giovedì 8 marzo 2012

Benedetto XVI riceve in udienza David McAllister, il ministro-presidente della regione della Bassa Sassonia, nella parte nord-ovest della Germania


Benedetto XVI ha ricevuto in udienza questa mattina David McAllister, il ministro-presidente della regione tedesca della Bassa Sassonia. Mc Allister ha origini scozzesi e dal 2010 è alla guida di una delle regioni più ricche ed industriali della Germania, situata nella parte nord-ovest. McAllister appartiene al partito cristiano-democratico, ha 41 anni ed è avvocato. È figlio di una insegnante tedesca di musica; il padre faceva parte dell'esercito britannico di stanza a Berlino, nell'allora Germania occidentale. McAllister è sposato ed ha due figlie.

The Vatican

'Il Regno': alla mondanizzazione della Chiesa Benedetto XVI oppone un rinnovamento spirituale. Anno della fede momento forte di questa riforma

Proprio nel giorno in cui il card. Giovanni Lajolo, presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha dato un'intervista a Tgcom24, è uscito l’ultimo numero della rivista cattolica progressista Il Regno, edita dai dehoniani di Bologna. Ebbene, il direttore della rivista, Gianfranco Brunelli, dedica l’articolo di apertura precisamente ad analizzare come Benedetto XVI procede in questa stagione di intrighi, di veleni, di lotte di potere in Vaticano. Alla mondanizzazione della Chiesa, è la tesi de Il Regno, Benedetto XVI oppone un “rinnovamento spirituale”. Un rinnovamento che il Papa ha spiegato ai cardinali e alla Chiesa intera nei tre giorni intensi dell’ultimo Concistoro. L’analisi di Brunelli è originale ed acuta. Quando il Papa ha detto: “Pregate perché io possa tenere il timone con mite fermezza”, non si riferiva alle sue condizioni di salute, bensì “alla rotta e al governo” della nave della Chiesa. E l’Anno della fede, sottolinea il direttore de “Il Regno, sarà precisamente il momento forte “della riforma di Benedetto: una nuova stagione di evangelizzazione, rafforzata da un rinnovamento spirituale che faccia pulizia dei comportamenti che costituiscono una continua contro-testimonianza della fede”. Per chiedere “alla Curia in generale e alle varie camarille interne” di cessare lo scontro, nota Brunelli, il Papa ha prima citato le parole di Gesù: “Il Figlio dell’uomo non è venuto a farsi servire, ma per servire e dare la propria vita”. E poi ha aggiunto: “Queste parole illuminano con singolare intensità l’odierno Concistoro pubblico. Esse risuonano nel profondo dell’anima e rappresentano un invito e un richiamo, una consegna e un incoraggiamento specialmente per voi”. Chiosa il direttore de Il Regno: “Non è detto che il suo messaggio venga ascoltato”.

Sandro Magister, Settimo Cielo

Articolo de Il Regno

VII Incontro Mondiale delle Famiglie. 'Restyling' del sito ufficiale: facilità di navigazione, evidenza delle informazioni, rilevanza dei contenuti

“Facilità di navigazione, evidenza delle informazioni, rilevanza dei contenuti”. Sono le caratteristiche principali del “restyling” del sito www.family2012.com, da oggi online in italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco. In questi ultimi 3 mesi che ci separano dal VII Incontro Mondiale delle Famiglie sono ora direttamente a portata di click dalla homepage le notizie di primo piano, le catechesi, diversi spunti di riflessione, la sezione iscrizioni, le informazioni tecniche, il calendario degli eventi preparatori. Lo stesso vale per le sezioni dedicate ai diversi ambiti dell’Incontro: gli eventi con Benedetto XVI, la Fiera della famiglia, il Congresso internazionale, l’accoglienza, il volontariato. “Si tratta di sezioni in continuo ampliamento, arricchite ogni giorno dei dettagli che, con l’avvicinamento all’evento, diventano importanti per le Famiglie che si stanno mettendo in viaggio verso Milano”, precisano gli organizzatori. Dall’apertura, nel settembre 2010, il sito ha registrato 315.996 visite. I visitatori sono in crescita continua: dal 1° gennaio 2012 ad oggi Family2012.com ha registrato 160.275 visite e 572.741 visualizzazioni di pagina, assestandosi stabilmente sopra le 15 mila visite settimanali e superando, nell’ultima settimana, le 21.500. I visitatori più numerosi dall’Italia, seguita da Spagna, Francia, Messico, Brasile, Usa, Portogallo, Argentina, Germania, Svizzera.

SIR

Benedetto XVI lancia il progetto di Rondine sulla primavera araba: è così che si fa la pace. A mons. Fontana: ma gli aretini mi aspettano?

"E' così che si fa la pace". Il Papa stringe tra le mani il progetto che apre le porte di Rondine alla primavera araba. Le apre da giugno, quando quindici giovani in arrivo da Egitto, Libia e Tunisia si affacceranno sulle rive dell'Arno, Quindici che nel giro di tre anni diventeranno quarantacinque. Quindici giovani per porre le basi di una formazione politica della nuova classe dirigente, Secondo lo stile della Cittadella, nella quale convivono culture e religioni diverse, dove lesituazioni di conflitto assaggiano la quotidianità. E che per la prima volta si apre alle culture arabe e alle terre dell'altra sponda del Mediterraneo. Sponda Sud si chiama per l'appunto il progetto che il Papa stringe le mani: e che lancia, sotto gli occhi dell'arcivescovo Riccardo Fontana e del presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai. "Una rondinen può fare la primavera...araba" è la risposta di Vaccari tra le foto di rito. Un lancio che si incrocia con la prossima visita del Papa,"Ma gli aretini mi stanno aspettando?" chiede Benedetto XVI al vescovo Fontana: inevitabile la risposta, nelle ore che vedono un febbrile lavoro.

La Nazione

Nuovo documento della Commissione Teologica Internazionale: riconoscere la competenza dottrinale del Papa e del Collegio dei vescovi

La Commissione Teologica Internazionale ha pubblicato oggi sul suo sito internet vaticano un nuovo documento nel quale denuncia "una certa frammentazione della teologia" dopo il Concilio Vaticano II. Nei decenni successivi all'assemblea del 1962-1965, di cui quest'anno ricorre il cinquantenario, "ci sono state nuove voci teologiche, soprattutto quelle di laici e donne; teologie da nuovi contesti culturali, e in particolare America Latina, Africa e Asia; nuovi temi di riflessione, come la pace, la giustizia, la liberazione, l'ecologia e la bioetica; un più profondo trattamento di temi precedenti, grazie ad un rinnovamento negli studi biblici, liturgici, patristici e medievali; e nuove vie di riflessione, come il dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale. Si tratta di sviluppi fondamentalmente positivi", e, sulla scia del Concilio, la teologia cattolica "è entrata in dialogo" con "l'intera famiglia umana". Il documento della Commissione Teologica Internazionale, redatto in inglese, intitolato "Teologia oggi: Prospettive, Principi e Criteri", sottolinea che "tuttavia, questo periodo ha anche visto una certa frammentazione della teologia, e nel dialogo appena menzionato la teologia affronta sempre la sfida di mantenere la propria vera identità". La teologia cattolica, ha spiegato ai microfoni di Radio Vaticana mons. Krzysztof Charamsa, segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale, "dovrebbe sempre, e in particolare oggi, ritrovarsi davanti alla sfida di mantenere la propria identità cattolica, di mantenere ciò che è essenziale nella propria missione". In questo senso, "i teologi cattolici, per essere fedeli alla natura della loro vocazione, devono riconoscere la competenza dottrinale dei vescovi, in particolare nel collegio dei vescovi con il Papa a capo". "La Commissione teologica internazionale, formata di per sé da 30 teologi che provengono da diverse nazioni, che sono di diverse lingue e di diversa formazione teologica, ma distinti comunque per la scienza teologica, per la loro fedeltà al Magistero della Chiesa, in realtà proponendo i documenti, che oggi sono già 25 nella Storia quarantennale della Commissione, ha lo scopo di offrire un aiuto alla Santa Sede, in particolare alla Congregazione per la Dottrina della Fede, esaminando le questioni teologiche di particolare importanza e di particolare attualità", ha spiegato il prelato. Nel documento si ricorda, tra l'altro, che "confrontati con eresie cristologiche e trinitarie che minacciavano la fede e l'unità della Chiesa nel periodo patristico, i vescovi si incontrarono nei grandi Concili ecumenici - Nicea I, Costantinopoli I, Efeo, Calcedonia, Costantinopoli II, Costantinopoli III e Nicea II - per condannare gli errori e proclamare la fede ortodossa nei credo e nelle definizioni della fede. Questi concili fissarono i loro insegnamenti, in particolare le loro definizioni solenni, come normative e universalmente vincolanti. E queste definizioni esprimono e appartengono alla Tradizione apostolica e continuano a servire la fede e l'unità della Chiesa. I Concili seguenti che sono stati riconosciuti come ecumenici in Occidente hanno continuato questa pratica. Il Concilio Vaticano II fa riferimento all'insegnamento o magistero del Papa e dei vescovi della Chiesa, e stabilisce che i vescovi insegnano infallibilmente quando, riuniti con il vescovo di Roma in un Concilio ecumenico o in comunione con lui sebbene dislocati in giro per il mondo, concordano che un determinato insegnamento che riguarda la fede o la morale 'va considerato definitivo e assoluto'. Il Papa stesso, capo del collegio dei vescovi, insegna infallibilmente quanto 'in qualità di supremo pastore e maestro di tutti i fedeli proclama con una decisione assoluta una dottrina relativa alla fede o alla morale'".

TMNews

COMUNICATO: PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO THEOLOGY TODAY: PERSPECTIVES, PRINCIPLES AND CRITERIA DELLA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

Pubblicato un nuovo documento della Commissione Teologica Internazionale

Card. Lajolo: Benedetto XVI regge il timone della Chiesa con mano sicura e tranquilla. Il Segretario di Stato gode giustamente della sua fiducia

"Perché mai si dovrebbe pensare che il governo della Chiesa traballi? Perché sono stati pubblicati alcuni documenti riservati?". Il card. Giovanni Lajolo (nella foto con Benedetto XVI), presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, commenta in un'intervista a Fabio Marchese Ragona per Tgcom24, la fuga di notizie 'Vatileaks' con la quale, tra l'altro, è stato fatto il suo nome. "Ma questo - prosegue Lajolo - può avvenire in qualsiasi momento di qualsiasi Pontificato. Per il resto basta seguire la mole di impegni che caratterizzano ogni giornata di Benedetto XVI ed i suoi interventi a tutto campo, e sempre lucidissimi, per capire che egli regge il timone della Chiesa con mano sicura. Ed anche con mano tranquilla, con animo paterno, senza agitarsi e senza polemiche. Quanto al Segretario di Stato, il card. Tarcisio Bertone, egli gode giustamente della piena fiducia del Papa. Il card. Bertone guida il suo Ufficio, così complesso e pesante, con grande umanità e con pastoralità salesiana, che qualcuno, purtroppo, non è capace di comprendere. Vorrei comunque ricordare - soprattutto a chi ha la memoria corta - i giudizi che taluni davano dei precedenti Papi, o anche dell'indimenticato card. Casaroli, Segretario di Stato, durante la loro vita. Erano giudizi non molto più benevoli di quelli ora diffusi su certi organi di stampa, ma sono stati invariabilmente corretti dalla Storia". Chi c'è dietro questo Vatileaks? "Sono possibili - risponde Lajolo - diverse interpretazioni. Per parte mia non posso sottrarmi all'impressione che qualche impiegato di Curia, frustrato nelle sue ambizioni, abbia creduto di potersi compensare col produrre segretamente un'azione di disturbo, ed abbia trovato qualche sua conoscenza nel mondo dei media, che ne ha subito volentieri approfittato. Che poi questo avvenga proprio in questo momento, mentre la Chiesa si sta preparando con impegno all'Anno della fede, è particolarmente spiacevole. Ma la fede vincerà". Per Lajolo, "la 'strategia della confusione', facendo erroneamente pensare che il Vaticano sia una barca senza nocchiero, mira a screditare la forza del grande messaggio pontificio e del governo della Chiesa, distogliendo l'attenzione dagli aspetti positivi e focalizzandola su episodi certamente spiacevoli, ma occasionali e marginali. Ma non prevarrà". Le accuse contenute nelle lettere di monsignor Carlo Maria Viganò, ex segretario del Governatorato del Vaticano, "formulano delle analisi molto negative", ma "esse erano dettate da un animo ferito", secondo il card. Lajolo. "Mons. Viganò - afferma Lajolo - si vide messo ingiustamente in cattiva luce da alcune notizie stampa, e ne rimase profondamente ferito. Nel cercare i responsabili, egli partì da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata, che lo portò ad inserire il suo caso in un quadro più ampio con una serie di analisi che un più attento e spassionato esame ha rivelato erronee. Non mi pare che si possa dire che egli sia stato punito. L'Ufficio di Nunzio Apostolico negli Stati Uniti è un incarico di grandissimo prestigio, che gli offre l'occasione di dare ottima prova di sé". Nell'intervista il porporato risponde alle accuse contenute in alcune lettere di Viganò finite sulla stampa in una fuga di notizie che è stata ribattezzata 'Vatileaks'. Quanto al presepe di Piazza San Pietro nel 2009, "non c'è dietro alcuno sperpero ingiustificabile". Sull'appalto per il restauro del colonnato di San Pietro, "i lavori continuano, seppure con ritmo più lento del previsto". Infine la perdita di due milioni e mezzo di dollari nel dicembre 2009: "Non riesco a comprendere su quale analisi si basi l'affermazione di Mons. Viganò, a cui lei si riferisce. Probabilmente si basava su di una sfavorevole fluttuazione del cambio a breve termine, ma non teneva conto dell'evoluzione positiva sul lungo periodo e dei rendimenti acquisiti".

TMNews

Le lettere di Mons. Viganò, le spese del Governatorato e il Vatileaks. Intervista al card. Lajolo: in azione forze ostili alla Chiesa

Bertone: tra Benedetto XVI e il presidente Napolitano rapporto di grandissima stima e considerazione reciproca. Dal Papa voti più fervidi per l'Italia

Tra il Santo Padre e il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano (foto), c'è "un rapporto di grandissima stima e considerazione reciproca", un rapporto che il Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, ha voluto rinnovare durante l'inaugurazione in Senato di una mostra dedicata ai rapporti tra Italia e Vaticano dal Risorgimento a oggi. Nel breve discorso che Bertone ha tenuto, il cardinale segretario di Stato ha sottolineato di "aver ricevuto dal Papa l'incarico di rinnovare i voti più fervidi per la nazione italiana e per coloro che la servono". A raccogliere la considerazione vaticana c'erano, a Palazzo Giustiniani, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente del Consiglio Mario Monti.

TMNews

Sinodo dei vescovi 2012. La Chiesa in Corea del Sud si prepara con un esame di coscienza e un rilancio della vera identità cristiana del Paese

Uno sforzo di riflessione e un supplemento di “esame di coscienza”, per fare una “attenta diagnosi della situazione”; un rilancio della vera identità cristiana nel Paese: in tal modo la Chiesa coreana si sta preparando alla prossima Assemblea Generale del Sinodo dei vescovi, che si terrà a Roma dal 7 al 28 ottobre, sul tema “La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. E’ quanto dice, in un messaggio inviato all’agenzia Fides, padre Thaddaeus Lee Ki-rak, segretario esecutivo della Conferenza Episcopale della Corea del Sud. Il segretario riferisce che “la Chiesa in Corea ha invitato i rappresentanti di ogni diocesi e numerosi esperti a redigere risposte adeguate alle domande presenti nei Lineamenta del Sinodo”. La Chiesa in Corea, aggiunge, “in piena comunione con la Chiesa universale, prende in seria considerazione le modalità per affrontare le nuove sfide e la situazione attuale, leggendo i segni dei temi alla luce del Vangelo”. Lo stesso tema prescelto per il Sinodo, spiega il segretario, “credo sia un segno dei tempi: il restauro di una identità cristiana autentica e la trasmissione dell’amore di Cristo agli uomini di oggi sono i mezzi per affrontare il secolarismo e il relativismo” che si avvertono con chiarezza anche nella società coreana. L’analisi di p. Lee Ki-rak ricorda che nel mondo “migliaia di persone sono vittime di povertà, fame, guerra e terrorismo”. Movimenti come la “Primavera araba” o “Occupy Wall Street”, nota, hanno messo in luce il desiderio di democrazia, di contrastare la corruzione e i mali del neo-liberismo. In molti paesi del mondo imperversano fondamentalismo ed estremismo, ricorda. “Di fronte a tali sfide, la Corea non può tirarsi indietro o voltarsi dall’altra parte”, afferma il segretario, e tantopiù i cristiani, uomini e donne che “si prendono cura” del prossimo.

Fides

'Africae munus'. Vescovi della regione centrale: l'impegno nella nuova evangelizzazione viene raccomandato da Benedetto XVI nel documento

Portare avanti il piano pastorale elaborato lo scorso anno alla luce dell’Esortazione Apostolica post-sinodale "Africae munus": è l’obiettivo principale dei vescovi dell’Associazione delle Conferenze Episcopali della regione dell’Africa centrale (Acerac) che si sono riuniti a Brazzaville, nella Repubblica del Congo. Vi hanno preso parte, riferisce il portale Lasemaineafricaine.com, i presidenti delle Conferenze Episcopali di Gabon, Ciad, Camerun, Guinea Equatoriale e Congo. Tra gli argomenti discussi dai presuli il lancio del sito internet , il lavoro delle commissioni episcopali, i canali di diffusione di "Africae munus", la fusione Acerac-Aceac, il Simposio Sceam-Ccee e ancora la costruzione della sede dell’Acerac a Brazzaville. Circa la missione della Chiesa, il presidente dell’Acerac mons. Louis Portella Mbuyu, vescovo di Kinkala, ha ricordato che anche nell’Africa centrale c’è da preoccuparsi anzitutto dell’annuncio a tutti della Buona Novella, vocazione primaria della Chiesa. Il presule ha aggiunto che l’impegno nell’evangelizzazione è anche ciò che raccomanda Benedetto XVI in "Africae munus", sottolineando che la Chiesa deve essere in particolare presente là dove l’umanità conosce la sofferenza e che inoltre deve farsi eco del grido silenzioso degli innocenti perseguitati o dei popoli i cui governi ipotecano il presente e il futuro privilegiando interessi personali. Durante i lavori i vescovi dell’Acerac hanno infine parlato delle problematiche sociali legate alle attività delle industrie estrattive.

Radio Vaticana