Mons. Zollitsch: il Papa sgomento e commosso, ci ha incoraggiati a proseguire collaborando con la giustizia. Allo studio nuove norme contro gli abusi
Il Papa ha ascoltato ''con grande sgomento, attento interesse e profonda commozione'' le notizie sui casi di ''soprusi pedagogici e abusi sessuali'' avvenuti in Germania riferitegli dal presidente della Conferenza Episcopale tedesche, mons. Robert Zollitsch (nella foto con Benedetto XVI). Lo ha riferito lo stesso presule in una conferenza stampa al termine dell'incontro. Il Papa ha ''esplicitamente dato il suo sostegno alle nostre misure'' contro lo pedofilia. Benedetto XVI, ha spiegato il presule, ''ci ha incoraggiato a proseguire nell'attuazione del catalogo di misure in maniera decisa e coraggiosa'' e si è dimostrato ''soddisfatto'' per la decisione della Conferenza Episcopale di nominare nella persona del vescovo di Treviri, mons. Stephen Ackmann, il responsabile per le questioni riguardanti gli abusi. Sostegno anche per la decisione di collaborare con le autorità giudiziarie, senza che questo precluda le indagini interne della Chiesa previste dalle legge canonica. ''Esco rafforzato dal colloquio di oggi'', ha concluso mons. Zollitsch. ''Ci incoraggia a continuare nell'applicazione delle norme procedurali in maniera continuativa e a migliorarle se necessario'' e ''ci ha esortato a proseguire sul cammino per sanare le ferite del passato e prevenire quelle future''. "Gli ho voluto chiarire - ha detto mons. Robert Zollitsch - che i vescovi tedeschi sono profondamente sconvolti per i soprusi e le violenze e, qui da Roma, voglio ribadire le nostre scuse alle vittime". Il presule ha peraltro ricordato che, sebbene la Chiesa tedesca abbia approvato già nel 2002 linee-guida contro la pedofilia, ora abbia deciso di rivederle per rafforzare la prevenzione, migliorare la qualità del personale responsabile per le denunce nelle diocesi, creare un uffizio nazionale per affrontare le accuse di abusi sessuali, e, soprattutto, garantire massima collaborazione con le procure e i giudici civili. Mons. Zollitsch ha affermato che la Congregazione per la Dottrina della Fede sta esaminando le norme adottate dalle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per affrontare lo scandalo degli abusi sessuali sui minori, con l'obiettivo di arrivare ad una revisione delle norme vigenti nella Chiesa universale. ''Tutti i numeri provano che il problema degli abusi su minori non riguarda solo la Chiesa Cattolica. Ma non vi è in Germania un altro gruppo che abbia norme così severe''. ''Le procedure da noi adottate - ha osservato il vescovo - hanno dato ottimi risultati negli ultimi 8 anni''. ''La pedofilia - ha proseguito - non è un problema particolare della Chiesa Cattolica''. Certo, ha precisato, ''è particolarmente terribile quando gli abusi vengono compiuti da educatori e da persone di riferimento e con grande responsabilita' morale''. ''Non vi è gruppo in Germania che ha norme così chiare'', ha concluso. ''Secondo ogni esperto gli abusi e i soprusi pedagogici non hanno nulla a che fare con il celibato''. ''Se il celibato è oggetto di attacchi - ha precisato mons. Zollitsch - cerchiamo di entrare in dialogo con chi lo contesta per fare capire cosa è''. ''Vogliamo portare alla luce tutta la verità sullo scandalo degli abusi sessuali senza riguardi per nessuno, anche rispetto ad eventi accaduti alcuni decenni fa''. Il capo della Conferenza Episcopale tedesca ha sottolineato che per affrontare lo scandalo degli abusi sessuali, la Chiesa in Germania non ha bisogno dell'aiuto della Santa Sede. ''Non abbiamo chiesto aiuto esterno, stiamo facendo molto e lo stiamo facendo con le nostre forze'', ha spiegato, precisando di aver ricevuto l'appoggio e il sostegno per la sua linea di azione non solo del Pontefice ma anche della Congregazione per la Dottrina della Fede.