Con la sua visita alla sede de L’Osservatore Romano, il Papa “ha dato a tutti una magnifica lezione di giornalismo. Ha spiegato come deve essere un vero giornale, dal punto di vista non solo cristiano, ma anche professionale: la congiunzione del vicino e dell’universale (cattolico), l’unione quotidiana dell’Urbs et Orbis e le idee di fondo che la provocano, la presenza dell’intimo e del trascendente nella vita degli uomini e della Chiesa, nella sfera politica più autentica e in quella religiosa”. Lo scrive José María Gil Tamayo, in un articolo su L’Osservatore romano, in uscita oggi. “Tanto nel suo magistero più importante, come sono le encicliche, quanto nella sua ricerca e nel suo insegnamento teologico” come pure nei suoi impegni ordinari, “Benedetto XVI – ha osservato Gil Tamayo - sta esercitando un vero magistero dell’essenziale, imprescindibile in questo momento storico ed ecclesiale”, andando “all’essenziale della fede, ai suoi elementi fondanti, alle questioni su cui poggia l’edificio del credere personale ed ecclesiale”. Perciò “questo Papa attrae tanto”. Infatti, “le sue parole danno le opportune risposte della fede agli aneliti e alle carenze profonde dell’essere umano e del credente, presentandole come attuali per la vita concreta degli uomini e delle donne di oggi”.
SIR
Magistero dell’essenziale