Agi
lunedì 13 dicembre 2010
Vian: i media distratti da apparenze spesso futili e la strada di luci indicata dal Papa accese nelle ombre e nelle fatiche di ogni giorno dai Santi
“I media, distratti da apparenze spesso futili, non hanno dedicato molta attenzione alla visita che Benedetto XVI ha reso a una delle parrocchie della sua diocesi”, occasione nella quale il Papa ha pronunciato “un’omelia importante”. Lo denuncia L’Osservatore Romano in riferimento alle parole con le quali ieri Papa Ratzinger ha ricordato “i tanti profeti, ideologi e dittatori” che hanno sostenuto “non è Gesù, siamo noi a cambiare il mondo”. “E lo hanno cambiato - scrive il giornale citando il Pontefice - ma lasciando vuoto e distruzione grandi”. L’editorale, pubblicato in prima pagina a firma del direttore Giovanni Maria Vian, sottolinea poi il fatto che nel discorso di ieri “Benedetto XVI ha immaginato una frase, quasi un detto non scritto, ‘agraphon’, che contiene la risposta” di Gesù: “Vedete cosa ho fatto io. Non ho fatto una rivoluzione cruenta, non ho cambiato con forza il mondo, ma ho acceso tante luci che formano, nel frattempo, una grande strada di luce nei millenni”. “Luci - conclude il giornale vaticano - che sono state accese nelle ombre e nelle fatiche di ogni giorno da uomini e donne come Massimiliano Kolbe, Damiano de Veuster, madre Teresa di Calcutta: perché non è la violenta rivoluzione del mondo, non sono le grandi promesse che cambiano il mondo, ma è la silenziosa luce della verità. Quella Luce che è venuta per illuminare ogni uomo”.