martedì 3 febbraio 2009

Revoca della scomunica ai lefebvriani. Attacchi ingiusti alla decisione del Papa da 'Famiglia Cristiana' e dalla cancelliera Merkel

"Il recupero degli scismatici lefebvriani (con un vescovo che nega l'olocausto degli ebrei e preti che contestano l'esistenza delle camere a gas) rischia di appannare l'immagine della Chiesa Cattolica e del Vaticano II, cosi' come la mano tesa alla Fraternità di San Pio X avrebbe meritato ben altra regia e comunicazione": lo scrive Famiglia Cristiana, nel suo editoriale dedicato questa settimana al caso dei vescovi scismatici riammessi dal Papa e alla attualità del Concilio Vaticano II. Il settimanale dei "Paolini" richiama quanto affermato dallo stesso Papa Benedetto XVI il 20 aprile 2005, all'indomani dell'elezione, quasi a voler far apparire il gesto una contraddizione: "I documenti conciliari non hanno perso di attualita'; i loro insegnamenti si rivelano anzi particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente società globalizzata".
I ''chiarimenti del Vaticanò", sulla revoca della scomunica al vescovo negazionista Richard Williamson, sono ''insufficientì". Lo sostiene il cancelliere tedesco Angela Merkel (nella foto con Benedetto XVI) che ha invitato Papa Benedetto XVI a fornire una spiegazione nella discussione innescata dalla riabilitazione del religioso. "Si tratta di chiarire in modo netto, da parte del Papa e del Vaticano - ha sottolineato la Merkel in una conferenza stampa a Berlino - che non può esserci nessuna negazione" dell'Olocausto e che deve esserci "un rapporto positivo" con il mondo ebraico. "Dal mio punto di vista - ha aggiunto - questi chiarimenti non ci sono ancora stati in modo sufficiente".