domenica 22 febbraio 2009
Visitazione apostolica per indagare sugli stili di vita delle suore negli Stati Uniti. Curiosità e critiche all'iniziativa della Santa Sede
Una visitazione apostolica per indagare gli "stili di vita" delle suore degli Stati Uniti, lanciata dal Vaticano a fine dicembre, sta entrando nel vivo in questi giorni tra molta curiosità e qualche protesta. "Sebbene sarei felice di dialogare con tutte le superiori generali in persona, capisco che non è fattibile", scrive in una lettera di venerdì scorso la visitatrice apostolica, suor Clare Millea. "E' anche possibile ricorrere a telefono, skype e comunicazioni scritte". L'indagine si svolgerà in tre fasi: dopo un primo scambio di informazioni con le superiori dei circa 400 conventi d'oltreatlantico, l'inviata del Vaticano compilerà una relazione e, infine, disporrà vere e proprie visite 'in loco'. Lo studio dovrebbe concludersi entro il 2011 con un rapporto "dettagliato" e "confidenziale" al Vaticano. L'indagine vaticana si limiterà alle circa 59 mila suore impegnate nell'apostolato e non si occuperà delle religiose di clausura. La Santa Sede ha stabilito questa iniziativa con un decreto firmato - dopo approvazione del Papa - dal card. Franc Rodé e da mons. Gianfranco A. Gardin, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, lo scorso 22 dicembre. La visitazione apostolica "indaga la qualità di vita delle donne religiose negli Stati Uniti", vi si legge. Una formulazione piuttosto vaga e precisata sul sito appositamente creato per la visitazione, www.apostolicvisitation.org. Il dicastero vaticano responsabile degli ordini religiosi "è consapevole che mentre sono emerse negli Stati Uniti molte nuove congregazioni, molte altre si sono ridotte e l'età media è aumentata. Il lavoro apostolico è anche significativamente cambiato a causa dei cambiamenti sociali". La visitazione sarà "una splendida espressione della preoccupazione e del sostegno della Chiesa per la vita religiosa in America", scrive suor Millea, che rivela di aver ricevuto "molte comunicazioni" di sostegno. Critica, invece la National Coalition of American Nuns, che definisce l'iniziativa "confusa, dubbia, distorta" nonché "non necessaria". Questa associazione progressista di religiose afferma, in una nota: "Siamo sospettose del vero intento dietro questa visitazione poiché ricordiamo alcune recenti dichiarazioni del card. Franc Rodé", che ha criticato lo "pseudo-aggiornamento" nella vita religiosa. "Queste affermazioni rivelano una difficoltà a capire le donne religiose contemporanee?", domanda la nota. Una visitazione apostolica nei seminari maschili statunitensi è già stata condotta dal Vaticano negli anni 2005-2006, in seguito allo scandalo dei preti pedofili.