Il Papa: dove Dio è presente c’è speranza e si aprono prospettive nuove e spesso insospettate oltre le cose effimere. Grazie per le splendide giornate
Papa Benedetto XVI si è congedato dalla sua patria e dai suoi compatrioti all'aeroporto di Lahr, dove ha ricevuto il saluto del presidente federale, Christian Wulff, e delle autorità civili e religiose tedesche. I giorni trascorsi in Germania sono stati “così commoventi e ricchi di avvenimenti”, ha detto il Pontefice nel suo discorso. “Ringrazio tutti per queste splendide giornate, per i tanti incontri personali e per gli innumerevoli segni di attenzione e di affetto mostratimi”. Il Papa ha ripercorso gli eventi principali vissuti nei quattro intensi giorni di permanenza nel suo Paese natale, a cominciare da quanto avvenuto nella capitale e, primo fra tutti, la visita al parlamento tedesco: “Ho avuto l’occasione particolare di parlare davanti ai parlamentari al Deutscher Bundestag – ha rammentato – ed esporre loro alcune riflessioni sui fondamenti intellettuali dello stato”. Il Papa ha rievocato anche i “fruttuosi colloqui” avuti con il presidente Wulff e la cancelliera Merkel sulla situazione interna della Germania e della comunità internazionale. Ma ad aver toccato il Papa in maniera del tutto particolare è stata “l’accoglienza cordiale e l’entusiasmo di così tante persone a Berlino”. Benedetto XVI ha poi ricordato la rilevanza che il tema dell’ecumenismo ha avuto in questo viaggio, insieme al dialogo interreligioso: “Qui vorrei rilevare l’incontro con i rappresentanti della Chiesa Evangelica in Germania nel già Convento agostiniano a Erfurt. Sono profondamente grato – ha concluso Benedetto XVI – per lo scambio fraterno e la preghiera comune”. Il Papa ha precisato che questa visita è stata rivolta “in particolare ai cattolici a Berlino, a Erfurt, nell’Eichsfeld e a Friburgo” e ha ricordato “con piacere le celebrazioni liturgiche comuni, la gioia, l’ascoltare insieme la Parola di Dio e il pregare uniti – soprattutto anche nelle parti del Paese in cui si è tentato per decenni di rimuovere la religione dalla vita delle persone. Questo mi rende fiducioso per il futuro del cristianesimo in Germania”. “Come già durante le visite precedenti, si è potuto sperimentare quante persone qui testimoniano la propria fede e rendono presente la sua forza trasformante nel mondo di oggi”, ha sottolineato. Allo stesso modo, ha rilevato l'importanza della veglia celebrata a Friburgo con i giovani, sulla scia lasciata dall'“impressionante Giornata Mondiale della Gioventù”. Il Papa lascia la Germania incoraggiando la Chiesa del suo Paese a "proseguire con forza e fiducia il cammino della fede, che fa ritornare le persone alle radici, al nucleo essenziale della Buona Novella di Cristo". "Ci saranno comunità piccole di credenti – e già esistono – che con il proprio entusiasmo diffondono raggi di luce nella società pluralistica, rendendo altri curiosi di cercare la luce che dà vita in abbondanza”, ha aggiunto. “Dove Dio è presente, là c’è speranza e là si aprono prospettive nuove e spesso insospettate che vanno oltre l’oggi e le cose effimere”. “In questo senso accompagno, nei pensieri e nelle preghiere, il cammino della Chiesa in Germania”, ha concluso. "Colmo di esperienze e ricordi, fortemente impressi, di questi giorni nella mia patria, ritorno ora a Roma", ha detto prima di salire sull'aereo che lo riporta a Roma. "Con l'assicurazione delle mie preghiere per tutti voi e per un futuro buono per il nostro Paese in pace e libertà, mi congedo con un cordiale 'Vergelt's Gott' [Dio ve ne renda merito]. Dio vi benedica tutti!". Nel suo saluto al Papa, il presidente Wulff lo ha ringraziato per i “momenti indimenticabili” che ha offerto alla Germania e lo “sforzo enorme per incontrare le persone e ascoltarle”. Il Pontefice, ha detto, ha dato “segni importanti” alla società e ricchi spunti di riflessione,“è venuto con un cuore disposto all'ascolto” e “ha creato dei ponti” dando “speranza”. Il viaggio è stato “un impulso per tanti” in Germania, ha sottolineato auspicando un nuovo viaggio del Papa nella sua patria.