sabato 17 novembre 2012

Card. Koch: per i 500 anni della Riforma luterana una celebrazione penitenziale comune nella quale riconosciamo insieme le nostre colpe. Se la Riforma non ha raggiunto il suo scopo, il rinnovamento della Chiesa, ricade nelle responsabilità di entrambe le parti

Avevamo dato la notizia con il punto di domanda lo scorso mese di settembre quando al termine del "Ratzinger Schülerkreis", l’annuale incontro di Castelgandolfo fra il Papa e i suoi ex alunni, padre Stephan Horn in poche battute raccolte da Radio Vaticana, aveva rivelato un’ipotesi abbastanza concreta da realizzarsi in occasione del 500° anniversario della Riforma luterana (1517). Una sorta di mea culpa a due voci diceva l’anziano teologo: “La storia non si può cancellare, ma può cambiare la sua interpretazione, il modo con cui si giudicano i fatti”. E nel mondo tedesco che il Papa ben conosce, le voci e le richieste si intensificano sempre di più. Che si tratti di qualcosa di più che un’ipotesi è confermato dalle parole del membro più autorevole da parte cattolica, il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Al termine dei lavori dell’Assemblea plenaria tenutasi in questi giorni a Roma, Koch ha risposto alla domanda di Mario Galgano di Radio Vaticana su come ritiene possibile celebrare l’evento cercando di curare le ferite: “Per esempio, con una celebrazione penitenziale comune nella quale riconosciamo insieme le nostre colpe, perché il fatto che la Riforma non abbia raggiunto il suo scopo, e cioè il rinnovamento della Chiesa, ricade nelle responsabilità di entrambe le parti: le ragioni sono di ordine teologico e politico. Riconoscerlo e perdonarsi vicendevolmente per tutto questo, trovo che sarebbe un gran bel gesto”. "La Commissione internazionale per il dialogo - prosegue il porporato tra la Federazione mondiale luterana e il Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, quindi con la Chiesa Cattolica romana, hanno reso noto, dopo una lunga elaborazione, un documento comune che si chiama 'Dal conflitto alla comunione', e in questo si rivaluta il significato di questi 500 anni di Riforma, ma anche quello che è stato fatto nei 50 anni da quando questa Commissione è stata istituita, e quali punti in comune sono stati riconosciuti. Credo che questo titolo – 'Dal conflitto alla comunione' – indichi nel migliore dei modi l’orientamento che il documento vuole dare e può rappresentare un ottimo punto di partenza per il cammino del futuro”, ha concluso il card. Koch.

Maria Teresa Pontara Pederiva, Vatican Insider