Il giornalista "Greg Burke assumerà presto servizio nell'ambito della Segreteria di Stato come Advisor per la comunicazione. Questa nuova figura avrà la finalità di contribuire a integrare l'attenzione alle questioni della comunicazione nel lavoro della Segreteria di Stato e a curare il rapporto con il servizio della Sala Stampa e delle altre istituzioni comunicative della Santa Sede". Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Sono un po' nervoso, ma molto emozionato. Diciamo che sarà una sfida": così Burke ha commentato il nuovo ruolo di principale consulente della comunicazione della Segreteria di Stato vaticana. Dopo le voci trapelate da alcune fonti, Burke ha confermato la notizia della sua nomina, aggiungendo che la posizione gli era già stata offerta due volte in passato. La nomina a consulente per la comunicazione del giornalista americano, eccellente professionista che ha fatto da corrispondente del Time da Roma, e attualmente ricopre lo stesso incarico per Fox News, sta a indicare che finalmente in Segreteria di Stato si è percepito adeguatamente il problema, dopo le ultime settimane caratterizzare da una serie di autogol mediatici. A partire ad esempio dalla divulgazione pilotata delle motivazioni del licenziamento del presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi: al di là del merito, una distruzione morale e professionale di una persona nominata appena tre anni prima, alla quale era stata data una grande fiducia. Un evento senza precedenti nella storia recente della Santa Sede, accompagnato pure dalla sgradevole concomitanza di un parere psichiatrico, inviato ai superiori di Gotti da un solerte professionista fatto sedere accanto al presidente dello IOR durante una festa allo scopo di esaminarlo di nascosto. Ma anche il comunicato seguito alla perquisizione al sequestro dei documenti in possesso di Gotti Tedeschi, diffuso dalla Sala Stampa vaticana ma preparato in Segreteria di Stato, non è stata una scelta felice: doveva richiamare i sacrosanti diritti sovrani dello Stato della Città del Vaticano, ma la comunicazione ha finito, involontariamente, per far passare l’idea che Oltretevere si temessero le carte raccolte dall’ormai ex presidente dello Ior. Anche l’intervista con Famiglia Cristiana del card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, un comprensibile sfogo da parte del primo collaboratore del Papa diventato uno dei principali bersagli dei vatileaks, non ha ottenuto un grande effetto: scaricare tutta la colpa soltanto sui giornalisti "Dan Brown", in particolare sui giornalisti italiani, definendo "menzogne" e "calunnie" ciò che era stato detto dai "corvi" e sullo Ior, ha finito per essere un messaggio troppo semplificatorio rispetto ai contenuti dei documenti pubblicati negli ultimi sei mesi e alle tensioni interne che oggettivamente emergono dalla loro lettura. Ecco dunque che la Segreteria di Stato ha deciso di correre ai ripari, creando l’inedita figura del "consulente per la comunicazione", una sorta di supervisore che ricalca quello del direttore delle comunicazioni della Casa Bianca. Burke, 45 anni, è americano ed è membro dell’Opus Dei, come lo era il predecessore di Lombardi, Joaquín Navarro-Valls. L’Opera fondata da San Josémaria Escrivá, nelle sue espressioni accademiche, ha sempre curato con particolare attenzione l’aspetto della comunicazione, come confermano i seguitissimi corsi della Pontificia Università della Santa Croce e i seminari internazionali per i comunicatori legati alla Chiesa che annualmente vi vengono svolti con successo.
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