"Ai nostri giorni, forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa, si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all'aggressività, all'odio e alla vendetta": lo ha rilevato il Papa nel discorso prima di recitare l'ultimo Angelus domenicale per quest'anno a Castel Gandolfo. "Perché non fermarsi a contemplare ogni tanto la bellezza di questa sapienza?", si è domandato Benedetto XVI. "Perché non attingere - ha proseguito il Papa dopo una breve incertezza di lettura accolta dai fedeli da un lungo applauso di incoraggiamento - dalla fonte incontaminata dell'amore di Dio la sapienza del cuore, che ci disintossica dalle scorie della menzogna e dell'egoismo? Questo vale per tutti, ma, in primo luogo, per chi è chiamato ad essere promotore e 'tessitore' di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti sociali e politici e nelle relazioni internazionali. Ai nostri giorni, forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa - ha detto Papa Ratzinger - si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all'aggressività, all'odio e alla vendetta. 'Per coloro che fanno opera di pace - scrive San Giacomo - viene seminato nella pace un frutto di giustizia'. Ma per fare opere di pace - ha proseguito il Papa - bisogna essere uomini di pace, mettendosi alla scuola della 'sapienzache viene dall'alto', per assimilarne le qualità e produrne gli effetti. Se ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente". Benedetto XVI ha citato la 'Lettera di Giacomo' per tracciare la differenza evangelica tra "vera sapienza" e "falsa sapienza". "Mentre quest'ultima - ha spiegato Papa Ratzinger - è 'terrestre, materiale e diabolica', e si riconosce dal fatto che provoca gelosie, contese, disordini e ogni sorta di cattive azioni, al contrario, 'la sapienza che viene dall'alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera'. Un elenco di sette qualità, secondo l'uso biblico - ha continuato il Papa - da cui risaltano la perfezione dell'autentica sapienza e gli effetti positivi che essa produce. Come prima e principale qualità, posta quasi a premessa delle altre, San Giacomo cita la 'purezza', cioè la santità, il riflesso trasparente - per così dire - di Dio nell'animo umano". "E come Dio dal quale proviene, - ha detto ancora il Papa - la sapienza non ha bisogno di imporsi con la forza, perché detiene il vigore invincibile della verità e dell'amore, che si afferma da sé. Perciò è pacifica, mite e arrendevole; non usa parzialità, né tanto meno ricorre a bugie; è indulgente e generosa, si riconosce dai frutti di bene che suscita in abbondanza".
Dopo la preghiera mariana il Papa, rivolgendosi ai fedeli di lingua polacca presenti, ha affermato: ''Oggi, in Polonia, si celebra la Giornata dei Mezzi di Comunicazione Sociale. In quest'occasione, rivolgo particolari parole di gradimento e di riconoscenza alle redazioni cattoliche dei media in Polonia, che festeggiano il 20° anniversario della loro attività''. Il Pontefice ha poi aggiunto: ''Auguro a tutti gli operatori nel settore delle comunicazioni sociali di propagare una cultura del rispetto, del dialogo e dell'amicizia. Che il suo fondamento sia Cristo e il suo Vangelo. Vi auguro buona domenica e vi benedico di cuore''.
Erano presenti all’incontro di oggi anche due scolaresche di Castelgandolfo: la Scuola Pontificia Paolo VI e la Scuola Maestre Pie Filippini. "Domenica prossima - ha ricordato anche a loro il Pontefice - sarò nella Repubblica Ceca, e nella settimana seguente rientrerò in Vaticano; perciò rivolgo il mio più cordiale 'arrivederci' alla comunità di Castelgandolfo, che sempre ricordo nella preghiera. A tutti - si congeda - auguro una buona domenica".