sbaglio spaventoso, ma lo è stata anche l’iniziale e inadeguata risposta della Chiesa che ha lasciato nelle vittime un’altra profonda ferita difficile da rimarginare. Così i vescovi d’Irlanda esordiscono nel documento di 16 pagine, pubblicato in occasione del primo anniversario della Lettera che il Santo Padre inviò sulla scia di due rapporti del 2009 su casi di violenze ai danni di minori, verificatisi all’interno di istituti cattolici e nel clero dell’arcidiocesi di Dublino. “Verso la guarigione e il rinnovamento”, infatti, vuole essere una risposta pastorale al dolore dei minori abusati, affrontato attraverso sei passi da compiere: la preghiera per le vittime, l’ascolto dei loro racconti, il supporto spirituale, la costruzione di un futuro sicuro per i bambini all’interno della Chiesa, il rinnovamento delle diocesi, delle Congregazioni religiose e della società, in collaborazione con il Consiglio nazionale per la tutela dei minori nella Chiesa cattolica d’Irlanda, e il sostegno economico a strutture che si occupano di prevenzione e salvaguardia dei minori. La preghiera, soprattutto, ha un ruolo fondamentale in questo processo di rinnovamento, sottolineano i vescovi nel documento, proponendo di dedicare ogni primo venerdì del mese al digiuno e alla liturgia penitenziale in riparazione agli abusi del clero e alla colpa della Chiesa che non si è messa prontamente in ascolto delle vittime. Il card. Brady ha evidenziato, inoltre, come la pubblicazione del documento sia un segno tangibile dell’impegno della Chiesa d’Irlanda verso i suoi figli vittime di abusi, la cui fede in Dio e nella Chiesa stessa sono state fortemente danneggiate: il mese scorso, la Conferenza Episcopale irlandese, in collaborazione con la Conferenza dei religiosi d’Irlanda e con l’Unione missionaria locale, ha lanciato un vasto servizio di sostegno e consulenza e una linea telefonica gratuita e confidenziale, che mette le vittime in comunicazione con esperti e professionisti.

Radio Vaticana

Benedetto XVI: un pressante appello perché in Libia si abbia a cuore l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e l’accesso ai soccorsi umanitari



Dopo la recita della preghiera mariana il Papa ha rivolto un'appello per la situazione in Libia, che sta seguendo con "grande apprensione". "Nei giorni scorsi - ha detto Benedetto XVI - le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori. Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi Spirituali. Seguo ora gli ultimi eventi con grande apprensione, prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese e rivolgo un pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perché abbiano a cuore, anzitutto, l'incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l'accesso ai soccorsi umanitari. Alla popolazione desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull'intera regione nord africana".

TMNews

Il Papa: La Trasfigurazione di Gesù è la rivelazione della sua divinità, l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce

Di ritorno dalla visita pastorale alla parrocchia romana di San Corbiniano all’Infernetto, Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Il Papa ha dedicato la sua riflessione a una delle pagine più intensamente descrittive del Vangelo, quelle della Trasfigurazione, di cui parla la liturgia di questa seconda domenica di Quaresima. Pagine dove letteralmente brilla, ha ricordato il Papa, “la gloria divina di Gesù” molto più della luce del sole, “la più intensa che si conosca”, eppure inferiore a quella che i discepoli videro sul Tabor: “La Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità, ‘l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce’. Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce”. All’inizio della sua riflessione, Benedetto XVI aveva ricordato i giorni dell’ultima settimana, trascorsi nel tradizionale ritiro spirituale di inizio Quaresima. Riferendosi a questo periodo liturgico e alla “visione soprannaturale” della Trasfigurazione di Cristo, il Pontefice ha concluso: “Specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, “a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana”.
Dopo un breve saluto in sette lingue ai circa 50 mila presenti in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha menzionato in lingua italiana, fra gli altri, i fedeli in arrivo da Venezia, promotori della campagna “Adotta un papà nel sud del mondo”, e i membri del Movimento di Vita Cristiana provenienti da Salerno.

Radio Vaticana


Il Papa: la volontà di Dio si rivela pienamente nella persona di Gesù, per compierla seguirlo, ascoltarlo, accoglierne le parole e approfondirle

Questa mattina, Papa Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla parrocchia di San Corbiniano all’Infernetto, nel settore sud della diocesi di Roma, per la celebrazione della Santa Messa e la dedicazione della nuova chiesa. Al suo arrivo nel piazzale attiguo alla parrocchia è stato accolto dai cardinali Agostino Vallini, vicario generale per la diocesi di Roma, Reinhard Marx, arcivescovo di München und Freising, del Titolo di San Corbiniano e Friedrich Wetter, arcivescovo emerito di München und Freising, dai vescovi ausiliari di Roma mons. Paolino Schiavon e mons. Ernesto Mandara, da mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici e dal parroco don Antonio Magnotta, con il vice parroco don Pier Luigi Stolfi. Al termine, prima di ripartire in elicottero alla volta del Vaticano, il Papa ha salutato i fedeli che non hanno trovato posto in chiesa.
Nell'omelia, Benedetto XVI ha preso spunto dal mistero della Trasfigurazione, narrato dal Vangelo di questa II domenica di Quaresima, per spiegare che Dio si rivela in Cristo. “La Trasfigurazione è una rivelazione della persona di Gesù, della sua realtà profonda”, ha detto. “Chi vuole conoscere Dio, deve contemplare il volto di Gesù”; è in Lui, ha proseguito il Papa, che si manifesta la santità, la Misericordia e la volontà di Dio. “La volontà di Dio si rivela pienamente nella persona di Gesù. Chi vuole vivere secondo la volontà di Dio, deve seguire Gesù, ascoltarlo, accoglierne le parole e, con l’aiuto dello Spirito Santo, approfondirle”.
Quindi il Pontefice si è rivolto esplicitamente ai parrocchiani di San Corbiniano: “E’ questo il primo invito che desidero farvi, cari amici, con grande affetto: crescete nella conoscenza e nell’amore a Cristo, sia come singoli, sia come comunità parrocchiale, incontrateLo nell’Eucaristia, nell’ascolto della sua parola, nella preghiera, nella carità”. Particolare gioia ha espresso Benedetto XVI ai fedeli descrivendo il suo stretto legame con San Corbianiano. Anzitutto per essere stato vescovo per quattro anni della diocesi fondata dal Santo nella Baviera, a Frisinga, e ancora per aver scelto, nel suo stemma episcopale, il simbolo dell’orso che Corbianiano avrebbe incontrato durante un pellegrinaggio verso Roma e che avrebbe ammansito con le parole. Raccontando di San Corbiniano, il Papa ha poi sottolineato come la sua testimonianza dimostri che “i Santi stanno per l’unità e l’universalità della Chiesa”, "perché san Corbiniano collega la Francia, la Germania e Roma: l’unità, perché questo santo ci dice che la Chiesa è fondata su Pietro e ci garantisce anche la perennità della Chiesa costruita sulla roccia, che 1000 anni fa era la stessa Chiesa di oggi, perché il Signore è sempre lo stesso. Lui è sempre la Verità, sempre antica e sempre nuova, attualissima e presente e apre la chiave per il futuro". E prima di consacrare l’altare della nuova parrocchia, ungendolo con olio e facendo bruciare su di esso l’incenso, il Pontefice ha parlato ancora alla comunità parrocchiale specificando che “la missione di ogni comunità cristiana è quella di recare a tutti il messaggio dell’amore di Dio, far conoscere a tutti il suo volto". "La Chiesa - ha sottolineato - vuole essere presente in ogni quartiere dove la gente vive e lavora, con la testimonianza evangelica di cristiani coerenti e fedeli, ma anche con edifici che permettono di radunarsi per la preghiera e i Sacramenti, per la formazione cristiana e per stabilire rapporti di amicizia e fraternità, facendo crescere i fanciulli, i giovani, le famiglie e gli anziani in quello spirito di comunità che Cristo ci ha insegnato e di cui il mondo ha tanto bisogno".
"Come è stato realizzato l'edificio parrocchiale, così la mia visita desidera incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che siete voi". "Vi esorto a fare della vostra nuova chiesa il luogo in cui si impara ad ascoltare la Parola di Dio, la ‘scuola’ permanente di vita cristiana da cui parte ogni attività di questa parrocchia giovane e impegnata”. Per il Papa, in una realtà come quella dell'Infernetto, caratterizzata dalla presenza di tante giovani coppie è necessaria in particolare "una pastorale familiare caratterizzata dall'accoglienza aperta e cordiale dei nuovi nuclei familiari, che sappia favorire la conoscenza reciproca, così che la comunità parrocchiale sia sempre più una 'famiglia di famiglie', capace di condividere con loro, insieme alle gioie, le inevitabili difficoltà degli inizi". Le parrocchie devono avere "una particolare cura e attenzione per le famiglie in difficoltà, o che si trovano in una condizione di precarietà o di irregolarità". "Non lasciatele sole, ma state loro vicino con amore, aiutandole a comprendere l'autentico disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia", ha raccomandato Benedetto XVI. Infine, il Papa ha indirizzato speciali parole ai giovani, nelle cui mani sono “l’oggi e il domani della comunità ecclesiale e civile”. “La Chiesa – ha detto Benedetto XVI – si aspetta molto dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare avanti e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte di vita”.

Radio Vaticana, TMNews, Agi

VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN CORBINIANO - il testo integrale dell'omelia del Papa