Angelus sul sagrato della Basilica di San Pietro anzichè dalla finestra del suo studio privato per Papa Benedetto XVI, dopo aver celebrato la Messa solenne per la proclamazione di cinque nuovi santi. Nella riflessione prima della preghiera mariana, egli è ritornato sul valore della testimonianza dei santi canonizzati questa mattina. Ai pellegrini di lingua francese ha chiesto di seguire l’esempio di Santa Jeanne Jugan, “ad avere cura dei più poveri e dei più piccoli”; a sostenere con la preghiera e le opere “le persone impegnate con generosità nella lotta contro la lebbra e tutte le altre forme di lebbra dovute alla mancanza d’amore per ignoranza o meschinità”. Il Papa ha chiesto loro anche di aiutare i lavori del Sinodo per l’Africa in corso in queste settimane a Roma. Benedetto XVI ha ricordato la figura di San Damiano anche ai pellegrini fiamminghi: “questo santo sacerdote è stato condotto da Dio a lasciar fiorire la sua vocazione in un ‘sì’ totale. Che l’intercessione di Nostra Signora e dell’apostolo dei lebbrosi liberi il mondo dalla lebbra, ci renda accoglienti all’amore di Dio e ci doni entusiasmo e gioia nel servizio dei nostri fratelli e sorelle”. Fra i molti pellegrini, il Papa ha pure salutato – in lingua inglese – un gruppo di sopravvissuti agli attacchi nucleari di Hiroshima e Nagasaki. “Prego – ha detto il Pontefice – che il mondo non sia mai più testimone di una simile distruzione di massa di vite innocenti. Possa Dio benedire tutti voi, come anche le vostre famiglie e le persone che amate nel vostro Paese”. "La Vergine Maria - ha concluso Benedetto XVI - è la stella che orienta ogni itinerario di santità. Il suo "fiat" è modello di perfetta adesione alla divina volontà e il suo "magnificat" esprime il canto di esultanza della Chiesa, che già su questa terra gioisce per le grandi opere di Dio e nel cielo loda in eterno la sua gloria. Alla Madre di Cristo ci rivolgiamo con fiducia filiale, invocando, per la sua intercessione e quella dei nuovi Santi, pace e salvezza".