
''La generazione digitale ha molto da insegnarci'': lo ha riconosciuto mons. Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Il messaggio del Pontefice, ha spiegato, ''è indirizzato principalmente, anche se non esclusivamente, alla generazione digitale. Con questo termine generalmente si fa riferimento a chi e' cresciuto con le nuove tecnologie, facendone un uso spontaneo e quasi intuitivo''. Il messaggio, ha sintetizzato Tighe, ''invita tutti quelli che utilizzano i nuovi media ad essere attenti ai contenuti'' rispettando la ''dignità'' e il ''valore di altre persone. Siamo tutti consapevoli dei rischi che sono emersi negli ultimi anni, tra cui forme di cyber-bullismo e mobbing elettronico''. Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha aggiunto Tighe, ''cerca di comprendere e valutare come parte del suo mandato'' le ''implicazioni pratiche della nuova cultura di comunicazione''. Per questo, ''stiamo lanciando il messaggio anche elettronicamente. Si sta inviando il testo a migliaia di giovani cattolici nel mondo che sono invitati a condividerlo con i loro amici, soprattutto con quelli con cui sono in contatto digitale''.