Benedetto XVI non sarà a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù, se non spiritualmente. Ai giovani brasiliani, il Papa si rivolge però direttamente in un Messaggio indirizzato alla Campagna di Fraternità, promossa dalla Conferenza Episcopale brasiliana e pubblicato oggi. “Davanti a noi si apre il cammino della Quaresima,
permeato di preghiera, penitenza e carità, che ci prepara a vivere e a
partecipare più profondamente alla passione, morte e risurrezione di Gesù
Cristo. In Brasile, questa preparazione ha trovato un valido supporto e
incoraggiamento nella Campagna di Fraternità”, che quest‘anno è giunta alla sua
cinquantesima edizione e si riveste già delle sfumature spirituali della XXVII
Giornata Mondiale della Gioventù, tanto
che ha per tema “Fraternità e gioventù”, proposto dai vescovi “con la speranza di vedere moltiplicata nei giovani di oggi la stessa
risposta che ha dato a Dio il profeta Isaia: ‘Eccomi, manda me!’”. “Mi associo volentieri a questa
iniziativa quaresimale della Chiesa in Brasile - aggiunge il Papa -, inviando a
tutti e a ciascuno di voi il mio cordiale saluto nel Signore, al quale affido
gli sforzi di coloro che si impegnano ad aiutare i giovani a diventare - come ha
chiesto San Paolo - ‘protagonisti di una società più giusta e più fraterna
ispirata al Vangelo”. “I segni dei tempi nella società e nella Chiesa – scrive il Papa – si manifestano anche attraverso i giovani”. E aggiunge che “disprezzare questi segni o non saperli discernere significa perdere occasioni di rinnovamento”. Esorta dunque la Chiesa a far sì che i “giovani siano protagonisti nella comunità che li accoglie”, dimostrando la fiducia in loro. Per fare questo, aggiunge, servono guide “padri, consacrati o laici” che siano capaci di indicare il cammino senza imporre direzioni, di solidarietà ed empatia e ancora “di dare testimonianza di salvezza” che la fede e la sequela di Cristo alimentano ogni giorno. Per questo, scrive il Papa, "incoraggio i giovani a confidare sempre di più nel Vangelo di Gesù". Che il Signore, è la sua esortazione finale, “conceda a tutti la felicità di credere in Lui, di crescere nella sua amicizia, di seguirLo nel cammino della vita e testimoniarlo in tutte le situazioni per trasmettere alle prossime generazioni l’immensa ricchezza e bellezza della fede in Gesù Cristo”.
Radio Vaticana, SIR
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