mercoledì 8 febbraio 2012

Veglia penitenziale per gli abusi del clero: noi che dovevamo portare la salvezza ai piccoli siamo talvolta divenuti strumento del male contro di loro

Hanno parlato in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco, provenivano da oltre cento paesi dei cinque continenti, ed hanno chiesto perdono per la "tragedia" e il "crimine" degli abusi sessuali compiuti da preti sui bambini e non sufficientemente contrastati, in passato, dai loro superiori gerarchici. I vescovi delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo che prendono parte al Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento" alla Pontificia Università Gregoriana dei gesuiti hanno partecipato ad una veglia di preghiera penitenziale nella chiesa di Sant'Ignazio presieduta in serata dal cardinale prefetto della Congregazione per i vescovi, card. Marc Ouellet. La cerimonia, aperta da una processione silenziosa, si è conclusa con una simbolica dichiarazione di pentimento da parte di sette rappresentanti di persone che, nella Chiesa, hanno affrontato in modo inadeguato il problema della pedofilia: un vescovo, un educatore, un superiore, un sacerdote, un genitore, un fedele e un cardinale (lo stesso Ouellet). A conclusione, una donna irlandese che da adolescente è stata abusata da un sacerdote, Marie Collins, ha preso la parola di fronte alla croce che si erge nella chiesa storica dei gesuiti e, a nome delle vittime, ha affermato: "Signore, oltraggiato dagli uomini, uomo dei dolori, è per noi pesante e difficile perdonare coloro che ci hanno fatto il male, solo la tua grazie può aprirci a questo dono: ti chiediamo la forza di unirci al perdono che dalla croce hai fatto scendere sull'umanità peccatrice come balsamo di guarigione perché la tua Chiesa sia sanata anche dal nostro perdono. Perdona loro". Il coro ha intonato il 'Kyrie eleison'. La veglia di preghiera è iniziata con la proiezione di immagini su uno schermo accompagnate da musica sacra e dalla lettura del libro biblico della Genesi. Tra le immagini, volti di bambini sorridenti, scene luminose di natura, così come foto della Shoah, della bomba atomica o di stragi in giro per il mondo, a simboleggiare il male di cui è capace l'essere umano. E' seguita la preghiera penitenziale: "Noi che dovevamo portare la salvezza ai piccoli, siamo talvolta divenuti strumento del male contro di loro". Ancora: "Eccoci umiliati davanti a te e davanti agli uomini, crocifissi del male che ha sfigurato il volto della tua Chiesa. Siamo consapevoli che i nostri atti di riparazione non potranno mai cancellare quanto di ingiusto è stato fatto, né lenire la bruciante ferita della nostra coscienza. Il card. Ouellet ha concluso: "Signore, perdonaci e vieni a salvarci". Lo stesso porporato canadese ha poi preso la parola per una omelia penitenziale, nella quale ha sottolineato "la grande vergogna e l'enorme scandalo" della "tragedia" rappresentata dagli abusi sessuali del clero, un "crimine che causa un'autentica esperienza di morte degli innocenti". Il prefetto dei vescovi ha detto: "Come membri della Chiesa dobbiamo avere il coraggio di chiedere perdono a Dio e ai piccoli che sono stati feriti". Il "primo passo" da compiere è "ascoltarli attentamente e credere alle loro storie dolorose". Ouellet ha sottolineato che è "intollerabile che l'abuso accada nella Chiesa", e per questo ha sottolineato che ciò non deve "mai più accadere" ("Never again"). Aggiungendo che la pedofilia è presente in tutta la società, il porporato ha espresso l'auspicio che la Chiesa divenga un evento per altre organizzazioni e agenzie che non hanno ancora affrontato il problema. Oltre agli abusi, Ouellet ha fatto riferimento all'insabbiamento delle accuse di alcuni vescovi, affermando: "Chiediamo scusa alle vittime".

TMNews

Omelia del card. Marc Ouellet

Liturgia Penitenziale