

“Che cosa c’è dopo la morte?” “Una delle domande che più angustiano l’esistenza dell’uomo è proprio questa”, ha esordito il Papa. Un’“enigma” che trova risposta proprio nella Pasqua, dove “la morte non ha l’ultima parola, perché a trionfare alla fine è la Vita. Una certezza che non si fonda su semplici ragionamenti umani, bensì su uno storico dato di fede”. "Gesù Cristo, crocifisso e sepolto, è risorto con il suo corpo glorioso. Gesù è risorto perché anche noi, credendo in Lui, possiamo avere la vita eterna".

“La Pasqua non segna semplicemente un momento della storia – ha spiegato il Santo Padre – ma l’avvio di una nuova condizione”. “La resurrezione pertanto non è una teoria, ma una realtà storica rivelata dall’Uomo Gesù Cristo" "Non è un mito né un sogno, non è una visione né un’utopia, non è una favola, ma un evento unico ed irripetibile”, che giunge ad illuminare – ha osservato Benedetto XVI – “le zone buie del mondo in cui viviamo”. "Mi riferisco particolarmente - ha spiegato il Pontefice - al materialismo e al nichilismo, a quella visione del mondo che non sa trascendere ciò che è sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla che sarebbe il definitivo approdo dell'esistenza umana. E' un fatto che se Cristo non fosse risorto, il 'vuoto' sarebbe destinato ad avere il sopravvento. Se togliamo Cristo e la sua risurrezione, non c'è scampo per l'uomo e ogni sua speranza rimane un'illusione. Ma proprio oggi prorompe con vigore l'annuncio della risurrezione del Signore, ed è risposta alla ricorrente domanda degli scettici. Sì, rispondiamo: nel mattino di Pasqua tutto si è rinnovato, il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. Questa è la novità. Una novità che cambia l'esistenza di chi l'accoglie, come avvenne nei santi". "Non è più il nulla - ha detto Papa Benedetto - che avvolge ogni cosa, ma la presenza amorosa di Dio. Addirittura il regno stesso della morte è stato liberato, perché anche negli “inferi” è arrivato il Verbo della vita, sospinto dal soffio dello Spirito".
I primi auguri di Pasqua del Papa, agli "uomini e donne d’Italia", erano rivolti "a quanti soffrono a causa del terremoto". "Ricostruiamo uniti il futuro" ha detto il Papa. "'Il Cristo risuscitato - ha affermato Benedetto XVI - ispiri a ciascuno la saggezza e il coraggio necessari per proseguire uniti nella costruzione di un futuro aperto alla speranza". Hanno fatto seguito gli auguri in cinese, arabo e, infine, in latino. Benedetto XVI ha fatto l'augurio di 'buona Pasqua' in 63 lingue.
Messaggio Urbi Et Orbi Pasqua 2009
AUGURI DEL SANTO PADRE AI POPOLI E ALLE NAZIONI IN OCCASIONE DELLA SANTA PASQUA