Il viaggio a Cipro di Benedetto XVI "è stato un successo da ricordare, come ha detto lo stesso Papa nel congedarsi dal Paese” e “come sempre, sono parole scelte attentamente e non si riferiscono soltanto alla riuscita esteriore, che è innegabile, del viaggio, ma soprattutto al suo significato più profondo”. Sulle pagine de L’Osservatore Romano in edicola stasera, il direttore Gian Maria Vian ricorda che “la portata del viaggio, in un Paese ortodosso, è storica per l’avvicinamento ulteriore a un’autorevole e veneranda Chiesa sorella, che sotto la guida dell’arcivescovo Crisostomo II si è impegnata con decisione nel cammino ecumenico”. Per Vian è fondamentale “il mistero della croce, di cui Benedetto XVI ha parlato in un’omelia memorabile ricordando in primo luogo che l’uomo non può salvare se stesso dalle conseguenze dei propri peccati: croce che allora non è tanto segno di sofferenza e di fallimento, quanto il simbolo più eloquente di cui il mondo ha bisogno”. E sul documento di lavoro consegnato dal Papa ai rappresentanti delle comunità cattoliche, Vian afferma che si tratta di “un testo che conferma il realismo della Chiesa e la sua disponibilità a costruire società dove la convivenza pacifica sia davvero possibile”.