“La Chiesa ravviva la consapevolezza di essere tutta intera in perenne stato di servizio all’uomo e al Vangelo, come Colui che ha offerto se stesso fino al sacrificio della vita”. Con queste parole il Papa ha aperto la sua omelia:
“Rivolgo il mio saluto cordiale a tutti voi, che riempite Piazza San Pietro, in particolare le Delegazioni ufficiali e i pellegrini venuti per festeggiare i sette nuovi Santi. Saluto con affetto i cardinali e i vescovi che in questi giorni stanno partecipando all’Assemblea sinodale sulla Nuova Evangelizzazione".
Benedetto XVI ha parlato di “felice coincidenza” sottolineando che il cristiano, sia in terre lontane sia in regioni di antica cristianità, è “chiamato a testimoniare e annunciare il messaggio cristiano conformandosi a Gesù Cristo, seguendo la sua stessa via. E il Papa ribadisce con le parole del vangelo di Marco: “Il figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Afferma chiaramente: questo hanno fatto i sette nuovi Santi e parla di “eroico coraggio”, di “totale consacrazione a Dio” e di “generoso servizio ai fratelli”.
"La santità nella Chiesa ha sempre la sua sorgente nel mistero della Redenzione, che viene prefigurato dal profeta Isaia nella prima Lettura: il Servo del Signore è il Giusto che 'giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità', è Gesù Cristo, crocifisso, risorto e vivo nella gloria". Il Pontefice ha, quindi, parlato di ciascuno dei sette nuovi Santi. Jacques Berthieu, nato nel 1838, in Francia, gesuita, in Madagascar “ha lottato contro l’ingiustizia, mentre recava sollievo ai poveri e ai malati”.
"La vita di questo evangelizzatore sia un incoraggiamento e un modello per i sacerdoti, affinché siano uomini di Dio come lui! Il suo esempio aiuti i numerosi cristiani oggi perseguitati a causa della fede! Possa la sua intercessione, in questo Anno della fede, portare frutti per il Madagascar e il continente africano! Dio benedica il popolo malgascio!". Il filippino Pedro Calungsod, vissuto nella seconda metà del ‘600, è stato catechista con i missionari Gesuiti. Vicino al popolo Chamorro, tra “persecuzioni a causa di invidie e calunnie” si è distinto per “fede e carità profonde”. "Possano l’esempio e la coraggiosa testimonianza di Pedro Calungsod ispirare le care popolazioni delle Filippine ad annunciare il Regno di Dio con forza e guadagnare anime a Dio!”. Giovanni Battista Piamarta, sacerdote della diocesi di Brescia, “fu un grande apostolo della carità e della gioventù”: "Preferiva le soste davanti al santissimo Sacramento, meditando la passione, morte e risurrezione di Cristo, per attingere forza spirituale e ripartire alla conquista del cuore della gente, specie dei giovani, per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali". In Spagna, nel 1848, è nata Maria del Carmelo Sallés y Barangueras, che si è distinta per l’impegno nell’insegnamento: "La sua opera educativa, affidata alla Vergine Immacolata, continua a portare frutti abbondanti in mezzo alla gioventù mediante l’impegno generoso delle sue figlie, che come lei si pongono nelle mani del Dio che tutto può”. Marianne Cope, nata nel 1838 ad Heppenheim, in Germania, è stata religiosa impegnata in particolare a prendersi cura dei lebbrosi delle Hawaii.
"Quando ancora si poteva fare poco per quanti soffrivano di questa terribile malattia, Marianne Cope dimostrò l’amore, il coraggio e l’entusiasmo più alti. Ella è un luminoso e forte esempio della migliore tradizione cattolica nell’accudire alle sorelle e dello spirito del suo amato San Francesco". E poi c’è la figura particolarissima di Kateri Tekakwitha, nata nell’odierno stato di New York nel 1656 da padre Mohawk e da madre cristiana algonchina. E’ la prima Santa amerinda. "Kateri ci impressiona per l’azione della grazia nella sua vita in assenza di sostegni esterni, e per il coraggio nella vocazione tanto particolare nella sua cultura. In lei, fede e cultura si arricchiscono a vicenda! Il suo esempio ci aiuti a vivere là dove siamo, senza rinnegare ciò che siamo, amando Gesù! Santa Kateri, patrona del Canada e prima santa amerinda, noi ti affidiamo il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l’America del Nord! Dio benedica le prime nazioni!”. La seconda dei due nuovi Santi nati in Germania è Anna Schäffer di Mindelstetten. Un grave incidente sul lavoro l’ha costretta a letto ma non ha impoverito la sua vocazione. "Possa il suo apostolato di preghiera e di sofferenza, di sacrificio e di espiazione costituire un esempio luminoso per i fedeli nella sua Patria, e la sua intercessione rafforzi il movimento cristiano di hospice [centri di cure palliative per malati terminali] nel loro benefico servizio". “I nuovi Santi – ha detto il Papa - sono diversi per origine, lingua, nazione e condizione sociale, ma sono uniti con l’intero Popolo di Dio nel mistero di salvezza di Cristo”: “Possa la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero”, ha concluso.
Radio Vaticana
CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI SETTE BEATI - il testo integrale dell'omelia del Papa
"La vita di questo evangelizzatore sia un incoraggiamento e un modello per i sacerdoti, affinché siano uomini di Dio come lui! Il suo esempio aiuti i numerosi cristiani oggi perseguitati a causa della fede! Possa la sua intercessione, in questo Anno della fede, portare frutti per il Madagascar e il continente africano! Dio benedica il popolo malgascio!". Il filippino Pedro Calungsod, vissuto nella seconda metà del ‘600, è stato catechista con i missionari Gesuiti. Vicino al popolo Chamorro, tra “persecuzioni a causa di invidie e calunnie” si è distinto per “fede e carità profonde”. "Possano l’esempio e la coraggiosa testimonianza di Pedro Calungsod ispirare le care popolazioni delle Filippine ad annunciare il Regno di Dio con forza e guadagnare anime a Dio!”. Giovanni Battista Piamarta, sacerdote della diocesi di Brescia, “fu un grande apostolo della carità e della gioventù”: "Preferiva le soste davanti al santissimo Sacramento, meditando la passione, morte e risurrezione di Cristo, per attingere forza spirituale e ripartire alla conquista del cuore della gente, specie dei giovani, per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali". In Spagna, nel 1848, è nata Maria del Carmelo Sallés y Barangueras, che si è distinta per l’impegno nell’insegnamento: "La sua opera educativa, affidata alla Vergine Immacolata, continua a portare frutti abbondanti in mezzo alla gioventù mediante l’impegno generoso delle sue figlie, che come lei si pongono nelle mani del Dio che tutto può”. Marianne Cope, nata nel 1838 ad Heppenheim, in Germania, è stata religiosa impegnata in particolare a prendersi cura dei lebbrosi delle Hawaii.
"Quando ancora si poteva fare poco per quanti soffrivano di questa terribile malattia, Marianne Cope dimostrò l’amore, il coraggio e l’entusiasmo più alti. Ella è un luminoso e forte esempio della migliore tradizione cattolica nell’accudire alle sorelle e dello spirito del suo amato San Francesco". E poi c’è la figura particolarissima di Kateri Tekakwitha, nata nell’odierno stato di New York nel 1656 da padre Mohawk e da madre cristiana algonchina. E’ la prima Santa amerinda. "Kateri ci impressiona per l’azione della grazia nella sua vita in assenza di sostegni esterni, e per il coraggio nella vocazione tanto particolare nella sua cultura. In lei, fede e cultura si arricchiscono a vicenda! Il suo esempio ci aiuti a vivere là dove siamo, senza rinnegare ciò che siamo, amando Gesù! Santa Kateri, patrona del Canada e prima santa amerinda, noi ti affidiamo il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l’America del Nord! Dio benedica le prime nazioni!”. La seconda dei due nuovi Santi nati in Germania è Anna Schäffer di Mindelstetten. Un grave incidente sul lavoro l’ha costretta a letto ma non ha impoverito la sua vocazione. "Possa il suo apostolato di preghiera e di sofferenza, di sacrificio e di espiazione costituire un esempio luminoso per i fedeli nella sua Patria, e la sua intercessione rafforzi il movimento cristiano di hospice [centri di cure palliative per malati terminali] nel loro benefico servizio". “I nuovi Santi – ha detto il Papa - sono diversi per origine, lingua, nazione e condizione sociale, ma sono uniti con l’intero Popolo di Dio nel mistero di salvezza di Cristo”: “Possa la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero”, ha concluso.
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CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI SETTE BEATI - il testo integrale dell'omelia del Papa