Agi, Zenit
venerdì 11 giugno 2010
Il Papa riaffida i sacerdoti a Maria: fa rifiorire il deserto delle solitudini, brillare il sole sulle oscurità, tornare la calma dopo la tempesta
Al termine della Santa Messa conclusiva dell'Anno Sacerdotale, il Papa ha affidato di nuovo alla Vergine Maria tutti i 400 mila preti del mondo. "Madre Immacolata - ha pregato il Papa in ginocchio davanti all'icona della Vergine Salus Populi Romani portata - convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù, Sommo ed Eterno Sacerdote, noi, figli nel Figlio e suoi sacerdoti, ci consacriamo al tuo Cuore materno, per compiere con fedeltà la Volontà del Padre. Siamo consapevoli che, senza Gesù, non possiamo fare nulla di buono e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui, saremo per il mondo strumenti di salvezza". "Madre nostra da sempre - ha invocato ancora Benedetto XVI con le parole già pronunciate lo scorso 12 maggio a Fatima - non ti stancare di visitarci, di consolarci, di sostenerci. Vieni in nostro soccorso e liberaci da ogni pericolo che incombe su di noi. Con questo atto di affidamento e di consacrazione, vogliamo accoglierti in modo più profondo e radicale, per sempre e totalmente, nella nostra esistenza umana e sacerdotale. La tua presenza faccia rifiorire il deserto delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità, faccia tornare la calma dopo la tempesta, affinchè ogni uomo veda la salvezza del Signore, che ha il nome e il volto di Gesù, riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo!". Il Papa ha chiesto anche che il Padre e Gesù riversino su di noi come una nuova effusione dello Spirito Santo. Pochi istanti dopo, mentre il Papa stava terminando la lettura della preghiera, il vento che soffiava in Piazza San Pietro gli ha portato via lo zucchetto, lasciandolo a capo scoperto. Si tratta forse di una mera casualità. È suggestivo, tuttavia, leggere il fatto con occhi di fede: il Soffio richiesto dal Vicario di Cristo in terra ha già cominciato a spirare, investendo per prima la Persona del Sommo Pontefice