Quando la Santa Sede ''intende esprimersi autorevolmente'', lo fa usando ''mezzi propri e modi consoni'', come ''comunicati, note e dichiarazioni''; ''ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore''. Lo ricorda, con una dichiarazione diffusa oggi nel Bollettino della Sala Stampa vaticana, il direttore della Sala Stampa padre Federico Lombardi, per il quale ''non di rado i mezzi di informazione attribuiscono al 'Vaticano', intendendo con ciò la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuita. Anche di recente, si sono verificate attribuzioni non opportune. La Santa Sede, nei suoi organi rappresentativi, manifesta rispetto verso le autorità civili, che nella loro legittima autonomia hanno il diritto e il dovere di provvedere al bene comune". La precisazione di padre Lombardi riguarda dichiarazioni rilasciate su vicende italiane o internazionali, dal caso Englaro a giudizi sulla nuova amministrazione Usa fino al decreto di venerdì sulle ronde, da autorevoli rappresentanti della Santa Sede, talvolta capi-dicastero, che tuttavia non possono essere assimilati - ha spiegato il portavoce - al Vaticano come entità complessiva. Talvolta la confusione avviene anche con L'Osservatore Romano. Ad esempio, nel Palazzo Apostolico, si fa notare ufficiosamente che Bonolis, da Sanremo, ha risposto al "Vaticano", benchè le critiche al Festival fossero state espresse dal quotidiano che si stampa nella città pontificia.