Luigi Geninazzi, Avvenire
sabato 15 maggio 2010
Il Papa in Portogallo. I colori e le emozioni del mezzo milione di fedeli festanti che l'hanno accolto a Fatima per l'anniversario dell'apparizione
Nel chiarore del mattino, a tratti oscurato da nuvole gonfie di pioggia, all’improvviso è sbucato l’arcobaleno, un lungo ponte colorato che si staglia sopra la spianata del Santuario. È iniziato così il 13 maggio di Benedetto XVI a Fatima, un appuntamento a cui non hanno voluto mancare tantissimi fedeli. Mezzo milione, scrivono i giornali e confermano fonti della polizia. Una folla impressionante e per certi versi inaspettata, almeno in queste dimensioni. "Una moltitudine mai vista – scrive il laico Diario de Noticias – superiore alle 400 mila persone che nel 2000 accolsero Giovanni Paolo II". Una folla sterminata e ordinata, incurante del freddo e degli scrosci di pioggia che qui, nella Cova da Iria dove la Madonna apparve ai tre pastorinhos, s’alternano al vento e ad un tiepido sole primaverile. Molti hanno dormito all’addiaccio, nei giardini che circondano il vasto piazzale, un motivo di stanchezza in più dopo un lungo cammino a piedi da ogni angolo del Portogallo. "È come scalare una montagna, non c’è soddisfazione senza fatica" sorride José Manuel de Freitas, 50 anni d’età e venti di pellegrinaggi a Fatima. Nelle viuzze di questo paesone di provincia di ottomila abitanti, ogni anno, per l’anniversario della prima apparizione della Vergine, si riversa un fiume di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Giovedì il fiume era in piena e appena uno usciva per strada vi si trova immerso, come sopraffatto da una forza irresistibile. Era una babele di lingue e di nazionalità, uno spettacolo di musiche, di canti e di abbigliamenti colorati dove le magliette arancioni dei peregrinos del Portogallo si mischiavano alle vesti medievali di austeri signori dell’Ordine del Santo Sepolcro ed ai mantelli neri indossati con eleganza da un gruppo di donne olandesi. C'eraono migliaia di giovani del movimento neo-catecumenale che, concluso il viaggio del Papa, terranno qui il loro incontro internazionale. E c'erano tante famigliole, dai neonati ai nonni, un popolo dalla fede antica e semplice che arriva in questa landa sperduta dell’Estremadura con un solo scopo: pregare davanti alla statua della Vergine per trarne consolazione e speranza. Qui non avvengono guarigioni e miracoli eclatanti come a Lourdes, ma s’avvera il miracolo quotidiano della conversione del cuore. E giovedì che c’era il Papa, il successore di Pietro cui i pastorelli si sentivano strettamente legati pur non conoscendone il nome, si è ritrovatp qui un pezzo della Chiesa universale. "Ero venuta dieci anni fa, per vedere Giovanni Paolo II – dice Maria da Conceicao, catechista di Lisbona –. Adesso sono tornata per ascoltare Benedetto XVI". Il Papa è stato accolto dal luogo simbolo della devozione popolare con un boato di grida entusiaste. Benedetto XVI è apparso raggiante, più volte si è affacciato dal finestrino della papamobile per baciare e benedire dei bimbi che gli vengono avvicinati dai genitori. La vasta spianata, due volte Piazza San Pietro, era gremita fino all’inverosimile. Dall’alto del Santuario, nello spazio riservato ai giornalisti, il colpo d’occhio è davvero impressionante: la statuina della Madonna che viene portata a spalle verso il grande palco dove sorge l’altare era un puntino bianco che oscillava su un tappeto multicolore, una distesa di fazzoletti, vessilli e stendardi che brillano alla luce del sole. Sventolavano bandiere di decine di Paesi, dalla Svizzera al Brasile, le più gigantesche sono quelle della Russia che si sono spinte fin sotto l’altare, quasi a dire che la conversione di quella grande nazione, richiesta esplicitamente dalla Madonna di Fatima, è un obiettivo raggiunto. Ma lo spettacolo più emozionante è stata la "Procesao da velas", la processione delle fiaccole che alla vigilia del 13 maggio ha accompagnato la recita del Rosario presieduta dal Papa, trasformando il piazzale del Santuario in un mare di luce, come l’ha definito lo stesso Benedetto XVI. I canti ritmati dell’Ave Maria sono continuati fino a tarda notte e sembravano non finire mai, come il fuoco delle candele che arde a fianco della cappellina delle apparizioni. In quella luce tutti hanno potuto seguire con commozione il dialogo spirituale tra il volto assorto del Pontefice ed il viso materno della "Signora più luminosa del sole".