"I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell'inferno che si apre sulla terra quando l'uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere su che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte". Lo ha affermato Papa Benedetto XVI questa mattina prima di recitare l'Angelus nel Cortile del Palazzo apostolico di Castelgandolfo. Il Papa ha denunciato che "purtroppo questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realta' ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti". Nel suo breve discorso, il Pontefice ha esortato a "riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l'umanesimo ateo e l'umanesimo cristiano; un'antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato". "Da una parte - ha rilevato il Pontefice - ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell'uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l'uomo in un dio, che fa dell'arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall'altra - ha continuato - abbiamo i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell'uomo, creato a immagine e somiglianza divina", che offrono "una risposta esaustiva e credibile" alla "crisi profonda del mondo contemporaneo": "quella della carità nella verità". Ricordando, in occasione dell'Anno Sacerdotale, alcuni santi che "la liturgia ricorda in questi giorni", il Papa ha parlato di due martiri "uccisi nel lager di Auschwitz: Santa Benedetta della Croce-Edith Stein" e "San Massimiliano Kolbe".In collegamento televisivo con la Polonia, Benedetto XVI ha rivolto ''una particolare parola di vicinanza alla moltitudine dei fedeli, che in questi giorni di agosto, vanno a piedi in pellegrinaggio al Santuario della Vergine di Jasna Gora, a Czestochowa, e verso gli altri santuari mariani''. ''Che il vostro cammino - ha invocato - porti copiosi frutti: la conversione dei cuori, il dono della divina misericordia e la protezione della Madonna. Affido alle vostre preghiere - ha assicurato il Papa in polacco - il mio universale ministero e le intenzioni della Chiesa''. ''Un cordiale saluto - ha poi concluso in italiano - rivolgo infine ai pellegrini italiani, in particolare ai fedeli della parrocchia Nostra Signora della Salute in Cagliari, ai giovani della parrocchia Maria Madre di Dio, in Siracusa; all'Istituto secolare Compagnia di Gesù Maestro, di Mazara del Vallo; alla Compagnia dei tipi loschi del Beato Piergiorgio Frassati. Maria Santissima, che invochiamo con la preghiera dell'Angelus, ci aiuti a rispondere sempre fedelmente alla vocazione alla santità che Cristo rivolge ad ogni cristiano. Grazie per la vostra presenza. A tutti buona domenica''.
Ansa, Agi