Asca, SIR
mercoledì 9 dicembre 2009
Vian: il Papa ha ricordato con realismo che ogni essere umano è attore, nel bene e nel male. L'allontanamento di Dio desacralizza anche l'uomo
''Anche nella rappresentazione del male, nell'abuso spietato dei media verso le persone e soprattutto verso quelle di norma ignorate ('invisibili') e dunque indifese, bisogna ricordare che 'ogni storia umana è una storia sacra''' ed è questo il motivo ''della disumanizzazione delle società contemporanee: se Dio viene allontanato dall'orizzonte, dalla scena pubblica come dai cuori, la desacralizzazione investe anche l'essere umano, che di Dio è immagine'': è questo, secondo il direttore de L'Osservatore Romano Gian Maria Vian, il senso della parole di ieri di Papa Benedetto XVI, in un editoriale intitolato 'Maria e la città' dedicato al discorso pronunciato dal Pontefice in Piazza di Spagna in occasione dell'atto di venerazione all'Immacolata. Il rapporto tra il Papa e i media ''non è facile'', ammette il direttore del quotidiano vaticano. ''Non lo è mai stato - prosegue - e non lo è in questi tempi, al punto che un autorevole giornalista e storico francese ha appena dedicato alla questione un libro importante (Bernard Lecomte, "Pourquoi le pape a mauvaise presse. Entretiens avec Marc Leboucher", Descle'e de Brouwer)''. ''Così - conclude l'editoriale - anche il discorso su Maria e la città è stato ripreso soprattutto - pur con non pochi consensi - per la denuncia che i media raccontano il male senza porsi troppi scrupoli''. “Che il male è stato vinto è quello che davvero importa. Questa è la "bella notizia" da tenere presente di fronte a questo male che rischia di rendere l'essere umano a poco a poco insensibile”. Da qui, si legge nell’editoriale, “l'indurimento del cuore, l'incupirsi dei pensieri e dei volti, il ridurre le persone umane a corpi senz'anima. Realtà che sono non di rado l'effetto di scelte determinate da chi controlla i media e vuole ridurli alla dimensione di spettacolo. Con la conseguenza di deresponsabilizzare quanti vengono considerati soltanto spettatori”. Il Papa per Vian “ha ricordato con realismo che ogni essere umano, se ne renda conto o no, è comunque attore, nel bene e nel male, perché le scelte quotidiane, anche piccole, hanno conseguenze, sempre”, anche “nell'abuso spietato dei media verso le persone”.