lunedì 14 giugno 2010

Le esequie di mons. Padovese. Il messaggio di Benedetto XVI. Mons. Franceschini: tenete aperta una finestra sulla terra lavata da così tanti martiri

Si sono svolti in modo solenne, nel Duomo di Milano, i funerali di mons. Luigi Padovese (foto), vicario apostolico di Anatolia ucciso lo scorso 3 giugno in Turchia. La cerimonia funebre, presieduta dall’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, è stata concelebrata da 350 sacerdoti. Dopo la Messa il feretro, portato verso il cimitero dei Cappuccini di Musocco, è stata accompagnato da un lungo applauso dei circa cinquemila fedeli che hanno partecipato alle esequie. In un messaggio di cordoglio inviato al card. Tettamanzi, Papa Benedetto XVI ha voluto esprimere ''ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli della Chiesa che è in Milano'', le sue ''sentite condoglianze'' per l'uccisione di mons. Padovese. Nel messaggio, firmato dal Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, il Papa, ''profondamente addolorato'', raccomanda ''l'anima nobile di questo amato pastore all'infinita misericordia di Dio'' e rende grazie ''per la sua generosa testimonianza al Vangelo ed il suo fermo impegno per il dialogo e per la riconciliazione che ha caratterizzato la sua vita sacerdotale ed il suo ministero episcopale''. "Chicco di grano caduto in terra è stata la vita di padre Luigi, che ha accolto come una chiamata della Provvidenza di Dio il suo ministero di vescovo in Anatolia. In questa terra turca, che aveva tanto studiato, mons. Padovese ha voluto inserirsi e lasciarsi macerare, amando questo nobile popolo. Chicco di grano si è fatto padre Luigi diventando guida della Chiesa di Anatolia, una chiesa di minoranza, spesso sofferente e provata". Con queste parole l’arcivescovo di Milano ha ricordato nel corso dell’omelia il vicario apostolico ucciso in Turchia. Alla fine del rito ha preso la parola anche mons. Franceschini, che due giorni fa è stato nominato a succedere a mons. Padovese come Vicario dell’Anatolia. “Hanno ucciso il pastore buono”, ha sottolineato, ricordando come il vescovo assassinato era un esperto dei Padri della Chiesa e della storia della Chiesa turca. Egli ha detto che la testimonianza chiesta a mons. Padovese e a don Andrea Santoro è stato il martirio. E ha citato una sua frase ai fedeli in Turchia: “La terra che calpestiamo è stata lavata da così tanti martiri che hanno scelto di morire per la loro fede piuttosto che rinnegarla”. Mons. Franceschini ha poi espresso un appello a tutta la Chiesa per un aiuto alla missione in Turchia: “Chiediamo vocazioni, sacerdoti, religiosi e religiose per una missione difficilissima, ma senza sconti e senza compromessi. Venite a vivere il vangelo ad aiutarci a vivere semplicemente. Tenete aperta una finestra su questa Chiesa, siate la voce di chi non ha neanche la libertà di gridare la propria pena”. Egli ha chiesto ai malati che offrano le sofferenze per questa missione, un impegno a chiunque abbia a cuore la pace. “Sia questo – ha detto - il fiore che avete deposto sul corpo di mons. Luigi”. “Non voglio – ha detto - parlare della morte di mons. Padovese. Per lui parlano il suo corpo spezzato e il suo sangue versato per tutti”. E ha aggiunto: “Oggi siamo tutti Chiesa di Anatolia”.

Il Giornale.it, Asca, AsiaNews