“E’ assolutamente senza fondamento affermare o anche solo insinuare che il Papa fosse stato antecedentemente informato sulle posizioni di Williamson”. A ribadirlo è oggi padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, che rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, a proposito delle notizie che circolano sulla nuova trasmissione svedese dedicata al “caso Williamson”, ricorda che “ciò è stato negato chiaramente nella Nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio, che esprime anche nel modo più netto la radicale dissociazione del Papa e della Chiesa Cattolica nei confronti di ogni posizione antisemita o negazionista dell’Olocausto”. Inoltre, prosegue il portavoce vaticano, “la lettera del Papa ai vescovi, del 10 marzo scorso, ha messo un punto fermo su tutta la questione e non vi è quindi motivo di riaprirla”. Nella lettera del Papa ai vescovi del 10 marzo scorso, ricorda infatti padre Lombardi, il Papa “ha spiegato il senso della remissione della scomunica come gesto per favorire l’unità della Chiesa e allo stesso tempo ha mostrato la totale infondatezza delle accuse a lui dirette di mancanza di rispetto per il popolo ebraico; ha anche riconosciuto con semplicità i limiti nella comunicazione vaticana interna ed esterna, e ha provveduto a un nuovo status della Commissione Ecclesia Dei, proprio per garantire un migliore e più sicuro modo di procedere nelle questioni relative ai rapporti con i tradizionalisti”. “Rilanciare il caso Williamson – conclude padre Lombardi – non può quindi servire ad altro che a continuare a creare confusione senza motivo”.
SIR