giovedì 23 aprile 2009
Il Papa in Terra Santa. I cattolici di espressione ebraica: con Benedetto XVI apriamo i nostri cuori per una vita pacifica con ebrei e arabi
''Siamo ben consci delle sofferenze delle popolazioni ebree ed arabe nella nostra regione. Come membri della Chiesa cattolica e come discendenti di Abramo in Israele, cerchiamo di rispettare e di tenere in grande considerazione l'esistenza della gente con cui viviamo''. E' un passaggio del saluto che i membri delle quattro comunità cattoliche di espressione ebraica presenti in Israele, rivolgono a Benedetto XVI a due settimane dal pellegrinaggio che lo porterà in Giordania, Israele e Territori palestinesi. ''Come comunità di cattolici israeliani piccola ma piena di vita - si legge nel testo - siamo coinvolti nel servire da ponte di riconciliazione, unità e pace, in modo particolare tra gli ebrei ed i fedeli cristiani. Vivendo in Israele, molti di noi hanno radici ebree e parenti ebrei. In Israele cerchiamo di costruire la solidarietà, di offrire la nostra comprensione e la nostra compassione, di partecipare pienamente alla costruzione di una società libera e giusta e di amare i nostri vicini''. ''Crediamo, con la Chiesa, nella dignità di ogni essere umano, nell'importanza dell'aiutare il povero e quello che soffre a causa dell'ingiustizia nonchè nel nostro ruolo che è quello di portare l'amore di Dio ai nostri vicini''. Nel saluto le comunità cattoliche di espressione ebraica ribadiscono il loro impegno e ''contributo all'unità ed alla pace in Israele'' che consiste, ''in uno sforzo per vivere le nostre vite come persone che portano amore e riconciliazione, sia a livello individuale che di comunità. Viviamo nella speranza di essere testimoni del vero messaggio della nostra fede, attraverso il nostro esempio personale e quello delle nostre comunità cattoliche di espressione ebraica''. ''Con Benedetto XVI, apriamo i nostri cuori per condividere una vita pacifica e rispettosa sia con gli ebrei che con gli arabi e con i nostri molteplici fratelli e sorelle cristiani. Cercando di convertire i nostri propri cuori e di avere le nostre coscienze formate da Dio - concludono - crediamo che solo il potere dell'amore di Dio può cambiare i nostri cuori e farci trionfare sul potere del peccato e della divisione...Dio solo può fare nuova ogni cosa''.