venerdì 30 novembre 2012

Assemblea Generale approva a maggioranza la risoluzione con cui la Palestina diventata stato osservatore non membro delle Nazioni Unite. Santa Sede: la pace ha bisogno di decisioni coraggiose! L'appello del Papa prima della partenza da Israele

Considerato l'esito della votazione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e "per incoraggiare la comunità internazionale, ed in particolare le Parti più direttamente interessate, ad un'azione incisiva" in vista di una "pace duratura" tra israeliani e palestinesi, la Santa Sede, che è osservatore al Palazzo di vetro, "accoglie con favore la decisione dell'Assemblea Generale, con la quale la Palestina è diventata Stato Osservatore non membro delle Nazioni Unite". Lo si legge in una nota diramata nella serata di ieri subito dopo il voto. "L'occasione è propizia - aggiunge la nota - per ricordare anche la posizione comune che la Santa Sede e l'OLP hanno espresso nel loro Basic Agreement del 15 febbraio 2000, volta a sostenere il riconoscimento di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la città di Gerusalemme, ai fini in particolare di preservare la libertà di religione e di coscienza, l'identità e il carattere di Gerusalemme quale Città Santa, e il rispetto e l'accesso ai Luoghi Santi situati in essa". La Santa Sede "ha seguito direttamente e con partecipazione i passi che hanno condotto a questa importante decisione, sforzandosi di rimanere al di sopra delle parti e di agire in linea con la propria natura religiosa e la missione universale che la caratterizza, nonché in considerazione della sua attenzione specifica alla dimensione etica delle problematiche internazionali", precisa la nota. "Il 15 maggio 2009, partendo dall'aeroporto internazionale di Tel Aviv, al termine del Suo pellegrinaggio in Terra Santa - si ricorda - il Sommo Pontefice Benedetto XVI si espresse come segue: 'Non più spargimento di sangue! Non più scontri! Non più terrorismo! Non più guerra! Rompiamo invece il circolo vizioso della violenza. Possa instaurarsi una pace duratura basata sulla giustizia, vi sia vera riconciliazione e risanamento. Sia universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il Popolo palestinese ha il diritto a una patria indipendente sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. Che la 'two-state solution' (la soluzione di due Stati) divenga realtà e non rimanga un sogno'". La votazione di ieri "manifesta il sentire della maggioranza della comunità internazionale e riconosce una presenza più significativa ai Palestinesi in seno alle Nazioni Unite. In pari tempo, è convinzione della Santa Sede che tale risultato non costituisca, di per sé, una soluzione sufficiente ai problemi esistenti nella Regione: ad essi, infatti, si potrà rispondere adeguatamente solo impegnandosi effettivamente a costruire la pace e la stabilità nella giustizia e nel rispetto delle legittime aspirazioni, tanto degli Israeliani quanto dei Palestinesi. Perciò la Santa Sede, a più riprese, ha invitato i responsabili dei due Popoli a riprendere i negoziati in buona fede e ad evitare di compiere azioni o di porre condizioni che contraddicano le dichiarazioni di buona volontà e la sincera ricerca di soluzioni che divengano fondamenta sicure di una pace duratura. Inoltre, la Santa Sede ha rivolto un pressante appello alla Comunità internazionale ad accrescere il proprio impegno e ad incentivare la propria creatività, per adottare adeguate iniziative che aiutino a raggiungere una pace duratura, nel rispetto dei diritti degli Israeliani e dei Palestinesi. La pace ha bisogno di decisioni coraggiose!".

TMNews

DICHIARAZIONE DELLA SANTA SEDE SUL VOTO DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE SULLO STATUS DELLA PALESTINA