venerdì 27 febbraio 2009
Il Papa in Terra Santa. David Rosen: visita molto positiva, sarò felice di incontrarlo con gli altri rabbini
Quella di Benedetto XVI in Terra Santa sarà “una visita molto positiva, anche perché giunge dopo una crisi non di sostanza ma di percezioni. Una crisi che si poteva evitare e che si può definire di ‘bad management’, con molti equivoci”. A dichiararlo al SIR è David Rosen (nella foto con Benedetto XVI), rabbino, presidente di Ijcic, International Jewish Committee on Interreligious Consultations. Secondo il rabbino “andava spiegato il fatto che quando la chiesa toglie la scomunica ciò non significa che la Chiesa accoglie qualcuno al suo interno. Così la percezione nel mondo è che il Vaticano ha usato accenti che sono stati offensivi per gli ebrei e che poi si è scusato per questo”. “Per quelli che sono, come noi, profondamente e attivamente coinvolti nel dialogo - spiega Rosen - questa è stata una crisi artificiale ma per la maggioranza delle persone nel mondo, che leggono solo i titoli a sensazione dei giornali, si è trattata di una vera crisi”. Per questo, aggiunge il rabbino, “l’incontro del Papa con i leader ebrei di due settimane fa è stato molto importante e la prossima visita in Terra Santa sarà la dimostrazione del volto buono e genuino del comune impegno per il dialogo tra il popolo ebraico e cattolico”. “Sarò felice di incontrare Benedetto XVI in Terra Santa nei meeting con i rabbini e con quelli degli esponenti delle altre religioni, ma prima di allora, - rivela – lo incontrerò anche a Roma, fra due settimane, il 12 marzo, con una delegazione dal gran Rabbinato di Israele per riprendere il dialogo che fu posticipato in seguito alla crisi fino a quando non avessimo ricevuto chiarimenti. Si tratta di una ripresa di un dialogo che non si è mai fermato”.