sabato 13 marzo 2010

Padre Lombardi: hanno cercato di coinvolgere personalmente nei casi di pedofilia il Papa, guida sicura nella tempesta. Da lui sempre rigore e coerenza

''E' piuttosto evidente che negli ultimi giorni vi è chi ha cercato - con un certo accanimento, a Regensburg e a Monaco - elementi per coinvolgere personalmente il Santo Padre nelle questioni degli abusi. Per ogni osservatore obiettivo, è chiaro che questi sforzi sono falliti''. Lo dichiara, in una nota alla Radio Vaticana, il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi, commentando gli ultimi sviluppi dello scandalo pedofilia in Germania. ''Nonostante la tempesta, la Chiesa vede bene il cammino da seguire, sotto la guida sicura e rigorosa del Santo Padre''. ''Come abbiamo già avuto modo di osservare - aggiunge padre Lombardi -, speriamo che questo travaglio possa essere alla fine di aiuto alla società nel suo insieme per farsi carico sempre meglio della protezione e della formazione dell'infanzia e della gioventù''. La linea di Papa Benedetto XVI di fronte ai casi di pedofilia dei preti, sia da Pontefice che quando era alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede, è ''stata sempre quella del rigore e della coerenza nell'affrontare le situazioni anche più difficili''. Il direttore della Sala Stampa vaticana evidenzia l'''importante e ampia intervista concessa dal promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, mons. Charles Scicluna'' ad Avvenire che ''spiega dettagliatamente il significato delle norme canoniche specifiche stabilite dalla Chiesa negli anni scorsi per giudicare i gravissimi delitti di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di ecclesiastici''. ''Diventa assolutamente chiaro - osserva Lombardi - che tali norme non hanno inteso e non hanno favorito alcuna copertura di tali delitti, ma anzi hanno messo in atto un'intensa attività per affrontare, giudicare e punire adeguatamente questi delitti nel quadro dell'ordinamento ecclesiastico''. ''E' giusto ricordare - conclude - che tutto ciò è stato impostato e avviato quando il cardinale Ratzinger era prefetto della Congregazione. La sua linea è stata sempre quella del rigore e della coerenza nell'affrontare le situazioni anche piu' difficili''. La linea adottata dai vescovi tedeschi di fronte alla crisi degli abusi sessuali dei preti è ''un modello molto utile e ispiratore per altre Conferenze episcopali che si trovino a fronteggiare analoghi problemi''. ''La linea presa dalla Conferenza Episcopale tedesca - afferma Lombardi - si è confermata la strada giusta per far fronte al problema nei suoi diversi aspetti. Le dichiarazioni del presidente della Conferenza, arcivescovo Zollitsch, dopo l'incontro con il Santo Padre, riprendono le linee stabilite nella recente assemblea della Conferenza e ne ribadiscono i punti operativi essenziali: riconoscere la verità e aiutare le vittime, rafforzare la prevenzione e collaborare costruttivamente con le autorità - comprese quelle giudiziarie statali - per il bene comune della società. Mons. Zollitsch ha anche ribadito senza incertezze l'opinione degli esperti secondo cui la questione del celibato non va in alcun modo confusa con quella della pedofilia''. ''Il Santo Padre - conclude il portavoce vaticano - ha incoraggiato la linea dei vescovi tedeschi, che - pur con le specificità del contesto del loro Paese - può ben essere considerata un modello molto utile e ispiratore per altre Conferenze episcopali che si trovino a fronteggiare analoghi problemi''.

Asca