“La presenza del Papa nella cattedrale rende visibile il responsabile primo della Chiesa universale nel mondo e sollecita il risveglio della fede, della speranza e della carità”. È una delle riflessioni che il vescovo Anfossi propone al settimanale diocesano. Riflettendo sull’incontro di oggi, cui sarà presente tutto il presbiterio, i rappresentanti dei Consigli pastorali parrocchiali e quelli di associazioni e movimenti, mons. Anfossi ricorda che “la cattedrale è un luogo carico di significati simbolici. È prima di tutto la sede del vescovo. E quando in cattedrale si raccolgono tutti i preti della diocesi il legame con il vescovo rimanda alla comunione del vescovo con la Chiesa di Roma”. Ma per il vescovo “c’è di più”: “Benedetto XVI ha da pochi mesi indetto l’Anno Sacerdotale. Di conseguenza con questo appuntamento si chiede a tutti i fedeli di riscoprire la bellezza del ministero sacerdotale. Ma non solo. Anche il prete è invitato a prendere coscienza del suo ministero e dei rapporti che esso ha con gli altri servizi, carismi e ministeri”. “Il fatto che il Papa sia presente – prosegue mons. Anfossi – mette in evidenza che il compito primo del vescovo, dei preti, dei cristiani attivi è quello di risvegliare e mantenere viva la fede”. Per il vescovo, infatti, “la prima cosa importante oggi è la fede perché la crisi religiosa e anche la crisi pastorale che si vive nell’attuale società contemporanea è fondamentalmente una crisi di fede”. Mons. Anfossi anticipa anche alcuni passaggi del “saluto” che, a nome della diocesi, rivolgerà al Papa nei due incontri. “Gli dirò – dice il vescovo – che noi siamo molto felici che sia lui a organizzare le sue vacanze in proprio favore, occupando il tempo nel riposo e regalandosi momenti di serenità, di lettura e di riflessione”. Purtroppo “non potrà scrivere ma ci auguriamo che questa permanenza sia comunque fonte di ispirazione”. Per mons. Anfossi, “è molto importante che se lui viene per riposare possa farlo nel migliore dei modi, ma allo stesso tempo siamo molto felici che lui si affacci alla nostra vita e che lo possiamo incontrare. Gli dirò anche che pregando con Lui in quanto successore di Pietro ci sentiamo confermati nella fede, sostenuti nella speranza e coinvolti nella carità”.
SIR