SIR
lunedì 22 novembre 2010
Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. Il card. Varela: è venuto a parlarci di Dio. L'incontro tra fede e modernità per presente e futuro
“È stata una grande gioia avere di nuovo tra noi il Successore di Pietro”. Lo ha detto, stamattina a Madrid, il presidente dei vescovi spagnoli, card. Antonio María Rouco Varela, aprendo i lavori della XCVI Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale spagnola, con riferimento al recente viaggio di Benedetto XVI a Santiago di Compostela e a Barcellona. “Il Papa – ha osservato il cardinale – è venuto innanzitutto a parlarci di Dio. Non c’è dubbio che questo è il filo conduttore di tutti i suoi interventi a Santiago e a Barcellona. Da grande teologo qual è, Benedetto XVI sa bene che tutto nella Chiesa è al servizio dell’annuncio della grazie e della salvezza di Dio”. “Nulla distoglie il suo magistero dall’annuncio di Dio e della sua misericordia – ha aggiunto il porporato -: né la diversità degli impegni apostolici ai quali deve rispondere la propria Chiesa, né le incomprensioni o le manipolazioni che tante volte arrivano dal di fuori”. “Grazie a Dio – ha affermato il presidente della Conferenza Episcopale spagnola -, la fede è oggi molto viva in Spagna ed è capace di una partecipazione vivace e variegata alla vita sociale: dal dibattito aperto e sereno culturale all’aiuto tempestivo e generoso verso i bisognosi. Non dimenticheremo le parole che il Santo Padre ci ha ricordato in questi giorni”. Per il porporato, “non c’è dubbio che nella sua descrizione della situazione in Spagna in relazione alla Chiesa stessa e ai suoi rapporti con la società e lo Stato, il Papa ha voluto sottolineare innanzitutto gli aspetti positivi e le possibilità che , oggi come ieri, sono racchiusi nella forza della fede”. Tuttavia, è anche vero che “Benedetto XVI non ha trascurato di alludere, direttamente o indirettamente, ad alcuni dei nostri problemi di cui soffriamo e che la Chiesa ha notato e denunciato”, come “il laicismo forte e aggressivo” sorto in Spagna nel passato. A partire da queste constatazioni, il Papa “pone il suo sguardo su una proposta di presente e futuro: l'incontro tra fede e modernità”. Per il cardinale, “l'incontro evangelizzatore della fede con la modernità non avverrà senza una certa tensione”. “Le tensioni, che la Chiesa non cerca, ma sono storicamente presenti in Spagna e in Europa – ha chiarito il card. Rouco Varela -, hanno incoraggiato nel lavoro della nuova evangelizzazione, il cui obiettivo è l’incontro, mai lo scontro. Non può esserci un altro obiettivo che l'annuncio integro, in parole e opere, del Dio dell'amore”. “Accogliamo con immensa gratitudine – ha proseguito il porporato – gli insegnamenti di Benedetto XVI nella sua seconda visita in Spagna. Darà, senza dubbio, un grande stimolo alla nostra missione evangelizzatrice. Alla sua luce potremo riprendere con nuovo slancio i nostri lavori”. Il cardinale, durante la sua prolusione, ha aggiunto che nei prossimi giorni sarà presentata a Madrid “la traduzione spagnola della Bibbia, approvata a suo tempo da questa Assemblea plenaria”.